La designer che voleva far volare le galline. Viviana, dallo studio grafico all’agricoltura sinergica
Mollare di punto in bianco il patinato mondo della pubblicità milanese per tornare alla terra e ai ritmi lenti dell’agricoltura, ma senza disconnettersi dal mondo e rinchiudersi in un eremo. Via dalla metropoli, nuova vita dentro la comunità rurale. E’ il percorso intrapreso da Viviana Germano, la designer che “voleva far volare le galline”, e che dopo l’esperienza nella capitale della moda italiana e 15 anni da grafica freelance ha preferito dedicarsi completamente alla terra e alla ristorazione nelle Langhe, a Barolo in provincia di Cuneo.
Una scommessa vinta per questa Campionessa d’Italia, che nonostante l’orto sia il suo nuovo perimetro di vita ha tessuto un’ampia rete di contatti per diventare testimone e attivista dell’agricoltura sinergica. Un modo di coltivare che sperimenta nella sua azienda Il Bosco delle Galline Volanti dove sono banditi i concimi chimici, la penetrazione del suolo, il diserbo e la monocultura.
“Il ritorno a “casa” nasce da un’esperienza personale, quando nel 1998 è mancata mia mamma. Ho lasciato lo studio dove lavoravo con grande soddisfazione, con personaggi di fama come Piero Chiambretti e Guido Crepax, ma dove accumulavo anche molto stress perché volevo fare bella figura – racconta con disarmante onestà Viviana – Ho trovato un’altra dimensione nella natura, ma ho continuato la professione da freelance per non buttare via la mia esperienza”. Ritmi più umani e con il tempo Viviana ha maturato un amore sempre più forte per madre terra e i suoi frutti. “Il desiderio di una vita più semplice e sostenibile, valorizzare il lavoro manuale, meno intellettuale e più concreto” e così Viviana “mette le mani sulla terra”. Contadina in versione 2.0 con un’ intensa attività di organizzazione di corsi e seminari, divulgazione e comunicazione “Quando ci si muove, si iniziano a contattare persone e condividere esperienze, partono molte iniziative. In particolare con i social che, nonostante i detrattori, sono un mezzo molto utile. Sono molto presa da questa attività!”.
Massima dedizione all’agricoltura e alla ristorazione, altra grande passione di Viviana. Un percorso a tappe, quest’ultimo, iniziato in modalità chef a domicilio, con buoni risultati che hanno aperto le porte al sogno di aprire un bistrot, ma a certe condizioni: “Un menù fisso perché non voglio fare come tanti che vendono più di quello che producono. Sono orientata alle degustazioni guidate per la scoperta dei prodotti locali”. Chiara la filosofia del chilometro zero, della stagionalità, della produzione sostenibile che Viviana promuove con l’associazione “I Viaggi del Cucchiaio“, per cogliere nobili obiettivi: “Promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura per una sana alimentazione in tutte le forme e manifestazioni” quindi attività didattiche, corsi e laboratori. Come quello che organizzerà a La Morra, dal 21 al 24 aprile dedicato all’agricoltura sinergica.
Non si tratta di attività per pochi iniziati e cerchie ristrette di romantici ruralisti. “L’Unione Europea ha approvato delle misure specifiche, quindi ci sono bandi e finanziamenti, per la tenuta e fertilità del suolo. Un riconoscimento che arriva grazie ai riscontri empirici e alle evidenze scientifiche di questa pratica”. Aratro zero è il punto di partenza dei contadini che sperimentano questa tecnica che prevede di non lavorare il suolo perché “la terra si lavora da sola attraverso la penetrazione delle radici e l’attività di microrganismi, insetti, lombrichi e altri piccoli animali”. Lasciamo (quasi) fare alla natura, questo il metodo che Viviana applica nel suo orto dove la biodiversità è massima grazie alle diverse specie vegetali che si intrecciano nel campo: dai pomodori gialli alle cipolle lunghe rosse. “Bisogna far interagire molte piante, di tutto e di più, perché in natura non esiste la monocultura – sostiene Viviana – e bisogna far crescere gli alberi da frutto che fanno ombra e si sfata così il mito che le piante devono arrostirsi al sole”.
Il ritorno alla terra, il passaggio da grafica a cuoca-contadina non ha fatto perdere la creatività a Viviana che “condisce” le sue attività concrete con una forte attenzione alla comunicazione. Si è inventata, infatti, le “cassette di frutta con ricetta”: “In questi giorni sono stata contatta dai GAS – gruppi d’acquisto solidali, ndr -, per la classica cassettina con i prodotti, ma non mi limito a mettere insieme i prodotti, preparo anche una ricetta. Le persone si ritrovano con due finocchi, quattro patate e non sanno come usarli, a volte si sprecano, per questo offro dei suggerimenti“. Va bene contadina, ma con fantasia e creatività.
Gian Basilio Nieddu