Kyoto Club: gli interventi per un futuro sostenibile secondo Lehmann e Clini
Presente e futuro delle politiche sul clima e fonti rinnovabili. Se n’è parlato a Roma, giovedì 16 febbraio, al Convegno annuale del Kyoto Club, con gli ospiti d’onore: Harry Lehmann, Direttore Generale per la Pianificazione Ambientale e le Strategie Sostenibili dell’Agenzia Federale Tedesca dell’Ambiente e il Ministro dell’Ambiente italiano Corrado Clini.
Lehmann ha illustrato la situazione tedesca, con una Germania stabilmente avviata in un percorso di crescita delle rinnovabili come scelta sia di politica energetica che industriale: nel 2010 i posti di lavoro collegati alle rinnovabili sono stati 367.000 e si prevede che nel 2030 a lavorare in questo settore sarà ben l’8% della forza lavoro. Paragonato con il 3% previsto per il settore automobilistico e il 2% di ingegneria meccanica, questi numeri rendono bene l’idea sull’importanza sostanziale delle rinnovabili nel futuro industriale della Germania.
“E’ la sesta onda di Kondatriev” afferma Lehmann: una nuova era produttiva che sarà il motore di un cambiamento epocale della società, capace di apportare delle novità paragonabili all’introduzione dei computer e del web nel secolo scorso. Una rivoluzione ci farà anche risparmiare sulla bolletta energetica, visto che le previsioni indicano che dal 2030 l’energia rinnovabile sarà più conveniente di quella fossile.
Sul fronte italiano, Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, ha fatto il punto della situazione sulle emissioni di gas serra in Italia: dal 2008 le emissioni sono in calo e nel 2012 si prevede che l’Italia centrerà finalmente l’obiettivo del Protocollo di Kyoto di una riduzione delle emissioni di almeno il 6,5% rispetto al 1990. Al raggiungimento del target ha contribuito, in parte, la recessione economica, ma anche le misure di efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili: il contributo al taglio delle emissioni delle rinnovabili elettriche, tra il 2008 e il 2011, è stato stimato in media di 14 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno.
Riguardo al futuro italiano, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha parlato del nuovo strumento varato dal Governo, il Fondo Rotativo di Kyoto, che permette di accedere a finanziamenti a un tasso agevolato dello 0,5% per misure di efficienza energetica ed energia rinnovabile, fino a un tetto di 600 milioni. “Ci auguriamo che questo strumento possa diventare permanente – ha affermato il Ministro. E’ un po’ difficile dire che i cambiamenti climatici siano un’opportunità, per i costi che provocheranno. Però, e in questo senso c’è opportunità, questo è anche un segnale circa il fatto che, se i territori non si attrezzano per fronteggiare la variabilità climatica, i danni saranno sempre più gravi.”
Uno dei temi più pressanti, secondo il Ministro, è quello dell’adattamento. “Sta emergendo l’esigenza di riadattare i territori rispetto a un clima che cambia. Se per esempio i nostri sistemi fognari sono tarati su un sistema di piogge definite in un arco storico di, ad esempio, 100 anni, nel momento in cui i cambiamenti climatici provocano un aumento delle precipitazioni, è chiaro che i sistemi fognari non tengono, come successo a novembre. Oppure se le portate dei torrenti sono tarate su precipitazioni mediamente inferiori è chiaro che i sistemi di protezione non sono più efficienti e le alluvioni sono più probabili. Altro tema è quello dell’erosione delle coste. E’ necessario adottare rapidamente una strategia per affrontare questi fenomeni, prima che si manifestini come emergenza. Questo è l’impegno di questo governo.”
Veronica Caciagli