Kitenergy: l’energia ad alta quota
L’aquilone è un oggetto che può volare sfruttando il vento. E quando quel vento può creare energia, il gioco è fatto.
Si chiama Kitenergy, ci spiega Mario Milanese, uno degli ideatori del progetto e fino al 2010 professore al Politecnico di Torino. ”E’ una tecnologia eolica detta di alta quota in quanto va a catturare l’energia del vento ad altezze tra i 200 e gli 800 metri. A questa altezza – ci spiega Milanese - i venti sono più forti e costanti che non alle altezze di 50-150 metri raggiunte dalle più grosse turbine eoliche esistenti”. Oltretutto con un ingombro e impatto decisamente minore, in risposta a quei comitati ancora oggi contrari agli impianti eolici che, a loro avviso, danneggiano il paesaggio, la fauna, l’ambiente naturale e storico senza realmente risolvere il problema energetico nazionale.
Il funzionamento della struttura è paragonabile a quella di uno yo-yo: nella prima fase i cavi in trazione fanno girare i motori dell’unità di controllo e generano energia; nella seconda fase il kite viene ritirato spendendo circa un decimo dell’energia ottenuta in fase di trazione. I cavi ad alta tecnologia che trasmettono energia al suolo sono 15 volte più leggeri dell’acciaio a parità di forza trasmessa e sono meno costosi. Questa tecnologia permette di generare, in un buon sito ventoso, in media il doppio dell’energia rispetto alle pale eoliche e può essere utilizzata anche in zone dove le pale non siano economicamente convenienti neanche con gli attuali incentivi.
“Produrre energia elettrica da fonti rinnovabili”, continua Milanese, “è fondamentale: il petrolio ha ormai raggiunto circa i 100 dollari al barile e nel futuro è difficile che possa scendere sotto questo livello. Inoltre è ampiamente riconosciuto che, con le tecnologie attuali, sia molto difficile raggiungere l’obiettivo dell’Unione Europea di coprire con le fonti rinnovabili il 20% del consumo totale di energia entro il 2020. Occorre dunque una radicale innovazione; bisogna creare una fonte rinnovabile che abbia costi di generazione di energia elettrica competitivi con le fonti fossili in modo da non richiedere incentivi per il suo utilizzo. Secondo le nostre valutazioni, la tecnologia Kitenergy ha costi inferiori al petrolio e occupa meno territorio”. Questa è la vera novità.
Un progetto innovativo, totalmente made in Piemonte: “la Regione ha finanziato fino ad oggi tre progetti su questa ricerca. Il partner principale è stato il Politecnico di Torino, che, in collaborazione con aziende hi-tech piemontesi, ha dato un contributo veramente importante, attraverso il gruppo di ricerca di cui sono stato responsabile scientifico. A novembre 2010 è stata fondata la start-up Kitenergy con lo scopo di portare la tecnologia di alta quota a livello industriale. Il nostro obbiettivo attuale è quello di trovare le risorse per realizzare nei prossimi due anni un prototipo da 200-500 kW che dimostri la fattibilità industriale della tecnologia”.
Il tasto dolente sono le risorse economiche, perché a trovare vento gratis non ci sarebbe davvero alcun problema.
Alfonsa Sabatino