Progetto Manifattura: da fabbrica di tabacchi a nuova casa della green economy
La vecchia fabbrica ottocentesca si trasforma e diventa spazio per l’economia verde di domani. Con soldi pubblici e la firma di grandi architetti come Carlo Ratti e Kengo Kuma, a Rovereto sta da alcuni anni prendendo corpo Progetto Manifattura, destinato a diventare, nelle intenzioni della Provincia autonoma di Trento, un grande polo della green economy, con 70.000 metri quadrati ristrutturati e per metà costruiti ex novo secondo i canoni della bioedilizia, con centinaia di imprese attive nei settori delle energie rinnovabili, edilizia sostenibile e tecnologie per l’ambiente.
La prima parte della storia di questo progetto affonda le radici due secoli fa e corrisponde agli anni di grande attività della Manifattura Tabacchi: entrata in funzione a metà del 1800, ha rappresentato per molti decenni l’industria trentina con la maggiore capacità di assorbimento di manodopera, ma anche il luogo sul territorio dove hanno preso avvio numerose innovazioni sociali, come il primo asilo nido aziendale, il primo banco di mutuo soccorso, la prima organizzazione sindacale. Dopo la seconda guerra mondiale, la produzione si trasforma, passando dai sigari alle sigarette, e l’azienda, nonostante un cambio di proprietà e un dimezzamento dei dipendenti, rimane attiva fino al 2008. Dopo la chiusura, in un buon esempio di recupero industriale e promozione della green economy, la fabbrica non smette di generare innovazione: “Quando nel 2009 la Manifattura ha chiuso e la Provincia l’ha comprata, ci si è chiesti se non poteva diventare l’ultimo passo del percorso trentino sulla strada dello sviluppo di un’economia sostenibile”, spiega Gianluca Salvatori, presidente e AD di Manifattura Domani, la società pubblica che sta gestendo il progetto. “Abbiamo deciso di riqualificare il 50% e costruire ex novo l’altra metà del complesso, utilizzando in entrambi i casi le migliori soluzioni costruttive sostenibili, approfittando di questa occasione per testare e mostrare le possibili applicazioni delle tecnologie nate all’interno di Habitech, il distretto trentino dell’abitare sostenibile”.
Di riflesso, le performance ambientali del complesso, che sarà certificato LEED Platinum e realizzato con materiali a basse emissioni, saranno molto alte: il 50% degli edifici avrà un bilancio energetico pari a zero e rispetto alla situazione attuale, il Masterplan prevede una riduzione di circa l’80% delle emissioni generate per la produzione di energia elettrica e termica e un maggiore sfruttamento della luce solare del 20%. Il 75% degli utenti e visitatori dovranno raggiungere la Manifattura a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, e per chi sceglierà la macchina, meglio se elettrica e in condivisione: un impianto fotovoltaico da 730 kw alimenterà le auto del car sharing.
La parte già completata, pari a 7.000 metri quadrati, è stata “popolata” di giovani imprese green appena nate o in fase di crescita: “In tutto sono 37, per un totale di 120 addetti. Di queste, i due terzi sono nate in Trentino, mentre un terzo si è trasferito a Rovereto per le opportunità che offriamo. Molte collaborano già tra loro, perché questo progetto si è rivelato un fattore di moltiplicazione delle opportunità straordinario”. E a regime gli spazi saranno dieci volte maggiori, così come aumenteranno di molto le opportunità di partnership per le imprese insediate.
Alla ex Manifattura Tabacchi ha sede anche la sezione italiana del Green Building Council, l’organizzazione che promuove il sistema di certificazione LEED e che, dall’8 al 10 ottobre 2014, porterà in Italia, a Verona, la prima edizione europea di Greenbuild, la più grande fiera al mondo per l’edilizia sostenibile.
Veronica Ulivieri