Eugea: fiori, bruchi e farfalle, l’ecologia urbana per tutti
Eugea è nata a Bologna nel 2007 e forse non poteva nascere altrove. Lo spin off universitario che ha inventato l’ecologia urbana per tutti è il risultato di una lunga tradizione scientifica – nel capoluogo emiliano ha sede l’ateneo più antico d’Europa – e di quel fermento civico e culturale che contraddistingue la città.
Eugea è nata dagli studi accademici sulla lotta biologica uniti a una concezione originale dell’area urbana, e prima ancora del ruolo dell’istituzione universitaria: “Pensavamo che la città fosse da una parte un ecosistema artificiale, ma rappresentasse allo stesso tempo dall’altra un bacino per accogliere animali selvatici, in particolare insetti. Partendo da questa idea, volevamo fare qualcosa a favore dei cittadini, creando un ponte tra università e società. In questo senso, Eugea è anche una grande sfida culturale”, dice oggi Gianumberto Accinelli, entomologo allievo del noto naturalista Giorgio Celli scomparso nel 2011, alla guida dello spin off accademico fin dall’inizio. A dare impulso a Eugea fu lo stesso Celli, che credeva nel potere formativo della “scienza spiegata”: “Per parlare ai cittadini, diceva Celli, non bisogna essere solo scienziati, ma avere anche altre competenze. Altrimenti si può restare nelle aule universitarie, e allora in quel caso è sufficiente il linguaggio accademico”.
La prima idea nasce nel 2004. “L’anno successivo io e una mia collega abbiamo vinto un concorso europeo per sviluppare il progetto. La società si è costituita nel 2007”. I primi prodotti sono i semini delle piante da coltivare sul balcone, un primo passo per dar vita a quei corridoi verdi che potrebbero far aumentare in città farfalle e coccinelle. Otto anni fa sembrano l’altro ieri, ma nel 2007 quasi nessuno, almeno in Italia, aveva capito le potenzialità del terrazzo e del davanzale come spazi da trasformare in un pezzo di natura. “Dopo sono arrivati gli insetti utili, e le soluzioni per combattere le zanzare. La città infatti può essere anche l’habitat naturale di insetti dannosi, di cui possiamo disfarci per esempio con il Ciclopino, un piccolo crostaceo, chiamato copepode, che è un eccellente predatore di zanzare e può vivere in fontane, tombini e bidoni d’acqua”.
Legato all’idea della creazione dei corridoi verdi, due anni fa è nato anche “Effetto Farfalla”, un progetto di monitoraggio partecipato dei lepidotteri lanciato da Accinelli e dall’esperto in conservazione della biodiversità Gustavo Gandini in collaborazione con Eugea. “Chiediamo alle persone di coltivare in giardino o sul balcone certi tipi di piante che resistono in città e attirano le farfalle grazie al loro nettare fluido e, una volta creata l’oasi, di registrarsi sul sito Effettofarfalla.net, segnalando via via gli avvistamenti dei lepidotteri”. Dopo la partenza a Milano, a marzo 2013, il progetto si è diffuso anche a Bologna e Ferrara e si sta lavorando per arrivare a Roma nei prossimi mesi.
Nell 2009 Eugea ha dato vita anche all’omonima casa editrice, “perché senza gli aspetti culturali – continua Accinelli – l’ecologia urbana non si può fare. Abbiamo pubblicato molti libri, in buona parte per bambini e ragazzi, ma altri dedicati anche agli adulti. L’ultimo, per esempio, sin intitola “La meravigliosa vita delle farfalle” ed è una raccolta di storie di farfalle in stile narrativo”. I volumi della serie “I giardini letterari”, invece, sono dedicati a poeti e scrittori, e sono accompagnati da una bustina di semi per ricostruire un piccolo angolo verde con le piante descritte dall’autore.
Gli ultimi prodotti lanciati sono “L’arca delle farfalle”, una fioriera in legno con tre vasetti e i semi da coltivare per creare una piccola oasi verde per i lepidotteri, e “Bruco Lando”, un kit per osservare dal vetro la metamorfosi dal bruco alla farfalla. Tutte proposte, dalle prime fino a quelle più recenti, risultato degli studi di Ecologia applicata condotti all’università di Bologna: “Il nostro rapporto con la ricerca è strettissimo. Continuiamo a coltivare la nostra anima da scienziati”.
I prodotti Eugea sono tutti in carta certificata FSC e le consegne di alcuni prodotti a Bologna e hinterland avvengono in bici. Alla sostenibilità ambientale si affianca quella sociale: “Tutta la parte organizzativa, logistica e produttiva è affidata a un gruppo di cooperative sociali della città, che impiegano soggetti svantaggiati”.
Dal 2011 Eugea, che nel frattempo è diventata partecipata della Regione Emilia Romagna – “un’operazione miracolosa in questi tempi di vacche magre”, commenta Accinelli – esporta anche in Germania, Austria e Svizzera. “Conquistare un mercato estero costa molto, avendo poche risorse ci siamo concentrati per il momento su questi Paesi, dove i nostri prodotti vanno molto bene. Quest’anno vorremmo arrivare anche in Gran Bretagna”. E anche in Italia, “siamo pronti per una diffusione commerciale capillare. Abbiamo dei bei prodotti, spiegati bene, adesso dobbiamo solo proporli a un pubblico più ampio”. Proprio questo sarà l’aspetto su cui lavorare di più in futuro: “Le persone che oggi si avvicinano a Eugea hanno un livello culturale abbastanza alto, eppure l’ecologia urbana e l’amore per la natura sono temi universali. Pensiamo quindi che sia una nostra responsabilità metterci in gioco e trovare nuovi linguaggi”.
Veronica Ulivieri