Terra Reloaded di Beppe Grillo
In occasione della presentazione di Terra Reloaded al Festival Cinemambiente di Torino (oggi alle 16.15, Cinema Massimo) e della partecipazione di Beppe Grillo alla giornata di chiusura della manifestazione, ripubblichiamo la recensione del documentario di Eva Filoramo, pubblicata su Greenews.info il 3 dicembre 2009.
Il documentario Terra Reloaded, pubblicato dall’editore Casaleggio, è stato realizzato da Beppe Grillo in collaborazione con Greenpeace.
E’ un documentario ben fatto, piuttosto dettagliato e ricco di contributi video da parte di alcuni tra i massimi esperti al mondo di economia, ambiente e sostenibilità. Ed è un documentario dichiaratamente schierato: esiste una tesi e tutto il filo del discorso concorre a dimostrarla, senza che vi sia spazio per voci “fuori dal coro”, in controtendenza. Non c’è tuttavia alcun tentativo di fare informazione sotterranea ma, al contrario, la prospettiva è chiaramente personale – quella di Grillo, si può immaginare.
I nomi coinvolti nelle interviste, che costituiscono la spina dorsale del documentario, sono tra i più importanti al mondo per expertise e risonanza mediatica: tra gli altri, il premio Nobel per l’economia 2001 Joseph Stiglitz, l’economista e saggista Jeremy Rifkin, Lester Brown, fondatore del Worldwatch Institute e dell’Earth Policy Institute, Wolfgang Sachs, ricercatore presso il Wuppertal Institute of Climate, Environment and Energy in Germania e l’inventore del concetto di “impronta ecologica” Mathis Wackernagel.
Si parla di picco di petrolio, chiedendosi quando si raggiungerà il momento in cui avremo consumato la metà delle risorse disponibili – se già non è stato raggiunto. Tra pessimisti e ottimisti, infatti, i geologi concordano che tale picco avrà luogo, al massimo, nel giro di un ventennio e le conseguenze saranno devastanti: aumento dei prezzi, aumento del costo della vita (in particolare del cibo e dei beni di prima necessità), insoddisfazione e povertà che – non è difficile immaginare – potrebbero portare a situazioni politiche preoccupanti soprattutto nelle nazioni in via di sviluppo. Con le parole di Lester Brown, “le persone disperate fanno cose disperate”.
Si parla di energia nucleare, e del fatto che non è economicamente sostenibile in un lasso di tempo così breve come quello che caratterizza l’intervallo tra oggi e il giorno in cui davvero staranno finendo le risorse energetiche “tradizionali”. Si parla anche di biomasse, e del fatto che non possono essere la risposta al problema energetico, dal momento che sono in competizione con la produzione di cibo ed economicamente non vantaggiose.
Terra Reloaded, seguendo la metafora informatica (che rispecchia l’interesse dimostrato da Grillo, negli ultimi 10 anni, verso le nuove tecnologie), è, in definitiva, l’invito a “ricaricare” una nuova versione del nostro “programma” di gestione della Terra secondo modalità meno invasive. Le energie rinnovabili, ad esempio. Il vento, il sole, l’acqua, il calore del suolo e, più in generale, una diversa gestione della distribuzione dell’energia che, dicono gli intervistati, sempre più prenderà le sembianze di una “internet”, in cui anziché bit e byte si scambieranno watt, joule e kilowattora.
Eva Filoramo