“Paesaggi sensibili” per i Campioni d’Italia Nostra
Qualcuno li definisce «la Fiom tra le associazioni ambientaliste», gli irriducibili della difesa del paesaggio. Sicuramente Italia Nostra, la più vecchia associazione ambientalista del nostro Paese, è tra i campioni d’Italia nella difesa dei beni paesaggistici, storici e artistici nazionali. «All’ultimo sangue», sottolinea fiera Alessandra Mottola Molfino, presidente dal 2009.
Tutto comincia negli anni Cinquanta, a Roma, «tra il Tevere e Trinità dei Monti, in quel tessuto stratificato e denso di storia che nel 1951 doveva essere cancellato dall’attuazione dell’ennesimo sventramento, concepito nel ventennio tra le due guerre, tra piazza di Spagna e piazza Augusto Imperatore. Contro quel progetto uomini di lettere, artisti, storici, critici d’arte, urbanisti si mobilitarono e si unirono a difesa del patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali sempre più minacciate», si legge sul sito dell’Associazione, costituita ufficialmente il 29 ottobre 1955.
A fondarla, nomi illustri dell’ambientalismo italiano come Umberto Zanotti Bianco, Desideria Pasolini dall’Onda, Elena Croce (figlia di Benedetto e tra gli ideatori del FAI), Hubert Howard e uomini di cultura come Luigi Magnani, Pietro Paolo Trompeo e lo scrittore Giorgio Bassani. Da quel momento, Italia Nostra si è sempre richiamata all’Articolo 9 della Costituzione, e in particolare al secondo comma, dove si stabilisce che la Repubblica «tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».
In quasi sei decenni di storia, l’associazione ha aperto più di 200 sezioni in tutta la penisola e ha svolto attività in campi diversi: la tutela dei beni culturali, la pianificazione urbanistica e territoriale, la promozione dei parchi nazionali, la protezione dell’ambiente, la gestione della questione energetica, la riflessione sui modelli di sviluppo del Paese, la viabilità e i trasporti, l’agricoltura, il mare, le coste, le isole, i musei, le biblioteche, gli archivi storici. Spesso, insieme alle altre associazioni culturali e di protezione ambientale, si è impegnata con gli amministratori per definire nuove leggi a tutela del patrimonio storico e ambientale.
Tra le campagne attive in questo momento, in tutto dodici, un ruolo particolare spetta alla difesa dell’agricoltura e del patrimonio agricolo italiano, che, sottolinea la presidente, «è la nostra identità». Per questo l’associazione è impegnata per la creazione di orti urbani, con punte di eccellenza in Lombardia: «A Milano, Italia Nostra gestisce Bosco in Città, esempio di forestazione urbana, mentre a Sesto San Giovanni, su terreni del Comune, abbiamo realizzato circa 700 orti». All’agricoltura è dedicata quest’anno la campagna Paesaggi Sensibili, per lanciare un «forte allarme, rivolto alla politica e alle istituzioni, affinché fermino lo sfruttamento dei beni comuni, riconsiderino il valore della terra e dei suoi prodotti, grande ricchezza del nostro Paese e merce pregiata sulle tavole di tutto il mondo. Inquinamento, cementificazione, abbandono delle campagne, improprie destinazioni dei campi per produzione energetica, perdita della biodiversità, sono alcuni dei pericoli per quel paesaggio rurale che da sempre ha reso celebre il Bel Paese», spiega l’associazione, che dal 17 al 23 ottobre organizza, in collaborazione con Coldiretti, una settimana di eventi dedicati alla valorizzazione del paesaggio agrario sempre più minacciato. «Quest’anno abbiamo stilato la classifica delle Zappe Nere, che raccoglie i casi di più grave abbandono e di rischio più alto di cementificazione», spiega Alessandra Mottola Molfino. Tra queste bellezze a rischio («perdute per sempre?», si domanda tristemente l’associazione), c’è anche la tenuta di Cavour a Leri (Vercelli). I genitori di Camillo Benso Cavour, racconta la presidente, l’avevano trasformata in un’azienda all’avanguardia per i tempi e qui lo stesso conte soggiornava nei momenti di tranquillità. Oggi è disabitata, in totale stato di abbandono. Un caso che, nei 150 anni dell’Unità d’Italia, non fa certo onore al nostro Paese. È stato elaborato però, grazie anche all’impegno dell’associazione, un piano di recupero dell’intero borgo. Altri luoghi che figurano nella classifica Zappe Nere sono i terrazzamenti della Liguria, a rischio frana causa abbandono e manomissioni, e i terreni agricoli della provincia di Verona. Qui, nella campagna tra Vigasio e Trevenzuolo, in un’area di oltre quattro milioni e mezzo di metri quadrati, sta per essere realizzato Motorcity, il più grande centro commerciale d’Europa, con annessi una pista automobilistica, un parco divertimenti più grande di Gardaland, due hotel e capannoni produttivi. «Tutto autorizzato da una delibera della Regione Veneto il 29 dicembre 2009 e il tutto su una zona caratterizzata dalla presenza di risorgive che rende l’ambiente fragile e prezioso e particolarmente fertile per l’agricoltura», fa notare Italia Nostra. La lotta contro la cementificazione è da sempre al centro di tante battaglie. L’ultima è la campagna Italia mangiata, per dire no a tutte le proposte di condono edilizio che di tanto in tanto trapelano dai palazzi della politica, e in generale alla cementificazione selvaggia delle nostre terre.
Veronica Ulivieri