Sara Zambotti e l’uso “illuminato” della luce
“Da piccola raccontava di essere figlia di Cleopatra credendoci. Da grande diventa antropologa per poter dire che tutto è relativo e che quindi è vero che è figlia di Cleopatra. Preferisce la montagna e in assoluto adora fare la conduttrice di Caterpillar”. Questa è la biografia fulminea con cui si presenta Sara Zambotti, conduttrice di Caterpillar insieme a Massimo Cirri e Marta Zoboli. Greenews.info l’ha intervistata in occasione della nuova edizione di M’illumino di meno, in programma il prossimo 13 febbraio.
D) Sara, come è nata l’idea di “M’illumino di meno” e perché è stato scelto il tema energetico tra i tanti temi ambientali?
R) L’idea è nata in occasione della primissima notte bianca italiana, realizzata da Veltroni a Roma e guastata dal più grande black out mai avvenuto nel nostro Paese dal dopoguerra. Si fece un gran parlare di quanta energia avessimo a disposizione e del problema di non essere autonomi dal punto di vista dell’approvvigionamento. Il nostro modo di interrogarci sulla questione partiva dall’immagine del secchio bucato: inutile parlare di come riempirlo (riconsiderare il nucleare? implementare la ricerca di idrocarburi sul nostro martoriato territorio?) quando gran parte del contenuto veniva sprecato in modo improprio. Non sembra intelligente usare gas/elettricità per riscaldare la casa per poi disperderne metà per mancanza di isolamento. O lasciare accese le luci di uffici vuoti tutta la notte. Forse si poteva cominciare a ragionare sul fatto che l’energia non è infinita e che ha costi economici e ambientali che è possibile ridurre considerevolmente con un utilizzo più consapevole. Il tema energetico coinvolgeva tutto questo e 11 anni fa erano pochi a parlarne seriamente. Noi l’abbiamo trasformato nel gioco di spegnere tutte le luci, tutti insieme, in un giorno stabilito, per riflettere su quello che ognuno di noi avrebbe potuto fare per evitare gli sprechi energetici.
D) Come avete visto evolvere l’iniziativa durante gli anni?
R) Noi stessi siamo rimasti sorpresi di quanto l’idea di spegnere simbolicamente la luce per sensibilizzare l’opinione pubblica abbia avuto successo, in Italia e all’estero. Abbiamo provato a coinvolgere i capoluoghi italiani ed europei e abbiamo trovato campo fertile: allora Cirri e Solibello furono davvero pionieri nel porre l’attenzione sul tema dello spreco e la risposta fu inaudita. In seguito l’attenzione su come salvaguardare l’ambiente per fortuna divenne globale e prioritaria e a chiedere spegnimenti simbolici per le tematiche ambientali fu addirittura il WWF a livello planetario. Ma la nostra iniziativa è rimasta piuttosto unica per il coinvolgimento di tutti, privati cittadini, scuole, associazioni, ristoranti, aziende grandi e piccole, commercianti. Nel tempo abbiamo raccontato molte best practices su come ridurre il proprio impatto ambientale, non solo nell’uso di energia, ma anche nella mobilità e nella gestione dei rifiuti. E man mano abbiamo dato voce a iniziative grandi e piccole dove tutti possono diventare protagonisti del cambiamento.
D) Il 2015 è stato dichiarato Anno Internazionale della Luce da parte dell’ONU, farete qualcosa di particolare per questa coincidenza?
R) M’illumino di meno è inserito nelle attività ufficiali dell’Year of the Light promosso dall’Unesco e in onda stiamo dando più spazio al tema dell‘illuminazione intelligente: le tecnologie a nostra disposizione ora sono davvero molto più avanzate di quelle di un decennio fa, tocca a noi utilizzarle in modo tale che la razionalizzazione dei consumi non passi attraverso il sacrificio del senso di sicurezza, dell’efficacia e della bellezza dell’illuminazione. Un mondo buio non sarebbe proponibile, bisogna pensare ad un uso “illuminato” delle tecnologie disponibili: illuminarsi meno significa usare meno risorse e causare meno emissioni, non rinunciare ai benefici della luce.
D) Avete mai pensato di avviare iniziative radiofoniche analoghe per altre tematiche ambientali?
R) Con M’illumino di meno tocchiamo tangenzialmente davvero molti temi: raccolta differenziata, riciclo, trasporto pubblico, uso della bicicletta, riduzione del consumo di suolo, gestione comune dei beni pubblici… Con Caterpillar abbiamo anche dedicato un’attenzione particolare a un altro tipo di spreco, quello alimentare: abbiamo sposato la causa di Last Minute Market perché il cibo scartato dal mercato trovasse un suo utilizzo e non fosse buttato e abbiamo organizzato una grande cena antispreco a Senigallia un paio di estati fa. In anni passati abbiamo dedicato molta attenzione anche al fenomeno degli orti urbani e dell’autoproduzione. Ci divertiamo a cercare iniziative che nascono dal basso e che dimostrano che il buon senso non è ancora estinto nel nostro paese.
D) Che tipo di sensibilità ambientale incontrate fra i vostri ascoltatori?
R) I nostri ascoltatori sono spesso più avanti di noi in termini di consapevolezza ambientale e nei loro stili di vita. La cosa che non finisce mai di stupirci è come l’iniziativa può vivere di vita propria anche a prescindere dalla trasmissione. Sono tantissime infatti le realtà e gli individui che aderiscono alla festa del risparmio energetico senza necessariamente ascoltare la trasmissione. Negli anni gli ascoltatori ci hanno proposto modalità di adesione molto creative e adattate ai loro contesti di lavoro a testimonianza del fatto che il risparmio energetico è una questione che riguarda tutti i contesti: palestre, negozi, aziende, cantieri edilizi, mercati rionali, condomini…
D) Quanto la radio può contribuire in generale a creare una coscienza ambientale consapevole?
R) La radio è il mezzo più capillare e intimo tra i vari mass media, entra letteralmente nelle case e negli uffici delle persone. Grazie al privilegio di condurre un programma quotidiano Caterpillar segue giorno dopo giorno gli ascoltatori raccontando buone pratiche energetiche, in questo modo ci formiamo insieme al nostro pubblico ascoltando esperti del settore e convocando chi ci ascolta a raccontare i cambiamenti delle loro abitudini verso una diminuzione dell’impatto energetico. Il meccanismo dell’esempio virtuoso crediamo funzioni molto bene.
D) Quanto è importante l’ambiente per te, con quali gesti quotidiani lo rispetti?
R) Ci provo! Usando la bicicletta quando è possibile, differenziando i rifiuti domestici in modo accurato, moderando il riscaldamento in casa…purtroppo la classe energetica del mio condominio non è delle migliori, ma abbiamo introdotto le termovalvole, è un primo passo!
D) Se dovessi fare un appello via radio per un problema ambientale urgente, quale strilleresti e perché?
R) Sicuramente inviterei a preservare il territorio, i recenti disastri ambientali ci hanno dimostrato quanto la cementificazione selvaggia degli ultimi decenni abbia indebolito il patrimonio naturale che abitiamo, qui si tratta di intervenire come prima cosa con gli strumenti della politica e preferire la riqualificazione dell’esistente piuttosto che la costruzione di nuovi edifici.
Daniela Falchero