Mao: vorrei il mio studio dietro a una cascata
Radicale. Diretto. Fantasioso. L’approccio di Mauro Gurlino, in arte Mao, alle questioni ecologiche non conosce compromessi. Per rispettare l’ambiente ci vorrebbe la Rivoluzione, così come si chiamava la sua band negli anni ’90. Ha avuto molte vite parallele questo multiforme chitarrista, cantautore, attore e conduttore radio-televisivo per Mtv e Rai, che oggi, a 41 anni, fa il dj e lo scrittore nella sua città natale, Torino, dove stasera suonerà nello storico Hiroshima Mon Amour.
D) Mao, è vero che Torino sta subendo una trasformazione “ambientalista”?
R) Capiamoci bene su cosa si intende. La mia città ha parchi e fiumi, che sono un’occasione straordinaria per una buona qualità della vita. Anche se sono convinto che si potrebbero sfruttare meglio gli spazi e ampliare di molto le aree verdi. Siamo diventati e siamo rimasti per anni la capitale dell’auto, con la convinzione che dovessimo rincorrere il mercato, cambiando auto ogni 4 anni. E così siamo diventati anche una delle città più inquinate d’Italia. E allora, quando si parla di ambientalismo, bisogna andarci coi piedi di piombo…
D) Spiegaci meglio…
R) Vogliono trasformare tutto in un’isola pedonale, ma non si può pensare sempre che la gente si adegui alle modifiche senza riportarne conseguenze: pedonalizzimo, ok. Ma allora integriamo i servizi pubblici, per offrire gli stessi vantaggi dell’auto ai genitori che devono portare i figli a scuola la mattina o a chi deve muoversi in centro. Spesso si mette in cima a tutto un “finto cappello verde”, e ci si dimentica della realtà per l’astrattezza.
D) Quale città, secondo te, è in grado di mantenere questo delicato equilibrio?
R) Non ho risposte. Io parlo di quella che conosco. Non ho mai avuto lo stimolo di dire: mollo tutto. Se dovessi proprio scegliere il mio paradiso terrestre, lo costruirei qui, a Torino.
D) In che quartiere?
R) A ridosso del fiume. Al Valentino c’è una cascata, chiamata “delle Quattro Stagioni”. Il mio sogno è costruire il mio studio nell’anfratto retrostante e fare come Goldrake che usciva dall’acqua scrosciante. Sarebbe un toccasana per la salute, aria ionizzata sempre, si vivrebbe benissimo. Siamo circondati da ambiente malsano, bisognerebbe mettersi le cascate in casa.
D) Qual è abitualmente il tuo mezzo di trasporto in città?
R) Sono uno scooterista, lo trovo un ottimo mezzo per la metropoli. Con l’età passerò dallo scooter all’Ape Piaggio, mezzo di trasporto eccezionale. Mi chiedo sempre perché non ci muoviamo tutti così. Ci siamo fatti imbambolare dalla Smart, quando avevamo in casa la soluzione. Per spostarmi con mio figlio uso la Panda, quella vecchia, del 2000. Sapete che sono un po’ vintage…
D) Che ne pensi dei concerti a “impatto zero”? Potrebbero mai avere larga diffusione o sono destinati ad avere scarso successo, perché troppo costosi?
R) Mi sembrano una bella foglia di fico. Sono come le campagne pubblicitarie per i diritti umani. Funzionano forse per sensibilizzare chi ancora non lo è, ma il vero effetto è un bel lavaggio di coscienza e scarsi risultati. Sulla scelta di fare concerti a impatto zero rispetto i Radiohead, ma non condivido l’idea. Forse dovreste fare questo genere di domande a Jovanotti, non a me.
D) Se ti facessero Ministro dell’Ambiente, quale sarebbe la prima mossa ?
R) Direi immediatamente al collega dell’Economia che è subordinato al mio Dicastero. Economia, nel senso vero del termine, significa quel sistema che permette all’ambiente di preservarsi. Non possiamo salvaguardare l’ambiente attraverso le leggi dell’economia, dovremmo sottoporre l’economia alle leggi dell’ambiente. Quest è l’unica vera rivoluzione da fare.
Letizia Tortello