La creatività che fa rivivere gli oggetti: Amiat e toBEeco premiano l’energia del riuso
Cala il sipario sulla terza edizione di toBEeco, il programma di Expocasa nato per sostenere e promuovere il design eco-compatibile. Quest’anno i giovani talenti hanno confrontato la propria creatività e la capacità d’innovazione sul tema dell’En&rgia; energia intesa come estro e genialità, come passione per la propria idea, come forza comunicativa e come energia in grado di scaturire dal materiale utilizzato.
Designer, architetti e progettisti si sono cimentati nel ripensare oggetti di uso quotidiano giunti alla fine del proprio ciclo di vita, studiando un modo per donare loro nuova linfa, riciclandoli e trasformandoli in oggetti di design dall’anima ecologica. Imprescindibile, dunque, l’utilizzo di materiali riciclati che tenessero conto del risparmio di spazio, di energia e di packaging superfluo. I 26 progetti in gara sono stati giudicati sabato 10 marzo da una giuria internazionale presieduta da Alessandra Chiti, ideatrice del progetto toBEeco. “L’edizione di quest’anno ha dato vita ad un clima di energia creativa e la scelta del vincitore è stata particolarmente difficile”, ha commentato l’arch. Chiti.
Alla fine il premio di 1.000 €, messo in palio da Amiat, è stato assegnato al progetto Mo.Vi., ideato da Michele Barberio di XYZ Factory, studio di design pugliese aderente al progetto Greencommerce, che meglio di tutti ha saputo interpretare l’ECOnomia del progetto, ovvero l’energia impiegata nel costruire consapevole. Mo.Vi. è infatti un oggetto polifunzionale, in grado di essere ora una sedia, ora un piccolo scrittoio, ora un tavolino o addirittura una lampada comodino. E’stata proprio questa sua “indefinibilità”, adattabile alle diverse esigenze, che lo ha reso un alleato perfetto nella quotidiana ricerca di spazi e funzioni dell’arredamento e gli è valsla vittoria. Il premio di 750€ per l’ECOlogia di processo, cioè l’energia risparmiata durante la produzione, se lo è aggiudicato Patrizia Bezzi grazie a EVO, un elemento d’arredamento bifacciale composto da una struttura portante in legno di pioppo e di collegamenti trasversali realizzati con funi di canapa opportunamente tese. Il risultato è un mobile innovativo e totalmente naturale, in quanto non necessita dell’utilizzo di connessioni metalliche. E ancora la polifunzionalità è stato l’elemento caratterizzante del terzo classificato, vincitore del premio di 500€, per l’ECOmulti-funzionalità di prodotto, ossia l’energia creativa presente sia nella forma che nell’utilizzo. Raggiante, realizzato da Davide Manzoni di ReedeMade, è infatti un complemento di design multifunzionale, realizzato assemblando una lampadina e i raggi della ruota di una bicicletta, che può diventare una lampada a olio, un vaporizzatore d’essenze, un vaso da fiori o un posacenere.
Le idee creative di quest’anno erano tutte di livello alto e avrebbero meritato di veder allargata la rosa dei premiati. Per questo Greenews.info, nella consueta classifica di redazione, oltre al già premiato EVO, distintosi per la sua elegante semplicità, ha voluto selezionare altri sei progetti, che segnaliamo ai nostri lettori.
E luce fu di Marita
Una lampada a sospensione realizzata in carta riciclata derivante dal macero dei libri (soprattutto di letteratura) e in alluminio. Sulla parte esterna del paralume si possono leggere una serie di frasi serigrafate “riciclate” dalla letteratura italiana. I diversi modelli sono accomunati dalla presenza del verbo “fu” intagliato a laser in modo da permettere il passaggio della luce e creando così delle suggestive proiezioni sulle pareti circostanti.
Only you di L’Acero Falegnameria
Elemento di arredo modulare, realizzato in legno da coltivazione, in grado di mutare la propria funzionalità sulla base dell’utilizzo. La linea è semplice e la forma è composta da due “U” diversamente posizionabili.
Appallottolandocelo di Appallottolandocelo
Incursione nel mondo del glamour con i gioielli realizzati artigianalmente con l’impiego di materiali totalmente naturali come cotone, lana e pietre. Sostenibile anche il packaging, anch’esso realizzato a mano utilizzando il sughero.
Senza fine di Biogriva
Progetto visionario dalla grande forza comunicativa, questo mobile di design riproduce l’intera filiera del castagno, dalla pianta alla bio-libreria in un dedalo di mensole collegate tra di loro come a seguire una sorta di spirale.
Ke_storia di ODG Living Room
Una panchina decisamente “grunge” che sembra il secondo tempo di un film in cui gli attori sono oggetti inutilizzati che tornano a nuova vita: un paio di sci e una tavola da snowboard. Un modo illuminante e sostenibile per riscoprirli.
Archivio di Studio Santa Giulia Design Nonnis Carlo
Last but not least il mobile per l’archiviazione di materiale cartaceo ottenuto dal restauro e dal recupero di sei sedie da cinema in legno di faggio, nei cui schienali è stato inserito tessuto plastico lavorato a mano.
Ilaria Burgassi