Ismea pubblica l’Outlook dell’agroalimentare italiano
Produzione agricola stabile o in moderata espansione, aumento dei prezzi sui mercati internazionali e inasprimento dei costi legati all’approvvigionamento dei fattori produttivi. Ecco lo scenario di medio-lungo termine dell’agricoltura delineato nell’Outlook dell’agroalimentare italiano – Rapporto annuale 2009-2010, pubblicato da Ismea.
Per quanto riguarda l’evoluzione della produttività – spiega l’Ismea – non ci sono, alle attuali condizioni, elementi per ritenere che le rese possano crescere in maniera significativa nei prossimi sette anni per effetto di innovazioni tecnologiche. Viceversa i vincoli di compatibilità ambientali imposti dalla Pac determineranno presumibilmente una riduzione del grado d’intensificazione dell’agricoltura.
Nel dettaglio, le previsioni Ismea indicano una produzione vitivinicola in lieve flessione nel periodo 2011-2017 rispetto al 2009, per l’effetto di diversi fattori: il regime di aiuti all’estirpazione volontaria, la possibilità di attivare la vendemmia verde, i disciplinari delle produzioni di qualità che impongono limiti produttivi per ettaro.
Uno scenario di crescita per i prossimi sette anni emerge, invece, per le produzioni frutticole e olivicole, nonostante le difficoltà di reperimento della manodopera e le crescenti pressioni competitive sui mercati internazionali, più evidenti nel settore dell’olio d’oliva.
Nell’ambito della zootecnia, le elaborazioni Ismea indicano un recupero, sempre rispetto al 2009, della produzione di latte bovino, con previsioni di crescita ancora più accentuate dopo il 2015, con la fine del regime delle quote latte. Il bestiame bovino da carne manterrebbe invece i livelli produttivi del 2009, anche in conseguenza degli alti costi dei mangimi e delle diseconomie derivanti dall’applicazione della condizionalità e delle norme relative allo smaltimento dei reflui.
Si conferma invece, come tendenza di fondo, la sostanziale perdita di competitività delle maggiori coltivazioni industriali, con ricadute soprattutto sulla produzione di tabacco e soia. In contrazione anche l’offerta ittica, che sconta la politica comunitaria di riduzione dello sforzo di pesca e di ridimensionamento della flotta.
Relativamente ai prezzi, lo scenario è di crescita progressiva, per effetto sia della riduzione dell’offerta, limitatamente a talune colture, sia di un’ulteriore espansione della domanda, soprattutto nel settore mangimistico. A incidere sull’andamento dei prezzi agricoli sarebbe anche la tendenza all’aumento dei costi dei fattori di produzione.
Lo studio è consultabile integralmente cliccando qui.