GreenBox: il sensore di “ecodriving” per i campionati automobilistici
Con i prezzi dei carburanti alle stelle e l’aumento della coscienza ecologica, le tecniche di guida sostenibile stanno diventando via via più popolari sulle nostre strade. Ma che succede nelle gare automobilistiche, dove l’obiettivo principale è andare veloci e vincere la competizione? Mentre nella Formula 1 la nuova stagione si è aperta con un limite ai consumi – la soglia è di massimo 100 chili di benzina per ogni gara – un progetto nato dal portale Ecomotori.net prova a introdurre il concetto di ecodriving nei Campionati Energie Alternative. Quelle gare automobilistiche ufficiali cioè riservate ai veicoli ibridi, elettrici, alimentati a energie rinnovabili o comunque meno inquinanti (a metano e Gpl). “In questi campionati, a cui dal 2012 partecipiamo con un nostro racing team, fino a qualche anno fa si veniva valutati sia per i consumi, sia per il rispetto del regolamento. La Federazione internazionale dell’automobile (FIA) ha poi valutato di non riuscire a valutare i consumi delle auto, e dunque questo parametro è rimasto solo come requisito per l’ammissione, ma non viene più monitorato durante la gara”, spiega Nicola Ventura, responsabile di Ecomotori.net. Il team del portale però, che aveva già una divisione Lab per studiare soluzioni di guida sostenibile, inizia a pensare a una strada alternativa e a marzo scorso nasce l’idea di GreenBox: “E’ una scatola nera pensata in ottica green, per la telemetria ecologica. Vogliamo proporre a FIA e CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana) un modo nuovo di intendere le competizioni sportive, portando al centro il pilota e il suo comportamento di guida”.
GreenBox è un piccolo dispositivo wireless che, grazie a particolari sensori, monitora diversi parametri e invia i dati a un server. “Analizza per esempio accelerate e frenate brusche, l’uso del cambio, a che numero di giri si cambia marcia, il carico del motore, l’uso del freno motore, per quanto tempo il motore rimane fermo. Alla fine tutti questi valori vengono riuniti nell’indice di ecodriving”, continua Ventura. Un sistema che permetterebbe agli organizzatori di avere costantemente una classifica in tempo reale dei partecipanti e del loro stile di guida.
“La prima fase del progetto, durata circa un anno, è stata dedicata all’analisi dei parametri di telemetria, utili per definire lo stile di guida, e allo sviluppo di un hardware dedicato”. Completato il prototipo grazie alla collaborazione di Ecomotori Lab con Engicom, società specializzata nella consulenza per il risparmio energetico, Green Box ha esordito qualche settimana fa all’EcoRally San Marino-Città del Vaticano. “Abbiamo raccolto una grande mole di dati, e altri li raccoglieremo all’inizio di giugno all’Ecorally di Bolzano, mentre all’Ecorally del Sestriere vorremmo portare in sperimentazione diverse GreenBox”. I dati serviranno poi per perfezionare il prototipo, arrivando a concludere il progetto entro fine anno con la messa a punto anche dell’indice di Ecodriving. Al progetto lavorano oggi cinque persone, tra ingegneri e piloti impegnati nella sperimentazione su strada. Una volta completata, la scatola verde potrà essere usata anche in contesti diversi: “Può servire per monitorare il comportamento alla guida di qualunque automobilista, oppure per valutare lo stile di guida di piloti anche in gare diverse al Campionato Energie Alternative”, dice Ventura. Anche perché, da uno stile all’altro, i risparmi possono essere notevoli: secondo il progetto Ecoguida promosso da Euromobility, per esempio, adottando un decalogo di semplici azioni si può arrivare a ridurre i consumi di carburante del 25%.
Ma come la stanno prendendo FIA e CSAI? Invasione di campo o piccola rivoluzione? “Il delegato tecnico della FIA, Carlos Funes, ci ha chiesto di preparare un report dettagliato sul progetto e lo ha già diffuso tra i colleghi della commissione Energie alternative. Funes ci ha anche detto che il progetto rispecchia completamente la filosofia della FIA per quanto riguarda i consumi e le energie alternative. Questo interesse rafforza il nostro progetto e l’idea di far diventare l’ecodriving un nuovo parametro di riferimento dei campionati green”.
Veronica Ulivieri