LEED sbarca a Roma nel World Green Building Day
L’ edilizia sostenibile è un concetto affascinante e ieri a Roma, durante la giornata di presentazione della certificazione LEED Italia per edifici ecocompatibili, sono in molti a citare aforismi e frasi di grandi saggi per spiegare l’idea. Ma la storia più bella la racconta Scot Horst: «Ogni grande trasformazione è fatta di tanti piccoli cambiamenti. Quando ero giovane, assistetti a un concerto di John Cage, che salì sul palco e fece aprire le porte del teatro. In platea entrò la musica della città, a cui ognuno contribuiva con un piccolo rumore».
Horst è il vice presidente dello US Green Building Council, l’associazione americana che si è inventata la certificazione LEED. Il grande cambiamento verso un mondo più sostenibile, dice, è in corso. Basta guardare i piccoli gesti delle persone, che sommati insieme fanno «the great shift», il grande cambio di marcia.
Quello di ieri a Roma è stato il terzo appuntamento del road show di presentazione di LEED Italia. Il sistema di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici è nato negli Stati Uniti nel 1998, ma per essere adottato nel nostro paese era necessaria più di una semplice traduzione: serviva un vero adattamento ragionato alla normativa italiana ed europea, alla geografia, al mercato e, più banalmente, al nostro sistema di misure. Un’attività complessa a cui hanno lavorato per oltre un anno circa 150 volontari, raccolti intorno al Green Building Council Italia, nato nel 2008 a Trento proprio per promuovere, anche in Italia, il mattone green.
Ma che cos’è più precisamente LEED (acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design)? Potremmo definirlo un sistema di rating complesso, che valuta non solo l’efficienza energetica di un edificio, ma anche la scelta del sito di costruzione, la gestione efficiente dell’acqua, i materiali impiegati, dai mattoni agli arredamenti, lo smaltimento dei rifiuti, la salubrità e il comfort degli spazi interni, l’innovazione nella progettazione e il rispetto di priorità regionali. Esistono diversi tipi di certificazione, tra cui quella per gli edifici costruiti ex novo, che considera la progettazione e la costruzione, e quella per la ristrutturazione degli edifici già esistenti, che interviene soprattutto sulle buone pratiche, sulla gestione sostenibile dei consumi, sulla riduzione delle emissioni. Il sistema è molto articolato e il livello delle certificazioni si basa su un punteggio, a seconda di quanto è sostenibile, da 40 a 110, l’edificio: base, argento, oro e platino. Per ottenere l’ambita targhetta si devono soddisfare dei prerequisiti, a cui si aggiungono i crediti facoltativi, che consentono di alzare ulteriormente il punteggio.
Gli edifici certificati LEED (o in corso di valutazione) nel mondo sono già molti, dalla Clinton Presidential Library di Little Rock, Arkansas, all’Empire State Building di New York, fino al Villaggio Olimpico di Pechino e ai Padiglioni dell’Expo di Shanghai, in Cina. Il Green Building Certification Institute sta lavorando al rating di più di 40 mila progetti e certifica 100 mila metri quadrati al giorno. A chi chiede se l’Italia sia davvero pronta per l’edilizia verde, Mario Zoccatelli, presidente di GBC Italia, risponde ribaltando la domanda: «Bisogna chiedersi che cosa succederebbe se l’Italia non fosse pronta. Tutto il mondo sta andando in quella direzione, non possiamo rimanere indietro, il futuro è lì».
Nel nostro paese qualcosa inizia a muoversi: saranno certificati LEED vari edifici e quartieri, tra cui il Museo della Scienza a Trento, il centro di ricerca di Italcementi a Bergamo, la Zona di Porta Nuova a Milano. E hanno già il bollino LEED della qualità sostenibile l’Istituto Tecnico Floriani di Riva del Garda e la sede romana del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, agenzia Onu a cui è stata consegnata proprio ieri la targa. Due progetti, questi ultimi, curati da Habitech, il distretto trentino per l’ecoedilizia.
A Roma sono inoltre in costruzione due grandi aree residenziali sostenibili: il Villaggio Verderoma vicino a Casal Palocco e il Grande Palazzo di Rèdais a Casal Bertone. In provincia di Trento, addirittura, l’amministrazione ha deciso che i nuovi edifici pubblici dovranno seguire tutti le regole costruttive LEED. Proprio come nell’America di Obama, dove i palazzi governativi dovranno essere, per legge, sempre più ecosostenibili.
L’idea di sostenibilità, tornata al centro dell’attenzione negli ultimi anni, è tuttavia un’idea millenaria. «Già gli antichi romani recuperavano le acque piovane, facevano molta attenzione alla scelta dei siti dove costruire e utilizzavano materiali da costruzione autoctoni. E a Petra, bellissima città della Giordania, dove pioveva pochissimo, erano state scavate delle scanalature nella roccia per non disperdere la poca acqua caduta dal cielo», spiega Andrea Fornasiero, coordinatore di LEED Italia. Proprio a Roma, patria di un’edilizia sostenibile ante litteram, Zoccatelli esprime un desiderio: «Spero che la città, alla fine, venga scelta per ospitare le Olimpiadi del 2020. Sarebbe una grande occasione per intervenire sul tessuto urbano secondo le migliori pratiche del costruire sostenibile». Intanto, a Rio de Janeiro, per i Giochi Olimpici 2016, già si costruisce secondo le regole LEED, divenute la Bibbia dell’edilizia verde.
Veronica Ulivieri