UE, 146 milioni di fondi per la sostenibilità energetica
Nuova linfa per le città e l’ambiente. Nuovi proventi per le energie rinnovabili e il trasporto pubblico urbano green. In concreto, 146 milioni di euro di fondi europei non spesi saranno utilizzati per finanziare una serie di progetti per l’efficienza energetica sostenibile.
ll Parlamento europeo ha approvato giovedì 11 novembre l’accordo raggiunto con il Consiglio. L’emendamento, passato con 582 voti a favore, 27 contrari e 7 astensioni, permetterà di utilizzare i fondi disponibili per finanziare progetti come: ristrutturazioni di edifici pubblici e privati per migliorare l’efficienza energetica o il passaggio alle energie rinnovabili; la costruzione di impianti basati su fonti rinnovabili di calore e energia, con canali di distribuzione e la loro integrazione nelle reti elettriche; soluzioni di trasporto pubblico urbano “verde”, come veicoli elettrici e a idrogeno, e infrastrutture locali, compresa l’illuminazione stradale efficiente, lo stoccaggio di energia elettrica e la predisposizione di contatori e smart grid.
L’intervento UE servirà come sostegno alle autorità locali e regionali su progetti che dovranno essere economicamente e finanziariamente efficienti, così da poter garantire il rimborso dell’investimento in tempi giusti. Un totale di 146.34 milioni di euro sarà messo a disposizione dal 1° gennaio 2011 al 31 marzo 2014. I contributi ricevuti potranno assumere la forma di prestiti, fondi di garanzia, equities o altri prodotti finanziari. Fino al 15% dei contributi corrisposti potrà inoltre essere utilizzato per fornire assistenza alle autorità pubbliche per la preparazione dei progetti, che saranno selezionati anche secondo un criterio di equilibrio geografico.
Il Piano di Ripresa Energetica, istituito nel 2009, mira a stimolare la ripresa economica attraverso il finanziamento di progetti energetici come la fornitura transfrontaliera del gas, interconnettori di energia elettrica, parchi eolici off-shore e progetti di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Nel 2010 è stato destinato a tali progetti un totale di 3.98 miliardi di euro. Il Parlamento aveva già cercato di includere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili nel Piano europeo al momento della sua prima presentazione. La Commissione aveva assicurato che avrebbe valutato tali proposte in una fase successiva, utilizzando i fondi non spesi entro la fine del 2010. Nel regolamento modificato è stata prevista una base giuridica specifica a tal fine, per evitare che il denaro non investito tornasse ai bilanci nazionali. Le prossime tappe saranno l’approvazione, da parte del Consiglio (entro la fine dell’anno), della legislazione che, data la necessità urgente di affrontare la crisi economica, dovrà entrare in vigore immediatamente dopo la pubblicazione.
Intanto sono pronti ai nastri di partenza gli ispettori statali delle rinnovabili. Partiranno nel 2011 i nuovi controlli sulle produzioni da fonti rinnovabili o assimilate. Gli obiettivi sono, ancora una volta, prevenire e scoraggiare comportamenti scorretti da parte degli operatori individuando, se presenti, eventuali incentivi indebitamente percepiti da impianti a fonti rinnovabili così come da quelli cogenerativi o che utilizzano gli scarti di lavorazione e/o di processo, per restituirli nelle bollette ai consumatori. Saranno sottoposti a ispezione in tutto 30 impianti, per un insieme produttivo superiore a 2000 MW; la metà di questi saranno a fonti energetiche pulite, quattro da fonti assimilate a combustibili fossili o di processo e 11 da cogenerazione.
Francesca Fradelloni