L’Europa e la lotta agli incendi boschivi
L’Europa contro gli incendi. Una mappatura conto le fiamme e un emendamento proposto dell’eurodeputato Idv Giommaria Uggias, alla commissione ambiente, sul bisogno di elaborare strategie mirate “per contrastare la piaga degli incendi”, sono le formule magiche per combattere questa piaga. Monitorare in Europa il rischio di possibili fuochi boschivi da oggi è possibile grazie all’utilizzo di internet. In rete è infatti possibile trovare un apposito sito, denominato EFFIS (European Forest Fire Information System). Su questo portale si possono ottenere informazioni dettagliate e previsioni in continuo aggiornamento per ciò che concerne la situazione a tal proposito su tutto il territorio europeo.
In un’apposita sezione del sito dell’EFFIS, è infatti presente una mappa dell’Europa intera, comprensiva anche del bacino del Mediterraneo, sulla quale vengono “segnalate” le situazioni più a rischio per quanto riguarda possibili incendi ai boschi. Nel portale si può notare come le varie “aree” del territorio europeo, siano state contrassegnate con delle particolari colorazioni, in modo da scorgere, anche a una prima occhiata, quali siano le aree “più esposte” al propagarsi di eventuali incendi boschivi.
Nello specifico, tutte le zone dell’Europa vengono suddivise (e aggiornate) in base a un “colore”, e uno dei parametri utilizzati per tale mappatura, è quello delle “previsioni meteo”. Si va dal verde al rosso scuro, passando per le varie “sfumature” intermedie (tra i due estremi, rappresentati appunto da verde e rosso). Il verde corrisponde a un rischio “molto basso” per eventuali incendi, mentre le varie tonalità di “giallo” indicano un rischio “intermedio”.
Le zone “rosse” sono invece relative alle aree con “alte probabilità” di incendi. Analizzando la situazione attuale, è possibile notare come l’intera area del bacino del Mediterraneo, sia stata contrassegnata in prevalenza dal colore rosso, quello che indica appunto un alto tasso di rischio. Turchia e Spagna, al momento, risultano quasi completamente segnalate con tale colorazione. Per quanto concerne invece la nostra Penisola, le zone dell’Italia ad alto rischio sono quelle delle isole maggiori (Sardegna e Sicilia), il Sud, e una larga fascia della costa tirrenica.
Altro allarme le catastrofi naturali. Negli ultimi vent’anni in Europa hanno colpito circa 29 milioni di persone, causando 90mila vittime e danni economici per 211 miliardi di euro. I dati, secondo il Parlamento europeo, dimostrano la necessità di una risposta più rapida dell’Ue ai disastri. E’ per questo che la commissione Ambiente ha approvato il 17 luglio scorso all’unanimità una risoluzione, preparata dall’eurodeputata Pdl Elisabetta Gardini, sul ruolo della protezione civile e dell’assistenza umanitaria in caso di calamità naturali. Il testo chiede di sviluppare politiche di prevenzione e di risposta efficienti ai disastri. Gardini ha sottolineato, in particolare, la necessità di passare “a un sistema in cui s’individuino preventivamente i mezzi che i paesi membri possono mettere a disposizione per un’adeguata programmazione degli interventi“. La risoluzione, compreso l’emendamento di Uggias, dovrà passare all’esame della sessione plenaria del Parlamento Ue a settembre.