Perdersi nei “giardini di carta”. L’amabile passione di Évelyne Bloch-Dano
Scrittrice e giornalista francese, Évelyne Bloch-Dano è autrice, tra gli altri libri (tradotti in molte lingue del mondo), di diverse biografie di donne: Madame Zola, Flora Tristan, La Signora Proust, George Sand e fa parte della giuria del Prix Femina. A noi di Greenews.info aveva già concesso in anteprima (grazie all’editore italiano Add), un estratto del suo nuovo libro “Giardini di Carta“, uscito a febbraio. Oggi la intervistiamo, come autrice e come cittadina, per la nostra rubrica V.I.P. – Very Important Planet“, nata proprio per sondare la sensibilità ambientale dei personaggi noti del mondo dello spettacolo, della letteratura, dello sport…
D) Evelyne, da dove le è arrivata l’idea di scrivere “Jardins de Papier”? Ama più i giardini o la letteratura?
R) L’idea mi è venuta proprio dal fatto che amo allo stesso modo entrambi: i giardini e la letteratura ! Un modo di coniugare questi due centri d’interesse, questi due piaceri, direi. Fortunatamente per il momento non devo scegliere tra le due…
D) Nel suo libro non parla solo di piante ornamentali (come spesso si intendono i giardini), ma anche di ortaggi e frutta, piante commestibili. Pensa che la tendenza all’edible landscaping possa essere una risposta, contemporaneamente, al desiderio di bellezza e cibo che sempre più sentiamo?
R) Credo che non ci sia nessun motivo di dare più importanza agli uni che agli altri. Gli ortaggi hanno sempre, dalla notte dei tempi, assolto questa duplice funzione. E ci sono fiori anche sugli ortaggi, non dimentichiamolo!
D) Uno studioso di vino e agricoltura mi ha fatto notare una volta che quando pensiamo alle grandi migrazioni di solito abbiamo in mente le guerre, ma le carestie in agricoltura sono state, nei secoli, una ragione di migrazione ben più massiccia (basti pensare agli Irlandesi verso gli USA e agli Italiani in Sud America). Come pensa che queste migrazioni abbiano cambiato l’aspetto non solo dei campi, ma anche dei giardini privati e pubblici? C’è qualche esempio in letteratura?
R) Certo, le piante e più in particolare le verdure, i cereali o i vigneti sono il risultato di questi cambiamenti. L’ho studiato su un altro libro La fabuleuse histoire des légumes, tradotto in molte lingue ma sfortunatamente non ancora in italiano! I pomodori, i fagioli arrivati dall’America, il mais, il peperoncino, tanti esempi che hanno cambiato il nostro paesaggio e ovviamente la nostra alimentazione…
D) Pensa che avere un giardino possa migliorare la consapevolezza dei problemi ambientali? E che possa avere anche una funzione educativa?
R) Penso che in effetti, avere un giardino, ci rende immediatamente sensibili all’ambiente, alle variazioni del clima, alla qualità dell’acqua, alla scelta di usare o meno dei prodotti chimici. È uno strumento pedagogico che è stato usato fin dall’inizio della creazione della scuola materna in Francia e che troviamo anche oggi. Rousseau dà un ruolo al giardinaggio, come si vede nella sua opera Emilio o dell’educazione. È grazie al piccolo giardino che coltiva che Emilio impara il senso della proprietà e della giustizia!
D) Parliamo di lei e delle sue abitudini. Quali sono le sue azioni quotidiani a difesa del Pianeta?
R) Penso sia proprio nella vita quotidiana che possiamo difendere al meglio la natura, attraverso le nostre scelte alimentari, la qualità dei prodotti, la loro provenienza, la tipologia di vita ecc. Al contrario confesso che siccome viaggio molto prendo spesso la macchina e l’aereo…che non è molto consigliabile!
D) Qual è allora il paese in cui, durante i suoi viaggi, ha notato la maggiore sensibilità verso la natura e l’ambiente?
R) Non so rispondere a questa domanda… Penso che in ogni Paese, ci sono delle modalità d’azione diverse, una sensibilità a quella o quell’altra cosa secondo la cultura o il grado di sviluppo. I Paesi occidentali hanno preso consapevolezza di questa necessità, per forza di cose, e ci sono ancora molte cose da fare.
D) Finiamo con una citazione di qualche autore del suo libro, che sente come sua e vorrebbe condividere con i nostri lettori…
R) Allora sceglierò una frase di George Sand: “Nous sommes de la nature, dans la nature, par la nature et pour la nature.” (“Siamo della natura, nella natura, con la natura e per la natura”, NdR).
Andrea Gandiglio