Oltre il 20%. Il rilancio del “Patto dei Sindaci”
Mentre l’UE e i leader mondiali sono impegnati nei delicati negoziati in vista della conferenza ONU sul clima COP21 che si terrà a Parigi, gli amministratori locali tornano in campo con il “Patto dei sindaci”. Un documento con il quale città ed enti di 42 Paesi si impegnano a tagliare almeno il 40% di CO2 entro il 2030.
L’iniziativa europea, ma aperta al resto del mondo, nasce con l’impegno di andare oltre l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni per il 2020, fissato dall’UE.
In termini di firmatari, l’Italia non ha eguali. Delle oltre seimila realtà già coinvolte, oltre tremila, infatti, sono nel nostro Paese. A grande distanza da spagnoli (1.455) e belgi (245). Tra le big Londra, Berlino e Madrid, Roma, Parigi, Budapest. Oltre a Milano, Napoli e Bologna. Non potevano poi mancare le “nordiche”, come Stoccolma, Copenaghen e Bristol, capitale verde europea per il 2015. Tra le miriadi di piccoli comuni italiani spiccano quelli sardi. Arzana, Seulo e Villanova Tulo nel 2020 saranno, infatti, “verdi” al 100%. Sono tantissimi gli esempi di eccellenza che si possono consultare sul sito internet dedicato.
Una maxi-mobilitazione che non è solo simbolica. Il “Patto dei sindaci” coinvolge 126 milioni di cittadini europei – cioè un quarto della popolazione dell’UE – che vivono in centri urbani che hanno messo a punto soluzioni energetiche alternative e sostenibili, in veri e propri piani d’azione (PAES). Dai trasporti (smart mobility), al maggiore utilizzo di energia verde, fino a edifici più efficienti nel campo dei consumi cercando di ottimizzarli, di consumare cioè meno e risparmiare risorse. Una strategia che mette, quindi, al centro il tema della resilienza in ambito urbano, soprattutto alla luce del fatto che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.
Anche il Commissario per l’energia Miguel Arias Cañete ha espresso la necessità di sfruttare il contributo delle città per l’agenda del clima e per intensificare gli sforzi in vista del COP21.”La riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030 che è stata sottoscritta – ha dichiarato il Commissario – è quella che porteremo al tavolo di Parigi alla fine di quest’anno“,
Cañete ha, inoltre, delineato 3 percorsi da seguire per rendere efficace il collegamento tra Bruxelles e gli enti locali impegnati nella lotta ai cambiamenti climatici. Il primo è proprio il consolidamento del “Patto dei sindaci”. Il secondo, riguarda la razionalizzazione di tutte le iniziative cittadine green. A questo proposito il Commissario ha detto di avere parlato con molti amministratori locali i quali hanno descritto una realtà a volte fatta di diverse piattaforme UE, azioni, iniziative che creano confusione. Per questo si è impegnato a creare una sorta di “sportello unico” per garantire che la Commissione parli in modo efficace, più semplice e con una sola voce. La terza volontà è quella di esportare il modello oltre i confini europei perché il riscaldamento globale è una lotta globale.
La strategia verrà ufficialmente lanciata a Bruxelles il 15 ottobre. Entro il 23 settembre prossimo, inoltre, sarà possibile per tutti i cittadini dell’Unione europea esprimere la propria opinione sui temi della sostenibilità ambientale e suggerire nuove idee e strategie al “Patto dei sindaci” tramite una consultazione pubblica online.
Beatrice Credi