Nasce l’ONAEE, Osservatorio nazionale delle attività economiche ecosostenibili
Non c’è dubbio: la green economy è fondamentale per combattere i cambiamenti climatici e rilanciare l’economia. Lo pensa il 76% degli italiani intervistati in un recente sondaggio di Ipsos ma anche il 30% delle piccole e medie imprese che nella crisi puntano anche su scelte connesse alla green economy. In questo contesto, dunque, diventa cruciale istituire un osservatorio in grado di fare il punto della situazione e svolgere un ruolo di mediatore tra politica e imprese. E’ questo il compito dell’ONAEE (Osservatorio Nazionale Attività Economiche Ecosostenibili).
“La green economy deve rappresentare il punto di partenza dell’economia post-crisi. I più importanti governi mondiali hanno destinato parti consistenti dei pacchetti di stimoli economici ad investimenti ecosostenibili. L’Italia non può e non deve rimanere indietro: la presenza di un organismo in grado di convogliare le istanze degli imprenditori, e di fare da punto di riferimento per il comparto, può apportare benefici considerevoli nello sviluppo economico e ambientale del nostro Paese” commenta Raffaele Di Mario, neopresidente dell’Onaee.
In Italia, come nel resto del mondo, crescono di giorno in giorno le imprese impegnate nell’economia sostenibile. Secondo Di Mario, manca però una politica comune che le unisca sotto un unico tetto, permettendo loro di dare vita a sinergie utili al bene del Paese. La nascita di un organismo aggregatore, quindi, può contribuire fattivamente in tal senso, fungendo da mediatore tra politica e imprese e cercando di sensibilizzare le istituzioni nei confronti di un mercato che sia sempre più sostenibile, studiando provvedimenti che incentivino il comparto e permettano la creazione di nuovi posti di lavoro.
E’ il caso delle detrazioni fiscali, confermate per tutto il 2011 per il risparmio energetico e la riqualificazione degli edifici. “Si tratta di uno strumento fondamentale – ha evidenziato il numero uno dell’Onaee -, perché permette la creazione di un vero e proprio indotto di lavori connessi alle ristrutturazioni“.
Le analisi di mercato dimostrano come le aziende italiane siano sempre più sensibili verso le tematiche dell’ecosostenibilità. Gli imprenditori si dimostrano lungimiranti, adottando da tempo comportamenti e procedure ecosostenibili in grado di ridurre l’impatto ambientale. Allo stesso tempo, lamentano però l’assenza di una strategia globale di comunicazione votata a questi temi, che permetta di sensibilizzare tanto le istituzioni quanto ampi settori produttivi del Paese alla necessità di un’economia a basso impatto ambientale.
L’obiettivo è, quindi, una cultura economica che faccia della natura una virtù da seguire, promuovendo anche prassi aziendali e comportamentali che contemperino la sostenibilità economica, ambientale e sociale.