Trapani: quando l’efficienza energetica passa da una turbina
L’impegno alla riduzione dell’impatto ambientale si manifesta nei modi più diversi e passa anche attraverso le turbine. E’ per ridurre le emissioni prodotte dalle centrali elettriche e per migliorare l’efficienza degli impianti che General Electric - multinazionale da 150 miliardi di dollari di fatturato nel 2010, 3 dei quali solo in Italia – si appresta a realizzare un importante progetto di ammodernamento della centrale di Trapani, di proprietà di E.ON Produzione. Un impianto fondamentale, perchè svolge un ruolo determinante nella stabilizzazione della rete elettrica tra la Regione Sicilia e il resto d’Italia.
Il progetto, che sarà avviato nel terzo trimestre del 2012 e concluso, secondo le previsioni, entro il 2013 è stato annunciato oggi durante un convegno a Milano dal titolo ‘Efficienza energetica: nuove strategie e progetti per un’innovazione sostenibile‘, a cui sono intervenuti rappresentanti di GE ed E.ON, insieme al Vicepresidente e Assessore all’Industria della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, che ha partecipato all’incontro in occasione della sua 42esima tappa di ‘Assessorato Itinerante’. A fare gli onori di casa, Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di GE in Italia e Miguel Antoñanzas, presidente e amministratore delegato di E.ON Italia.
La collaborazione tra GE ed E.ON è iniziata, alcuni anni fa, proprio in Lombardia, con la realizzazione di una centrale a Tavezzano (MI). Oggi, dopo quell’esperienza, GE ed E.ON hanno deciso di lavorare insieme in Sicilia: oltre 60 milioni di euro per una sfida impegnativa. Una volta portato a termine, infatti, il progetto farà della centrale di Trapani un punto di riferimento e collegamento per la continuità della rete elettrica regionale, promuovendo anche opportunità di sviluppo industriale locale.
In pratica, le due vecchie turbine a gas “9B”, ormai trentennali, saranno ammodernate con i modelli GE 9E dotati di tecnologia Dry Low NOx (DLN), una sigla oscura che significa miglioramento delle performance operative e contributo all’abbassamento del livello di inquinamento nella zona. Le soluzioni DLN consentono infatti alle turbine a gas di funzionare a livelli di potenza inferiore durante i periodi di bassa richiesta energetica, consumando meno combustibile e aiutando a ridurre i costi operativi degli impianti. Questa tecnologia si basa su decenni di innovazione nelle tecnologie di combustione, con oltre 700 combustori DLN di GE che hanno totalizzato più di 23 milioni di ore operative su circa 800 unità installate in tutto il mondo.
“La ricerca e l’innovazione in ambito energetico sono considerate dalla Regione Lombardia essenziali – ha affermato Gibelli durante il convegno – per integrare uno sviluppo sostenibile a un miglioramento della competitività del sistema produttivo lombardo. Non a caso, infatti, il settore “Energia, fonti rinnovabili e assimilate” è stato inserito tra i 10 settori strategici individuati in accordo col Ministero dell’Istruzione per il bando di ricerca industriale e innovazione sperimentale. Contemporaneamente, la Regione sta dando seguito alla terza fase del Progetto Trend: un’azione d’accompagnamento alle piccole e medie imprese per individuare, incentivare e sostenere interventi volti al risparmio energetico e alla produzione di energia tramite il ricorso a fonti energetiche alternative”.
Gibelli ha anche enfatizzato l’importanza, per le utilities, di operare in conformità con i sempre più stringenti requisiti ambientali regionali, affermando: “L’Italia non può continuare a rimandare le proprie responsabilità. In questo senso vanno gli Aster, accordi regionali di sviluppo, ideati dalla Regione per responsabilizzare la filiera e dare un tempo certo sull’apertura dell’impianto. Inoltre, in vista dell’Expo 2015 vogliamo dimostrare a tutto il mondo che la Lombardia è costituita da una serie di territori specializzati, che garantiscono la qualità della vita dentro un modello fatto da grandi soggetti ma anche da PMI locali”.
“La Lombardia - gli fa eco De Poli – è una delle regioni pilota nel mondo nel settore degli impianti a bassa emissione. Oggi, l’esigenza è quella di sviluppare il settore energetico e di inquinare meno. Per questo, GE ha lanciato progetti specifici, come Ecoimagination e Healthymagination, per progetti efficienti ma che siano anche attenti al controllo dei costi”. E ha sottolineato: “Per noi l’Italia è un mercato che è espressione delle più grandi realtà economiche del mondo, nonostante la crisi”.
Entrando nello specifico del progetto di Trapani, Antoñanzas ha spiegato: “Questo progetto consentirà il rinnovo delle due unità alimentate a gas, sostituendo alcuni componenti primari delle turbine della centrale di Trapani. Una volta completati i lavori, la nostra struttura beneficerà di capacità superiori, di maggiore efficienza e di minor impatto sull’ambiente. In questo momento, le nostre centrali italiane sono le più virtuose del paese e dell’intera Europa”. Numeri alla mano, l’upgrade effettuato da GE permetterà di aumentare dai rispettivi 85 e 89 megawatt di potenza attuali ai 107,8 megawatt per singola unità, con una temperatura di fiamma superiore, nuove caratteristiche di tenuta, nuovi alloggiamenti per lo statore del compressore e nuovi rotori, generatori e un innovativo sistema di combustione. A regime ci si attende dunque che la centrale di Trapani permetta un sostanziale abbattimento dell’anidride carbonica, pur con un aumento della potenza. Senza contare il ritorno economico che gli interventi di efficientamento energetico generano attraverso l’indotto.
Agnese Pellegrini