Energy Council USA-UE: lo sviluppo delle rinnovabili come elemento di sicurezza energetica
La sicurezza energetica è, ormai da tempo, uno dei temi caldi dell’agenda politica interna di qualsiasi Paese del mondo. La garanzia di approvvigionamento energetico significa, infatti, maggiore sicurezza in campo economico e industriale e dunque prosperità. In altri termini, l’energia è oggi il centro vitale per la sopravvivenza di ogni Paese.
La componente energetica, oltre a rappresentare un elemento ineludibile nell’ambito delle politiche economiche e di sviluppo delle singole Nazioni, ne influenza, del resto, anche le rispettive politiche estere. E’ sulla base di questi fattori, legati all’importanza strategica della sicurezza energetica, che nel novembre 2009 l’Unione Europea e gli Stati Uniti creano l’Energy Council.
I rappresentanti delle due potenze ne hanno ora nuovamente discusso, in occasione del Summit interministeriale tra UE e USA, svoltosi a Lisbona il 19 e 20 novembre. L’obiettivo è quello di creare un coordinamento tra le politiche energetiche dell’Unione Europea e quelle degli Stati Uniti, garantendo così maggiore trasparenza nel mercato energetico globale e collaborando sui vari programmi di ricerca energetica per accelerare l’impiego di tecnologie pulite e rinnovabili.
L’Energy Council, come piattaforma di collaborazione tra UE e USA in tema energetico, è dunque anche un banco di prova per il coordinamento di politiche ambientali. A questo proposito sono stati stabiliti tre Gruppi di Lavoro, ognuno con competenze specifiche e con un set di priorità da soddisfare.
La sicurezza energetica globale rappresenta il primo ordine di priorità nell’ambito delle politiche energetiche tra UE e USA. In questo quadro uno degli obiettivi è la razionalizzazione dei progetti per la realizzazione di gasdotti sul Corridoio Sud, che collega l’UE all’Asia centrale e che dovrebbe garantire una fornitura diversificata di gas per i Paesi dell’UE. Altre priorità dello stesso Gruppo di Lavoro sono quelle relative al Mar Caspio, quale via di transito di gas verso i mercati Europei, e alla promozione di una maggiore trasparenza nel mercato energetico globale. Quest’ultimo obiettivo è essenzialmente connesso alla trasparenza ed efficienza del mercato dell’Ucraina, alla quale sono legate le crisi energetiche nel 2006 e nel 2009, quando la Russia decise di “chiudere i rubinetti” e interrompere le forniture di gas che dovevano attraversare l’ex paese sovietico, moroso nei pagamenti.
A questo proposito, l’Energy Council ha lavorato – e continuerà a lavorare – a stretto contatto con il Governo ucraino per aumentare gli investimenti e facilitare lo sviluppo di risorse energetiche (petrolio e gas) interne al Paese; modernizzare le vie di transito del gas; aumentare la trasparenza nelle attività delle compagnie energetiche nazionali; implementare misure di efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili.
Secondo set di priorità per l’Energy Council è quello delle politiche energetiche rivolte interamente alla eco-sostenibilità. L’obiettivo è quello di elaborare politiche transatlantiche coordinate a basso impatto ambientale. A fianco delle strategie tradizionali, fatte di accordi strategici per l’approvvigionamento di gas e petrolio, si riconosce dunque esplicitamente la necessità di una politica consapevole sul piano ambientale: promozione dell’efficienza energetica, diffusione di veicoli elettrici, implementazione della Carbon Capture and Storage Strategy, sviluppo dei bio-combustibili e sicurezza nucleare.
Strettamente connesso alla sfera delle politiche energetiche è il lavoro del terzo Gruppo di Lavoro, sulle tecnologie energetiche, per incrementare una cooperazione nel campo della ricerca tecnologica e scientifica che possa, innazitutto, migliorare le tecnologie per la produzione di energie rinnovabili. A riprova che la sicurezza dell’approvvigionamento energetico non può prescindere da politiche di sviluppo delle fonti di energia pulita e rinnovabile.
Donatella Scatamacchia