Dall’Europa una proposta per limitare i fosfati nei detersivi
Le acque dei bacini europei sono attaccate qutodianamente da ingenti quantità di fosfati, tanto che è a rischio la loro qualità, con ingenti danni per l’ecosistema. Per questo la Commissione Europea ha presentato, il 4 novembre scorso, una proposta per proibire l’uso di fosfati nei detersivi, almeno in quelli destinati all’uso domestico, e per limitare gli altri composti e derivati del fosforo presenti nei detergenti per il bucato, responsabili della cosiddetta “eutrofizzazione” delle acque, ovvero l’aumento delle sostanze nutritive che fanno crescere a dismisura la presenza di alghe marine (ma il fenomeno è sempre più diffuso anche nei laghi). Di quei fenomeni, cioè, noti anche come “marea rossa” o “marea verde”, a seconda del colore delle alghe.
L’eccessiva presenza di alghe, infatti, mette seriamente a rischio la sopravvivenza di altre specie. Le principali fonti di scarico dei fosfati nelle acque di superficie sono l’agricoltura e le acque reflue (scarichi); terzi sono proprio i detergenti. L’intento della proposta europea è dunque quello di armonizzare le misure da adottare in tutti i Paesi dell’area UE, vista la diversità della regolamentazione attualmente in vigore e le dimensioni ormai continentali del problema.
Alcuni Stati membri hanno già introdotto restrizioni nazionali, ma con valori limite assai discordanti tra loro. Altri contano invece su un’azione volontaria da parte dei fabbricanti di detergenti ma, in alcuni casi, le misure adottate non sono sufficienti per mantenere la qualità dell’acqua a livelli accettabili; tra i più colpiti ci sono sicuramente il Danubio e il mar Baltico, per i quali si stima che dipendano dai detergenti addirittura il 16% e il 24% dei fosfati presenti nelle loro acque.
Il progetto di regolamento non riguarda i detergenti per lavastoviglie automatiche o quelli per uso professionale, considerando che non esistono alternative più convenienti sotto il profilo economico e tecnico. Ciascun stato membro sarà tuttavia invitato a regolare il tenore dei fosfati nei detergenti utilizzati per questi scopi. Potrebbero aprirsi, a questo punto, interessanti prospettive commerciali e di ricerca per le aziende del settore. Per i detergenti usati, al contrario, in ambito domestico, esistono alternative ai fosfati, valide in termini di costo, senza una sensibile diminuzione dell’efficacia del prodotto.
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per le imprese e l’industria, ha dichiarato: “La proposta della Commissione di vietare i fosfati nei detergenti per bucato garantisce ai cittadini europei la sicurezza che l’acqua dei loro laghi, fiumi e mari sia di migliore qualità e che le imprese europee possano continuare ad essere all’avanguardia in questo settore. La Commissione monitorerà gli sviluppi dell’industria per quanto concerne la disponibilità di alternative innovanti per i detersivi destinati alle lavastoviglie”.
Entrando nel dettaglio il regolamento propone di limitare il tenore di fosforo allo 0,5% del peso totale del prodotto in tutti i detergenti per bucato in commercio nell’UE. Tale disposizione si applicherà a partire dal 1º gennaio 2013, per permettere ai fabbricanti di detergenti di ridurre al minimo i costi connessi alla modifica della composizione dei detergenti per bucato nell’ambito di un ciclo di vita normale del prodotto. La proposta prevede la necessità di rivalutare la situazione per quanto riguarda i detergenti per lavastoviglie automatiche entro il 31 dicembre 2014. Grazie alla riduzione dei costi connessi con l’eliminazione dei fosfati, la proposta gioverebbe non solo agli impianti di trattamento delle acque reflue, ma anche all’ambiente nonché alle tasche dei consumatori, che pagano cifre ingenti per il trattamento delle acque reflue scaricate nei fiumi nei laghi.
Andrea Marchetti