Franco Trentalance, il “Peccatore” del vino bio: “diffido delle persone che non amano l’ambiente”
Vent’anni di onorata carriera da pornodivo, 400 pellicole da protagonista illuminato dalle luci rosse e poi, alla soglia dei cinquant’anni, arrivederci e grazie. Senza rinnegare nulla. Franco Trentalance, origini molisane ma nato a Bologna, da due mesi ha abbandonato la nudità professionale e iniziato “quattro nuove carriere, per sostituirne una”. Da poche settimane vive di teatro, uno spettacolo che ha fatto sold out, firma fatture come mental coach, ha scritto un libro, ma soprattutto si è dedicato alla terra. Con un’azienda romagnola produce “Il Peccatore“, etichetta con chiaro inchiostro autobiografico, un Sangiovese superiore biologico, presentato nei giorni scorsi al Vinitaly. Perché Franco ama l’ambiente e le sue donne devono superare un test tutto green, lo spiega nell’intervista, per entrare nelle sue grazie.
D) Franco da due mesi niente set porno, come occupi il tuo tempo?
R) Mi dedico totalmente alle attività di cui mi occupavo, con meno tempo, anche prima. Quattro carriere nuove per sostituirne una. In particolare teatro, mental coaching, vino e scrittura.
D) Iniziamo dal teatro, “Trattare con cura” ha fatto il pieno a Bologna. Sold out. Il pubblico apprezza. C’è tanta ironia, tanto di te e del sesso?
R) Le persone, senza distinzione di ceto sociale, mi hanno sempre chiesto come funziona sul set e quindi ho scritto uno spettacolo sul mondo “a tripla x” dove rivelo i retroscena di un pianeta di cui in tanti parlano, ma nessuno conosce bene. Poi l’attrazione uomo/donna, questi due animali che si cercano di continuo con dinamiche diverse nell’approccio, nello sviluppo e nella conclusione del rapporto. Siamo a metà tra tutorial e racconto biografico, ma non fine a stesso. Il 2 maggio sarò in scena a Milano, un antipasto della stagione teatrale.
D) Calchi il palcoscenico e scrivi. Passione che coltivi da tempo, sei alla terza opera dopo “Trattare con cura” e “Tre giorni di buio”, con Gianluca Versace. Siamo curiosi di conoscere la tua ultima fatica letteraria…
R) Si tratta di un thriller, partito molto bene. S’ intitola “Il guardiano del parco”, scritto con Marco Limberti e ambientato nell’Appennino Tosco-Emiliano. Il 25 aprile ci consegneranno un premio al FIPILI Horror Festival, che raduna tutti gli appassionati di film horror. Cosa c’entriamo noi con un libro? Il romanzo nasce da una sceneggiatura, abbiamo realizzato anche delle clip, il film è rimasto in frigorifero ma all’editore è piaciuta l’idea. In questo caso è nato prima il film e poi il libro. Abbiamo un mucchio di materiale foto e video. Per questo siamo stati premiati.
D) Veniamo all’ultima impresa, quella agricola. Sei diventato produttore di vino, con un’etichetta presentata all’ultimo Vinitaly, com’e nata questa idea?
R) Sono emiliano-romagnolo e grande appassionato di enogastronomia. Ho cercato un partner per produrre un vino del quale essere orgoglioso, che mi rappresentasse: un Sangiovese superiore biologico. Un rosso, poi usciremo con un bianco. Seguo la politica dei piccoli passi. E’ prodotto nella Tenuta Santa Lucia, a Mercato Saraceno in provincia di Cesena, zona vocata a certi uvaggi. Sono veramente orgoglioso della scelta di produrre con un’azienda biodinamica!
D) L’hai battezzato “Il Peccatore” e non poteva essere diversamente…
R) Chiaro riferimento al mio percorso, che non rinnegherò mai. Come ha detto San Giovanni “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”… Va da sé che qui il peccato è quello di gola e in questo senso è bene essere un peccatore.
D) Torniamo al biologico, perché questa scelta?
R) Ha un carattere etico e io adoro la natura. Sono amico di tanti sindaci e quando vedo costruire qualcosa mi arrabbio: diffido un po’ delle persone che non amano l’ambiente. Se uno non sta bene nella natura ha qualche problema con la sua personalità. Per stare con una donna faccio un test: prima in discoteca, poi una camminata nel bosco e a tirare con l’arco. Se si rompe le balle parte malissimo. Se è astemia, le fa schifo leggere, non le piace il bosco di cosa parliamo? Anche se fosse una super gnocca, grazie e arrivederci!
D) Pane, eros e natura! Ma quali sono gli oltraggi ambientali che ti fanno più arrabbiare?
R) L’acqua… Quante bottiglie produciamo? I nostri nonni non ci crederebbero, loro neanche la pagavano. Trasportiamo tonnellate di plastica, non riesco a capirlo. Una follia!
D) Innamorato e affascinato dalla natura, ma in concreto cosa fai per tutelarla nella vita di tutti i giorni?
R) Cerco, non per tirchieria, di risparmiare acqua, luce e gas. A Castel Maggiore, dove abito, ho appena donato 8 alberi. Mi piace godere di un viale alberato in cui passerò tante volte nella mia vita e che ti può cambiare la qualità della giornata…
Gian Basilio Nieddu