“In food we trust”. GnamBox e il ritorno al cibo di stagione
Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, creativi e designer per formazione, cuochi e food blogger per caso. Il loro progetto Gnam Box è nato da una passione condivisa per la cucina, ma ora sta diventando sempre più conosciuto: un blog che li ha portati a essere recensiti da riviste come Vanity Fair, collaborare con canali televisivi all’avanguardia come QVC e con editori come Mondadori, che ha recentemente pubblicato il loro primo libro In food we trust. Grazie a comunicazione diretta, belle immagini e ricette di cucina firmate da amici o personaggi famosi, il duo ha piano piano riscosso sempre più successo e attirato le attenzioni della web community. All’insegna dell’amore per il buon cibo e soprattutto per le buone relazioni sociali.
D) Com’è nata e quando la vostra passione per la cucina?
R) È sempre stata innata in entrambi. Quando poi ci siamo incontrati abbiamo iniziato a metterla in pratica organizzando spesso cene in casa con amici. Piuttosto che andare al ristorante, ci piace vivere atmosfere casalinghe, cucinare insieme, lasciare le persone che ci vengono a trovare libere di portare quello che vogliono. A tavola possono nascere amicizie e nuovi sentimenti.
D) In effetti Gnam Box ha una valenza molto social…
R) La nostra forza sta nel potere della condivisione e della comunicazione attraverso immagini. Senza i social media Gnam Box non sarebbe esistito. Ora vogliamo impegnarci ancora più seriamente per portare avanti la nostra filosofia. Oltre alle ricette e agli ospiti vogliamo iniziare a raccontare sempre di più il nostro immaginario per rafforzare il nostro messaggio: mangiamo di stagione!
D) Che rapporto avete con la natura e l’ambiente?
R) Siamo legati fortemente alla natura e ai suoi ritmi, per questo vogliamo rispettare l’ambiente, anche con piccoli gesti. Banalmente il primo passo importante per noi è fare attentamente la raccolta differenziata dei rifiuti che spesso è molto sottovalutata.
D) Quali sono le altre azioni concrete che attuate quotidianamente?
R) Come dicevo, per noi la raccolta differenziata è un punto fondamentale. Cerchiamo poi di stare attenti a livello di consumi domestici, così come all’utilizzo di elettrodomestici nelle fasce orarie consigliate. Abitiamo a Milano e come in tutte le grandi città è sicuramente difficile tenere tutto sotto controllo, ma abbiamo visto un forte aumento del bike sharing, che è già un ottimo segnale verso un orientamento green. Anche per questo da un anno abbiamo deciso di vendere la nostra auto per muoverci solo con i mezzi pubblici e in bicicletta.
D) Quale considerate sia il danno ambientale più grave e perché?
R) I danni ambientali gravi sono molti, troppi, difficile sceglierne solo uno: dall‘inquinamento allo spreco di materie prime. Nel nostro piccolo cerchiamo di gestire al meglio gli sprechi e ridurre l’inquinamento.
D) Cosa ne pensate dell’esplosione di biologico, vegetariano e vegano? Soltanto una moda o piuttosto la conferma che una certa sensibilità ambientale si sta diffondendo in modo più esteso?
R) È la conseguenza della facilità di trovare informazioni o di fare ricerca. Pensiamo che non sia legata a una moda, ma all‘aumento di sensibilità nei confronti di queste tematiche. C’è sempre più attenzione a favore dell’ambiente e siamo molto contenti di questo. L’auto-produzione in cucina sta diventando un tema non solo per pochi. L’utilizzo di prodotti biologici si sta diffondendo sempre di più, di pari passo con la maggiore attenzione dei consumatori per la propria alimentazione. Ovviamente siamo convinti che sia necessario scegliere sempre con cura i fornitori. È importante stabilire un rapporto di fiducia con le persone che ci vendono il cibo.
D) Perché secondo voi il cibo è tornato ad avere così tanta attenzione mediatica?
R) Per noi il cibo, oltre ad essere fonte di nutrimento, rappresenta uno strumento per socializzare, per esprimere il bene per se stessi e per le persone che ci circondano. Crediamo che le persone ne siano così affascinate perché sentono sempre più l’esigenza di sapere cosa mangiano e da dove arrivano i prodotti che cucinano. È un rapporto profondo e intimo quello con il cibo, che stabilisce dei legami anche con la terra.
D) Quali sono le vostre origini e qual è il piatto che più rappresenta il legame con il vostro territorio?
R) Siamo entrambi brianzoli. Ma sicuramente il piatto che più ci rappresenta è una pasta al pomodoro. Non a caso è la prima ricetta che abbiamo fotografato nel nostro blog, utilizzando dei pomodori raccolti nell’orto dei genitori di Riccardo.
D) Cosa ne pensate della filosofia “km.0″?
R) Per noi il “km.0″ si estende a tutta l’Italia. Per questo consumiamo sempre soltanto prodotti del nostro territorio nazionale, vista la grande varietà alimentare di cui dispone.
Daniela Falchero