Concorso WWF “Reinventiamo le città”: ecco i vincitori
Buone notizie sul fronte della sostenibilità ambientale delle città: vincere la sfida è possibile e molti italiani sono già sulla buona strada. Tra pannolini lavabili, pani di grano antico, autonomia energetica e mobilità pulita, il WWF annuncia le nove ‘buone pratiche’ realizzate da altrettanti Comuni italiani, che si sono aggiudicate ex equo il concorso “Reinventare le città” lanciato dal WWF in occasione dell’Ora della Terra, l’evento globale che il 31 marzo farà uno spettacolare giro del mondo a luci spente per coinvolgere cittadini, istituzioni e imprese nella lotta al cambiamento climatico e nella svolta che potrà dare al mondo un futuro sostenibile.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento sono state le buone pratiche che hanno considerato la questione ambientale in modo innovativo, sotto il profilo di aria, acqua, cibo, mobilità, rifiuti, consumo del suolo, biodiversità, con un occhio di riguardo per il coinvolgimento attivo dei cittadini. Ecco dunque le “buone nove” selezionate: Il bikesharing “TOBike”, di TORINO, che mira ad attivare 390 stazioni per 3900 biciclette entro il 2020, con un risparmio di 308 tonnellate di CO2 all’anno, e che già oggi conta 70 stazioni attive con 700 biciclette, 12.000 abbonati e una media di circa 3.000 prelievi al giorno. – La campagna “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta!” che a FORLI’ CESENA, distribuendo 122 buoni acquisto a poco più di 70 famiglie, ha permesso di risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni, più che dimezzando le spese per le famiglie e riducendo a monte un utilizzo che rappresenta il 10% dei rifiuti indifferenziati annuali. – L’Area C di MILANO, che ha imposto una tariffa di ingresso al centro cittadino e nel solo primo mese ha ridotto di un terzo i veicoli in ingresso all’area, con benefici sulla riduzione delle emissioni inquinanti e ricavi da investire sulla mobilità pubblica. – Il progetto di autonomia energetica di FORNI DI SOPRA (UDINE) che ha avviato l’installazione di collettori solari e pannelli fotovoltaici su rifugi, scuola e piscina, di una rete di illuminazione pubblica a LED e di impianto di teleriscaldamento a biomassa forestale di provenienza locale. – L’incremento della raccolta differenziata a NAPOLI, che nel 2012 punta a coprire 500.000 abitanti,rispetto agli attuali 240.000. – La produzione di elettricità pulita dalle onde del mare, che verrà realizzata a VENEZIA entro fine anno. – La casa dell’acqua a pannelli solari di VANZAGO, il Comune che ha candidato all’iniziativa ben 14 buone pratiche integrate tra loro e intersettoriali, che nel 2011 ha erogato 730.000 litri di acqua risparmiando 500.000 bottiglie di plastica ed evitando la circolazione di 65 mezzi pesanti per il trasporto delle confezioni. – Il recupero di filiera corta e antiche culture a ROCCHETTA VARA (LA SPEZIA) che ha incentivato un’attività agricola sostenibile tramite il recupero di terreni incolti e la produzione del pane di Rocchetta da grano di semi tramandati da generazioni dai produttori ormai rari. – L’iniziativa “Il padule che vorremmo” che a PONTE BUGGIANESE (PISTOIA) ha coinvolto i cittadini in un processo partecipato per sulla depurazione in Valdinievole e la riqualificazione del Padule di Fucecchio. – Per un totale, considerando soltanto i 135 progetti inviati dai 60 comuni italiani che hanno partecipato, di circa 1milione e 380mila euro investiti e 4milioni e 330mila cittadini coinvolti in una svolta green tutta da imitare. (vedi doc allegato)
“In un momento in cui le politiche nazionali e internazionali stentano a indirizzare la riduzione delle emissioni e della nostra impronta sul pianeta, le buone pratiche dei comuni italiani, nate da idee e risorse attivate volontariamente dagli enti locali e grazie alla partecipazione dei cittadini, dimostrano che la sostenibilità è una rivoluzione possibile e già in corso. Immaginiamo quanto sarebbe più efficace se fosse supportata da specifiche strategie nazionali – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – Le buone pratiche avviate dai Comuni italiani sono soluzioni creative, realizzabili ed esportabili, in piccoli centri così come in grandi capoluoghi, e possono “ispirare” decine di altri Comuni, ma anche i decisori del nostro Paese, nell’avviare un nuovo modello culturale e nuove forme di economia e partecipazione sociale per il benessere nostro e del pianeta.”
L’iniziativa è stata possibile grazie al coinvolgimento di Reti e Associazioni, tra cui ANCI, Coordinamento Agende 21 Locali, Associazione dei Comuni virtuosi, Perle Alpine e Borghi Autentici d’Italia, tutte realtà molto attive a fianco degli enti locali nel promuovere scambio culturale e sociale, esempi ed esperienze, utili al tam-tam della sostenibilità.
E da oggi tutti i Comuni italiani possono candidarsi al City Challenge WWF, la sfida internazionale che premia i migliori Programmi elaborati dalle città per rispondere alle necessità quotidiane dei cittadini (edifici, trasporti, energia) in un futuro rinnovabile. Il City Challenge è stato lanciato l’anno scorso in Svezia premiando la città di Malmo, e da quest’anno si allarga a cinque Paesi pilota: Italia, Canada, India, Stati Uniti e Svezia, con la premiazione delle migliori città in occasione di Earth Hour 2013. I progetti verranno vagliati attraverso il “carbonn® Cities Climate Registry (cCCR)”, una piattaforma per il conteggio delle performances in termini di riduzione delle emissioni di carbonio per fronteggiare i cambiamenti climatici, riconosciuta a livello internazionale e gestita da ICLEI – Governi Locali per la Sostenibilità.
Per la prima volta nella storia, dal 2007 la maggioranza degli abitanti del pianeta vive nelle città, l’80% in Europa. Come ricorda il dossier WWF “Reinventiamo la città”, i sistemi urbani consumano la gran parte delle risorse naturali ed emettono la maggiore quantità delle emissioni (dirette e indirette) che provocano il cambiamento climatico. Nelle scorse settimane il WWF ha distribuito a centinaia di Comuni italiani uno speciale “kit” per la sostenibilità urbana , composto dal dossier “RENIVENTIAMO LE CITTA’” con le 10 mosse per migliorare la sostenibilità delle città e la qualità di vita dei cittadini (green economy, partecipazione, prestazioni energetiche, stop al consumo del suolo e adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità sostenibile, reti di biodiversità urbana, orti urbani e agricoltura di prossimità, strade piazze e parcheggi verdi, gestione dei rifiuti, riutilizzo delle acque piovane) e dal rapporto URBAN SOLUTIONS con casi esemplari già realizzati in tutto il mondo (come Hyderabad (India), che utilizza acque reflue per l’irrigazione, l’Avana (Cuba) che fornisce più del 40% del consumo cittadino di verdure attraverso agricoltura urbana, a Friburgo (Germania) il 50% degli spostamenti avviene a piedi o in bicicletta, Berlino ha riadattato 1.300 edifici ottenendo un risparmio in termini energetici del 26%).