Monica Maggioni: “Bisogna trasformare i temi ambientali in storie appassionanti”
In generale in televisione si fa poca informazione ambientale. Forse per mancanza di spazio? Nel caso di un canale all-news il problema non dovrebbe porsi, ma nemmeno Rai News 24 fa eccezione alla regola. Tuttavia le cose potrebbero cambiare “direzione”. «La questione ambientale è una tematica alla quale tengo particolarmente» sottolinea Monica Maggioni, dallo scorso gennaio nuovo direttore di Rai News 24.
Chi è Monica Maggioni? Prima di arrivare alla guida dell’all-news consolida la sua notorietà come inviata Rai. Sudafrica, Mozambico, Israele e Stati Uniti sono le prime tappe del percorso. Nel 2001, dopo l’11 settembre, viene inviata prima in Medio Oriente e poi negli Stati Uniti per seguire le diverse fasi di preparazione della guerra in Afghanistan. Nel 2003, fra i giornalisti italiani presenti in Iraq durante la seconda Guerra del Golfo, è l’unica giornalista embedded a fianco dei marines statunitensi. Nel febbraio 2007 diventa uno dei nuovi volti femminili del Tg1 delle ore 20. Dopo essere stata più volte inviata negli USA, nel 2009 prende il testimone nella conduzione di Speciale TG1.
Lo scorso gennaio Monica Maggioni si rivolge per la prima volta ai telespettatori in qualità di nuovo direttore di Rai News 24: «Sono molto orgogliosa di essere qui perché credo profondamente nell’all-news e nelle sue possibilità. Credo anche che le all-news di servizio pubblico abbiano una possibilità e un dovere in più: illuminare mondi, cose, persone che spesso non hanno voce». E tra queste voci potrebbe essere la volta delle questioni ambientali.
D) Direttore, quanto spazio dedica attualmente Rai News 24 alle tematiche ambientali?
R) In questo momento poco. Stiamo però ripensando tutto il percorso del canale e sicuramente in futuro questa tematica andrà ad occupare sempre più spazio all’interno del nostro palinsesto. Inoltre, Rai News 24 si appresta ad iniziare un grande lavoro sul web. Lì, in particolare, stiamo studiando il modo di creare degli spazi di aggregazione, dibattito e discussione. Immagino che in questo modo entreremo in contatto anche con il mondo dei giornalisti ambientali. La questione ambientale è una tematica alla quale tengo particolarmente. Mi sembra fondamentale e credo che non bisogna essere “geniali” per tenerci in modo particolare: è l’unica tematica con la quale abbiamo qualche chance per sopravvivere tutti.
D) Vista la sua esperienza internazionale, qual è lo spazio che i media generalisti all’estero riservano alle tematiche ambientali?
R) Molto di più di quello che riserviamo noi in Italia, almeno in alcune nazioni più avanzate dal punto di vista dello sviluppo dello sguardo sull’ambiente e sulle tematiche della sostenibilità. Tuttavia auspico che l’Italia, come ha rincorso e qualche volta superato gli altri in diversi aspetti, lo farà anche su questo. Ciò che dico non è retorica, ci credo davvero.
D) Secondo lei, la Tv e l’informazione televisiva possono favorire la sensibilizzazione dei telespettatori verso le tematiche ambientali?
R) È l’informazione in generale che può aiutare a sensibilizzare verso queste tematiche. Lo fa la televisione così come lo fanno la radio e il web. In quest’ultimo caso sono utili tutti gli strumenti che il web mette a disposizione: dagli spazi di blogging alla creazione di gruppi di opinione e communities.
D) In occasione dell’ultimo Festival di Giornalismo di Perugia si è costituita la FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali). Tra gli obiettivi dell’organizzazione c’è anche l’aumento della consapevolezza dei giornalisti e dei media generalisti verso le questioni ambientali. Che consiglio si sente di dare in quest’ottica?
R) Lo stesso consiglio che darei a chiunque cercasse di far passar sempre di più un tema nella società. Mettere in pratica quello che in inglese è definito con il termine storify: trovare il modo di far sì che ogni cosa diventi una storia, una storia appassionante, emotiva ed attraente. Solo in questo modo le persone si sentono naturalmente coinvolte e partecipano a quello che si sta raccontando.
Giuseppe Iasparra