COSMOS: la ricetta italiana per le ceneri leggere
Rendere inerti le ceneri leggere, prodotte in seguito allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani negli inceneritori, potrebbe diventare presto una realtà. E’ questo l’obiettivo di COSMOS, un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE+, che vede come protagonista il CSMT (Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico) dell’Università di Brescia.
Il finanziamento previsto – che ammonta a 1 milione di Euro per una durata di tre anni e si chiuderà formalmente il 31 dicembre 2012 – coinvolge anche la Contento, una società di Udine che si occupa di processi innovativi per lo smaltimento dei rifiuti, e il laboratorio spagnolo per il trasferimento tecnologico, Tekniker.
Per capire di cosa si tratta e quali sono i vantaggi derivanti dalla realizzazione e dall’implementazione del progetto COSMOS, abbiamo intervistato Marco Alberti e Giuseppe Tomasoni, docenti presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia, entrambi coinvolti nella ricerca e responsabili del LCA (Life Cycle Assessment) del progetto.
D) Professor Alberti, prima di entrare nel merito della ricerca, che cosa sono, in concreto, le ceneri leggere di cui si sente spesso parlare?
R) Gli inceneritori dei rifiuti solidi urbani producono due tipi di ceneri: quelle pesanti, che in seguito al processo di smaltimento si accumulano alla base della ciminiera dell’inceneritore, e quelle leggere, le quali si addensano sui filtri posti nella parte alta delle ciminiere. Queste ultime, che costituiscono l’oggetto di studio della nostra ricerca, sono altamente nocive, e vengono prodotte in quantità enormi, milioni di tonnellate per anno, nella sola Europa. Di fatto, lo smaltimento dei rifiuti solidi dà origine ad un altro rifiuto, le ceneri appunto, che ha semplicemente un volume e un peso minore rispetto al rifiuto solido smaltito nell’inceneritore.
D) Attualmente come vengono smaltite le ceneri leggere provenienti dagli inceneritori italiani?
R) Vengono trasportate in Germania, dove sono riposte nelle vecchie e profonde miniere di salgemma. Si tratta di un processo di smaltimento che prevede alti costi economici derivanti dal trasporto, ed anche un forte impatto ambientale.
D) Professor Tomasoni, in che cosa consiste invece il processo di smaltimento COSMOS?
R) Nel nostro impianto, che è stato già progettato, le ceneri leggere vengono lavorate con altri prodotti, come ad esempio la silice colloidale, per bloccare i metalli pesanti presenti nelle polveri, consentendo così di ottenere un materiale inerte chiamato, appunto, Cosmos. Il trattamento avviene ad una temperatura relativamente bassa (100 gradi centigradi) e con un minimo utilizzo di energia elettrica. I nostri studi dimostrano che, tramite questo procedimento, le ceneri vengono inertizzate e rese disponibili per altri utilizzi. Inoltre, attraverso una valutazione integrata del ciclo di vita del prodotto (LCA) che ci permette di confrontare le tecniche esistenti con le nuove tecnologie sulla base del loro impatto economico/sociale/ambientale, stiamo cercando di dimostrare che il processo di smaltimento COSMOS porta dei benefici ambientali, rispetto ai processi esistenti.
D) Si tratta dunque di un duplice obiettivo: inertizzazione e riciclaggio?
R) In realtà gli obiettivi sono tre. Prima di tutto rendere le ceneri leggere non più tossiche e quindi inerti. In secondo luogo, trasformare le ceneri da rifiuti in risorse primarie per la produzione di altri prodotti, come il cemento, alcune materie plastiche, le piastrelle. E infine, individuare altre possibilità di impiego delle ceneri inertizzate, in qualità di materia primaria riutilizzabile e, dunque, riciclata. Dal punto di vista ambientale sarebbe un risultato importante, in quanto comporterebbe la riduzione dell’impatto ambientale delle ceneri e il risparmio dell’utilizzo di materie prime in natura.
D) A che punto siete con la fase sperimentale del progetto?
R) Siamo in fase di realizzazione dell’impianto. E’ stato progettato un impianto piccolo ma funzionale alla sperimentazione della ricerca. E’ inoltre in procinto di essere firmata una convenzione con un’azienda primaria, ossia produttrice di ceneri leggere. L’impianto verrà costruito presso la sede dell’azienda e gestito dai ricercatori.
D) E i risultati di laboratorio?
R) I risultati parziali ottenuti dimostrano effettivamente che il prodotto lavorato con la tecnica “COSMOS” è inerte e quindi riutilizzabile come materia prima. Ad ogni modo, l’equipe che si occupa della fase di processo, sta verificando che il processo valga per tutti i tipi di ceneri leggere. Tramite l’elaborazione di “ricette”, dove per ricetta si intendono le dosi degli elementi che vengono utilizzati per inertizzare le ceneri, bisognerebbe arrivare a delle soluzioni adatte per le diverse ceneri.
D) A proposito di aziende del settore, che genere di interesse avete riscontrato in ambito pubblico e privato?
R) Un notevole interesse da parte degli inceneritori della Lombardia, che sono organizzati in una sorta di conferenza che ne riunisce tutti i gestori a livello regionale.
D) In termini economici, qual è la praticabilità industriale del progetto e quali costi comporta?
R) Oltre al vantaggio ambientale, il progetto COSMOS comporta anche un vantaggio economico. Infatti, a livello di praticabilità industriale, i costi di attuazione sono più bassi rispetto ai costi che comportano gli attuali processi di smaltimento delle ceneri leggere. Inoltre, non bisogna dimenticare che il vantaggio ambientale del riutilizzo delle ceneri come prodotti primario, comporta anche un ulteriore vantaggio economico.
Donatella Scatamacchia