Prove di affinità ambientale tra Cina e UE in vista del Summit di Pechino
“Il fruttuoso incontro di oggi dimostra la convergenza di interessi tra l’Unione Europea e la Cina, soprattutto nel campo della protezione ambientale”. E’ quanto ha affermato il Commissario per l’Ambiente della Commissione EU, Janez Potočnik, a margine del 4° EU-China Environment Policy Dialogue tenutosi a Bruxelles lo scorso 8 Febbraio. “E’ incoraggiante che l’ambiente, ha continuato Potočnik, sia uno dei temi chiave del 12° Piano Quinquennale della Repubblica Popolare Cinese, e con l’incontro di oggi, insieme al Ministro dell’Ambiente cinese, Zhou Shengxian, siamo convenuti che è necessario sviluppare una green economy che assicuri una buona qualità della crescita in sufficiente quantità. La Cina riconosce il ruolo giocato dagli strumenti di mercato nella protezione ambientale e sottolinea l’importanza di una cooperazione futura nel settore delle politiche economiche green”.
L’incontro di Bruxelles, che si è svolto a pochi giorni dal Summit EU-Cina, che si terrà a Pechino martedì 14 Febbraio, ha anticipato quelli che saranno i temi caldi che verranno trattati nella capitale asiatica, dove l’agenda sarà caratterizzata dalla situazione economica che attanaglia attualmente Europa e Cina, dall’aumento degli investimenti economici tra il blocco europeo e il gigante asiatico, dalle rispettive politiche energetiche (Europa 2020 e 12° Piano Quinquennale della Cina), e da questioni globali, quali il climate change. Dal Summit di martedì inoltre ci si aspetta anche il lancio di una serie di nuovi progetti di cooperazione, inclusa la partnership Europa-Cina riguardante i processi di urbanizzazione sostenibile e il rafforzamento della cooperazione in campo energetico.
D’altronde, sia l’Europa che la Cina sono consapevoli del ruolo strategico della loro cooperazione, iniziata nel 2003 con l’annuncio di una partnership strategica complessiva, e sviluppatasi negli anni fino a raggiungere gli standard attuali, caratterizzati soprattutto da un dialogo i cui temi ruotano sempre più intorno alla green economy, agli investimenti e alla crescita sostenibili.
Fu proprio durante l’EU-China Summit del 2005 che l’Unione Europea e la Cina stabilirono la loro prima cooperazione energetica. All’epoca il focus della partnership era concentrato essenzialmente su due azioni concrete: il progresso e lo sviluppo di tecnologie per produrre energia pulita. Continuando lungo questa linea, oggi ci si aspetta che uno dei maggiori obiettivi sia lo sviluppo di tecnologie “zero emissions” basate sul sistema della “cattura” di CO2 e sullo stoccaggio geologico.
Ma la vera novità sarà rappresentata dal rafforzamento della cooperazione e dal dialogo nell’ambito della pianificazione urbana, al fine di rendere le città più sostenibili sul piano ambientale, energetico, della mobilità e dei trasporti. In Europa come il Cina, infatti, la popolazione urbana cresce di continuo, con la conseguente necessità di aumentare la qualità dell’ambiente urbano tramite misure di gestione smart e attraverso tecnologie innovative. Anche in questo caso, dunque, lo scambio di know-how tecnologico diventa un elemento chiave per il dialogo euro-cinese.
“Sono fiducioso che l’Europa e la Cina possano costruire un’agenda positiva durante il Summit di Pechino, che tenga conto anche e soprattutto delle questioni legate ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato Potočnik dopo l’incontro con il suo corrispettivo cinese a Bruxelles.
La fiducia del Commissario europeo nei confronti della cooperazione con i Paesi asiatici in generale, è stata ribadita, del resto, anche durante i due giorni di seminario dedicati al Progetto SWITCH-Asia, che si è svolto a Bruxelles il 7 e 8 Febbraio. “Quest’anno la Conferenza di Rio+20 metterà in rilievo i temi della green economy, della crescita e dei consumi sostenibili come chiave e priorità per lo sviluppo, e il progetto SWITCH-Asia sottolinea come questi obiettivi possono essere messi in pratica”, ha precisato Potočnik nel presentare il ciclo in conclusione del programma di aiuti, finanziato dalla Commissione Europea per un ammontare di 150 milioni di Euro nel periodo 2007-2013, che ha come obiettivo la promozione di produzioni e consumi sostenibili tra i consumatori, le piccole e medie imprese e i decisori politici in 15 Paesi asiatici, dalla Cina all’India, al Bangladesh e alle Maldive.
Visto il successo di SWITCH-Asia, la Commissione ha l’intenzione di estendere il programma, nel nuovo ciclo post-2013, anche in altre regioni. Ad esempio nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, dove lo SWITCH-Med sarà lanciato già nel primo semestre del 2012. Ma in pentola bolle anche il nuovo progetto GREEN – Greening Economies in the Eastern Neighbourhood, che riguarda ancora la regione centro-asiatica ed è previsto in partenza nel prossimo autunno.
Donatella Scatamacchia