Il Parlamento UE vota l’etichetta obbligatoria per le carni
Per tutta la carne etichetta obbligatoria. Lo ha deciso il Parlamento Europeo dopo 8 anni di discussioni e provvedimenti e ora la parola passa al Consiglio. Un bel vantaggio per i consumatori che saranno maggiormente informati su ciò che mangiano.
L’etichettatura era già obbligatoria per il manzo, in seguito alla crisi della mucca pazza del 1996, ma ora lo sarà anche per la carne di maiale, agnello, pollo e tacchino. Inoltre dovranno essere specificati i valori energetici e nutrizionali dei prodotti e la presenza di allergeni, indicazione fondamentale per chi soffre di intolleranze alimentari. Dovrà essere indicato anche se il pesce o il pollo che si acquista sono stati addizionati con acqua e sarà precisata la data di congelamento dei prodotti. “Non è mai troppo tardi, apprezziamo lo sforzo profuso dal Parlamento Europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari, è stato realizzato un piccolo passo in avanti verso una maggiore trasparenza verso i consumatori”, dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc.
I consumatori europei sono cinquecento milioni, e da ora in poi saranno tutelati da un’etichetta molto più ampia, che conterrà numerose informazioni. Nella normativa sono previsti anche gli strumenti per sanzionare chi non rispetterà la legge sulle etichette. A risponderne saranno in ultima analisi i negozianti, tenuti a pretendere la massima trasparenza dai loro fornitori. Ora sulla base dell’intesa spetta alla Commissione Europea il compito di esaminare l’opportunità di estendere un sistema di etichettatura obbligatoria alle seguenti categorie di alimenti: latte, latte impiegato come ingrediente, carne utilizzata come ingrediente, alimenti non trasformati, alimenti mono-ingrediente che rappresentano più del 50%dell’alimento.
Ancora molto resta da fare se si considera che l’etichetta resta anonima per circa la metà degli alimenti dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
“E’ giusto tenere presente- rileva la Coldiretti- che in Italia due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero, senza adeguate informazioni, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte proveniente dall’estero.Il consumatore è pero ignaro di tutto ciò, in quanto nessuna di queste informazioni è riportata in etichetta”.
Francesca Fradelloni