Città sostenibili: Milano?
Milano è una città sostenibile? Difficile dirlo. A pochi giorni dal successo della raccolta firme per i referendum sull’ambiente di Milanosimuove, il rapporto di Siemens Italia “Città sostenibili: Milano”, realizzato dall’Istituto Piepoli con il patrocinio del Comune di Milano traccia un profilo differente: eccellenti i trasporti, la rete d’acqua, l’efficienza energetica e un vero punto di forza: la gestione dei rifiuti. La città traballa invece quando si tratta di qualità dell’aria (critica) e disponibilità di verde pubblico (dati discordanti).
Lo studio rientra nell’ ambito di un progetto di ricerca Siemens sulla sostenibilità ambientale di dieci città italiane, per affrontare e vincere la sfida di uno sviluppo sostenibile. “Nella lotta al cambiamento climatico, il ruolo delle città, è sempre più rilevante: il 75% dei consumi di energia e l’80% delle emissioni di gas serra derivano dalle aree urbane, – spiega Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia. – In questo scenario è importante non solo conoscere le principali sfide legate alla tutela del territorio, ma anche essere in grado di proporre soluzioni”.
Nella ricerca sono stati monitorati i risultati ottenuti in otto diverse categorie: emissioni CO2, consumo energetico, efficienza edifici e green hospital, trasporti, acqua, raccolta rifiuti, qualità dell’aria e politiche di gestione del verde. Il trasporto pubblico è una delle eccellenze del capoluogo lombardo. Già nel 2008 i servizi meneghini hanno trasportato circa 650 milioni di passeggeri, facendo percorrere ai suoi mezzi 146.744.780 di chilometri. La densità delle reti di trasporto è ampiamente al di sopra della media italiana, per ogni 100km² infatti Milano registra indici estremamente positivi con un punteggio di 52 per quanto riguarda le ferrovie contro il 18 della media, le reti metropolitane viaggiano con una densità di 28 contro 0,6, le linee tramviarie guadagnano un punteggio di 98 contro 1,6 delle altre città italiane. Altro dato positivo è il numero di passeggeri annui trasportati dai mezzi pubblici per abitanti: 694 rispetto ad una media nazionale di 88. C’è anche l’idea di tornare alla piena navigabilità dei navigli con natanti alimentati ad energia alternativa, soluzione che già da un anno è in via di sperimentazione sulla tratta di canale tra Milano e Trezzano.
Anche sul fronte dell’acqua si registra un trend positivo: gli indici di sostenibilità ecologica evidenziano, infatti, una situazione tendenzialmente migliore rispetto alla media italiana. In particolare le perdite in rete si attestano al 10% contro il 31% nazionale. Per quanto riguarda il consumo energetico, il Comune di Milano presenta valori allineati alla media nazionale. Ma per il futuro sono previste ampie riduzioni, si calcola che entro il 2020 il miglioramento dell’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica dovrebbe contribuire ad un abbattimento potenziale di 6 Kton/anno e generare un beneficio per unità di riduzione molto elevato, pari a -202€/TCo2.
Se si parla di efficienza energetica non passano inosservati i dati sulla situazione che riguarda le strutture ospedaliere, sia pubbliche che private. Positiva la diffusione del teleriscaldamento con 93/1000 abitanti serviti rispetto una media di 55/1000. Ma il vero punto di forza del capoluogo lombardo pare essere la gestione dei rifiuti. Milano è una delle poche città in Europa nelle quali è stato attivato, su tutto il territorio, un sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. I rifiuti urbani avviati ad impianti di recupero per i comuni capoluogo di provincia sono 240 Kg per abitante rispetto ai 133 della media nazionale; la raccolta differenziata raggiunge il 36% rispetto al 29% della media nazionale.
La criticità è rappresentata dalla qualità dell’aria, in quanto tutti gli indicatori riferiti all’inquinamento sono al di sopra della media nazionale. Il rapporto dell’Amat riferito al consolidato 2010 (fino a settembre) evidenzia tuttavia un miglioramento complessivo e tendenziale negli ultimi tre anni del livello di PM10: i giorni di superamento della media di 50 microgrammi/m3 sono infatti inferiori rispetto agli anni scorsi (69 giorni nel 2008, 60 giorni nel 2009 e, quest’anno, 53 giorni).
I dati che si riferiscono alla disponibilità di verde pubblico urbano si presentano, invece, discordanti: se da un lato Milano presenta una disponibilità di verde urbano significativamente inferiore alla media nazionale, dall’altro la densità di verde urbano si colloca sopra la media, 12% contro l’8%. Oggi la percentuale di superficie occupata dal verde è il 12%, mentre 20 anni fa era a malapena il 6%.
Francesca Fradelloni