Festambiente 2010: divertimento, enogastronomia e scottante attualità ambientale
Si è chiusa con il concerto di Cristiano De Andre’ la XXII edizione di Festambiente, il festival nazionale di ecologia e solidarietà, organizzato da Legambiente, dal 6 al 15 agosto 2010, a Rispescia, in Provincia di Grosseto, nello splendido scenario naturalistico della Maremma toscana, ai piedi dell’ omonimo Parco e a soli 4 chilometri dalla spiaggia di Marina di Alberese.
La manifestazione si è confermata il principale evento dell’ estate dedicato all’ambiente, ma anche al buon vivere, all’enogastronomia e al divertimento – e a tutti quei turisti che, pur amando il mare e la tranquillità, non vogliono “spegnere il cervello” e far finta che con le ferie spariscano anche tutti i problemi dell’ Italia e non solo.
Negli oltre 20 mila metri quadrati del Centro Nazionale “il Girasole” di Legambiente e degli spazi circostanti, si sono alternati oltre 150 relatori e più di 100 artisti, tra musicisti e attori. Oltre 50 le pellicole proiettate tra cortometraggi, films e documentari (Clorofilla Film Festival). Pià di 130 gli stands espositivi, 400 gli enti patrocinatori e 300 i volontari coinvolti, la maggior parte giovani sotto i trent’anni. Uno spazio a parte è stato inoltre dedicato ai bambini, con iniziative di svago e formazione e oltre 20 laboratori ecologici al giorno.
Non sono mancate le rassegne enogastronomiche, con oltre 70 degustazioni di prodotti tipici, della Maremma e di altre zone toscane. Sabato 8 Agosto, data della nostra visita, tra gli olivi del ristorante “Peccati di gola”, è stata la volta dell’acquacotta, piatto povero tipicamente maremmano, a base di verdure di stagione e arricchito con l’uovo solo nei giorni di festa. Lo stesso giorno sono stati serviti antipasti con prodotti provenienti dai Parchi e dalle aree protette toscane e poi più di venti diverse ricette, ogni giorno, del ristorante vegetariano più grande d’ Italia e degustazioni di prodotti biologici.
In molti dibattiti non è mancata la contestazione politica, per sottolineare come la ricchezza di offerta enogastronomica della Maremma potrebbe ridursi sensibilmente proprio per a causa di una infrastruttura concepita paradossalmente per incentivarne lo sviluppo: così com’è attualmente progettato, il tracciato dell’Autostrada Tirrenica taglierebbe infatti letteralmente in due i terreni di numerose aziende agricole biologiche della zona. Per questo era palpabile, tra gli organizzatori, la soddisfazione di aver per lo meno messo in guardia un folto pubblico su questa potenziale minaccia.
“L’edizione di quest’anno (giunta in concomitanza con il trentesimo compleanno di Legambiente) ci ha regalato grandi soddisfazioni” – ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore nazionale della manifestazione e membro della segreteria di Legambiente. “Il pubblico ci ha seguito con entusiasmo e passione confermando Festambiente come uno degli eventi clou dell’estate italiana”. “Abbiamo tracciato l’agenda per un’Italia diversa, più sostenibile, legale e solidale. Lotta ai cambiamenti climatici, No al nucleare, una grande mobilitazione civile contro l’ecomafia e l’abusivismo edilizio (che vede coinvolta anche la ”verde” toscana), sono le priorità su cui ci impegneremo nei prossimi mesi”.
Ai dibattiti sono seguiti momenti di divertimento, con i concerti serali, che hanno visto l’installazione del primo vero palco ad emissioni zero, grazie all’ utilizzo di pannelli fotovoltaici che hanno evitato l’immissione in atmosfera di circa 0,3 tonnellate di CO2. Si sono alternati Bandabardò, Sud Sound System, Simone Cristicchi, Max Gazzè, Youssou N’Dour, Pino Daniele, Alborosie and The Schengen Clan e Baustelle, con gran finale del già citato Cristiano De Andrè.
Ma il pubblico ha risposto partecipando anche alle varie iniziative sulle spiagge come, ad esempio, il blitz antinucleare sulla spiaggia “vip” di Capalbio, dove i volontari di Legambiente hanno distribuito pasticche di iodio ai bagnanti e simulato un’evacuazione in seguito ad incidente nucleare. Un’ iniziativa di forte impatto, considerato che tra i siti ritenuti idonei per ospitare una centrale nucleare c’ è anche la vicina Montalto di Castro, in Provincia di Viterbo. Ma “una centrale a Montalto” – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – “comprometterebbe, per i prossimi decenni, il futuro sostenibile della maremma toscana e laziale e metterebbe in ginocchio l’economia turistica, agricola e la green economy locale, nate in questa parte d’ Italia grazie alle battaglie antinucleari di 30 anni fa, ripercuotendosi sulla qualità della vita, sulla salute e sulla sicurezza di una comunità: il problema dei costi, i pericoli di incidente,la gestione millenaria delle scorie radioattive e la contaminazione ordinaria dovuta al rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento. Chi mai vorrà villeggiare su una spiaggia radioattiva?”
Andrea Marchetti