Vertice UE, i cinque punti sull’energia
Risparmio, mercato, infrastrutture, consumatori responsabili e soprattutto un’unica voce nel mondo dell’energia con il ruolo guida dell’Europa nelle tecnologie e nelle innovazioni. Sono le cinque priorità che la Commissione Europea ha scritto in agenda per il Primo Vertice sull’Energia, in programma il 4 febbraio prossimo. Cinque punti da tradurre in proposte legislative entro 18 mesi.
Dal summit dovrà emergere un testo che integri la strategia Europea “2020″ adottata dal Consiglio Europeo nel giugno 2010 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Il risparmio energetico: la Commissione propone di concentrare le sue iniziative su due settori che presentano le maggiori potenzialità di risparmio energetico: i settori dei trasporti e dell’edilizia. Si proporranno incentivi agli investimenti e strumenti di finanziamento innovativi entro la metà del 2011. Il settore pubblico dovrebbe tener conto degli aspetti relativi all’efficienza energetica nell’acquisizione di lavori, servizi e prodotti. Nel settore industriale, i certificati di efficienza energetica potrebbero costituire un incentivo per le imprese a investire in tecnologie a basso consumo energetico.
Mercati e infrastrutture energetiche integrati: la Commissione fissa un termine per il completamento del mercato interno dell’energia: entro il 2015 nessuno Stato membro dovrà rimanere isolato. Nei prossimi dieci anni sono dunque necessari nell’Ue investimenti infrastrutturali complessivi per un valore di 1.000 miliardi di euro. Si propone di semplificare e accorciare la procedura di rilascio dei permessi. Uno sportello unico dovrebbe coordinare tutti i permessi necessari per la realizzazione del progetto.
Un’unica voce: la Commissione propone che l’Ue coordini la politica energetica nei confronti dei paesi terzi. Si propone di estendere e di approfondire il trattato ad altri Paesi che vogliano partecipare al mercato Ue dell’energia. Viene anche annunciata un’importante cooperazione con l’Africa, con l’obiettivo di fornire energia sostenibile a tutti i cittadini del continente.
Il ruolo guida dell’Europa: saranno lanciati quattro progetti intelligenti in settori chiave per la competitività dell’Europa: nuove tecnologie per le smart grids; stoccaggio dell’energia elettrica; ricerca sui biocarburanti di seconda generazione; partenariato “città intelligenti” per promuovere il risparmio energetico a livello locale.
Proprio sui biocarburanti la Commissione europea ha dato il via libera ad un aiuto di stato svedese di 55 milioni di euro per la costruzione di una fabbrica sperimentale in grado di produrre, partendo dagli scarti della pasta per la carta, bioetanolo ed altri biocarburanti. Il progetto, denominato “Domsjo”, ha grandi ambizioni nel campo dell’innovazione. Infatti se la bioraffineria darà i risultati sperati i biocarburanti potranno sostituire quelli tradizionali nel settore dei trasporti. Il progetto potrà giocare un ruolo importante anche per l‘Italia, dove l’industria della carta è una delle più importanti d’Europa, con 20.000 posti di lavoro (dati 2006). Il presidente della lobby europea del biodiesel Ebb, Raffaello Garofalo, ha sottolineato che nel nostro paese esiste un enorme potenziale per produrre biogas e quindi bioetanolo, un componente del biodiesel, anche utilizzando altri rifiuti. E’ quello che si potrebbe fare, per esempio, con le 50.000 tonnellate di falciato della zona paludosa delle Padule di Fucecchio che vengono oggi gettate nella palude.
Consumatori attivi: la Commissione propone nuove misure sul confronto dei prezzi, il cambio di fornitore e la fatturazione chiara e trasparente.
Francesca Fradelloni