Faso, un basso per l’ambiente
Uno dei bassisti più noti e virtuosi d’Italia, Faso – aka Nicola Fasani – presta la sua tecnica e abilità non solo a Elio e le storie tese, ma anche al trio Bobo e alla Biba Band. La musica tuttavia non è la sua unica passione. È conosciuto infatti anche come speaker radiofonico ed è il presidente della squadra Ares Milano Baseball. Il 2 giugno parteciperà al Torino Jazz Festival con il trio Bobo. A Greenews.info ha raccontato il suo punto di vista sull’ambiente. E non solo.
D) Faso, come definisci il tuo rapporto con l’ambiente?
R) È il rapporto di un cittadino che ha sempre vissuto in città, sempre circondato da cemento e che pertanto sa apprezzare la natura e la campagna. E infatti, quando sono in tour con il trio o con Elio e le storie tese, amo concedermi una pausa particolare: il pranzo in mezzo alla campagna. Piuttosto che andare in un ristorante, preferiamo comprarci della frutta o un buon prosciutto, ci inoltriamo in qualche stradina di campagna e facciamo un pic nic. E abbiamo realizzato che è davvero il top.
D) Come rispetti tutti i giorni la natura che ti circonda?
R) Quello che faccio con attenzione è evitare di buttare le carte per terra e se vedo qualcuno che lo fa lo riprendo, anche a costo di discutere. La città non è la nostra pattumiera, nessuno fa attenzione, è un peccato. Sarebbe necessario partire dall’asilo per educare a rispettare anche un ambiente di cemento, perché sempre ambiente è.
D) Quale problematica ambientale secondo te è più urgente e meriterebbe un intervento immediato?
R) L’acqua per me è un argomento delicatissimo. Ricordo con amarezza quando degli ignoti scaricarono delle cisterne di idrocarburi nelle acque del fiume vicino il nostro studio di registrazione. Penso che un’azione simile dovrebbe essere punita con sanzioni gravissime, invece noi con l’acqua siamo un paese scellerato. L’acqua è di tutti e prima di trattarla male o commercializzarla bisognerebbe pensarci bene. Abbiamo un paese meraviglioso, è ora di imparare a rispettarlo, basta con i casi come la Liguria. Mi viene in mente di aver letto che Leonardo da Vinci, quando era stato incaricato dagli Sforza di creare armamenti per la difesa della regione, aveva presentato il progetto di una città del futuro dove l’elemento chiave era proprio l’acqua, perché secondo lui sarebbe diventata sempre più importante. Già allora Leonardo aveva intuito che l’acqua è un bene che non ci si può permettere di rovinare…
D) Secondo te, quanto la musica può servire come veicolo di educazione e coscienza culturale?
R) Può servire. Tant’è vero che nel tempo molti artisti si sono dedicati alla questione ambientale, ne cito uno per tutti, Peter Gabriel, uno dei miei miti personali. Lui ha composto una bellissima canzone per i titoli di coda del film di animazione Wall E, che tratta splendidamente il tema dell’inquinamento del Pianeta. Il brano di Gabriel si intitola Down to Earth e il messaggio che vuole comunicare è che noi umani desideriamo andare ovunque, esplorare ogni luogo, ma viviamo nel posto più bello che ci sia, con le montagne e il mare, e non dobbiamo permetterci di inquinarlo.
D) Quanto il senso dell’umorismo e dell’ironia possono diventare mezzo di comunicazione per contenuti importanti e di interesse pubblico?
R) Con Elio e le storie tese non abbiamo mai voluto fare il gruppo “impegnato”, è la nostra cifra stilistica, ma crediamo si possa anche parlare di temi seri. Cito il nostro brano Parco Sempione, che parla dello scempio attuato dall’amministrazione precedente sul bosco di Gioia per costruire il nuovo palazzo di Formigoni, quando invece c’era il Pirelli, uno dei primi grattacieli d’Italia, in stato di semi abbandono che poteva essere ristrutturato. Ovviamente vincono gli appalti e le mazzette. La mia città è piena di edifici sfitti, ma si continua a costruire. Basterebbe ristrutturare, gli edifici che ci sono già sono più che sufficienti per soddisfare la domanda di case!
D) Secondo te è possibile fare musica a basso impatto?
R) In generale credo di sì. Se penso al trasporto, è un problema complesso da risolvere perché c’è bisogno di grandi tir per spostare l’attrezzatura, ma sono convinto che in percentuale siano pochissimi i camion usati a questo scopo rispetto, per esempio, ai tir che portano l’acqua confezionata dal sud al nord e viceversa, come ricordava tempo fa Beppe Grillo. Una soluzione semplice potrebbe essere che ogni luogo si attrezzi per avere il proprio palco. Per quanto riguarda l’energia, se fornita da pannelli solari o energie eolica, sarebbe un’alternativa davvero interessante.
D) Sei appassionato di baseball: quanto l’attività sportiva ti ha avvicinato all’ambiente?
R) Da quando alleno i ragazzi, mi sono accorto che arrivare al campo, spegnere il cellulare e godermi il verde mi fa sentire molto felice. D’altra parte tutto lo sport di base, ovvero quello praticato non da professionisti, invita a uscire di casa e a entrare in contatto con la natura. Anche solo andare al parco e palleggiare è sano, un’abitudine che esorto tutti a fare sempre più!
Daniela Falchero