Cosa racconteranno i padiglioni di Expo 2015? Breve tour virtuale tra gli espositori europei
Dal primo maggio al 31 ottobre 2015 l’Italia ospiterà l’Esposizione Universale. Per sei mesi Milano, con un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, diventerà una vetrina mondiale in cui più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali mostreranno “il meglio” (o ciò che ritengono tale) delle proprie tecnologie per cercare di dare risposta a un’esigenza vitale: garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Expo 2015, con lo slogan “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, sarà, infatti, dedicato al confronto di idee e soluzioni su alimentazione e nutrizione.
Prima dell’apertura ufficiale è possibile fare un tour virtuale tra i padiglioni espositivi dei maggiori Paesi europei, per capire come racconteranno questa storia.
Partiamo da quello dell’Unione Europea. Affacciato alla Lake Arena il padiglione “Sarà l’occasione per presentare il valore aggiunto dell’Europa nelle sfide sulle tematiche di Expo” ha spiegato Bruno Marasà, direttore dell’Ufficio d’Informazione del Parlamento Europeo. Il tema sarà “Crescere il futuro dell’Europa insieme per un mondo migliore”. A promuovere il dibattito, formulare analisi e raccomandazioni per le future politiche dell’Unione sui temi di Expo sarà un Comitato Scientifico Europeo (Steering Committee of the EU Scientific Programme for Expo 2015) che si propone l’intento di far emergere problematicità e possibili soluzioni. Verranno approfonditi 7 grandi temi, un argomento diverso ogni settimana e organizzati 25 eventi in ambito nutrizionale, agricolo e ambientale. Il Comitato Scientifico Europeo produrrà anche un documento che verrà condiviso con la FAO e l’ONU. Proprio per questa commistione tra scienza e applicazione nella vita reale, l’Unione Europea verrà simbolicamente rappresentata, nel padiglione, dall’incontro di due personaggi: Alex, il contadino, e Sylvia, la ricercatrice. Personaggi che rappresentano due saperi, che non possono fare a meno l’uno dell’altro.
Anche il Parlamento Europeo stesso sarà coinvolto in Expo, partecipando ad eventi tematici. Il primo grande appuntamento sarà il 9 maggio, per la Giornata dell’Europa. Che l’Europa dedicherà al pane. Un alimento alla base della cultura europea, ma anche allegoria di pace e di incontro.
Sulla falsariga del tema UE il padiglione della Romania, il cui messaggio è vivere “In armonia con la natura”. Il Paese offrirà ai visitatori una visione completa del proprio spirito in cui convivono tradizione e contemporaneità. L’edificio espositivo metterà in mostra un Paese che dispone di risorse e potenzialità accessibili, sostenibili e che promuove l’utilizzo di energie pulite, della varietà offerta dalla biodiversità, dell’alimentazione sana e soprattutto mantiene vivi i valori culturali della tradizione e del folklore. Il design dell’edificio avrà, infatti, la forma di una casa tradizionale con elementi di architettura popolare, reinterpretati in chiave moderna, come il tetto in paglia e le pareti in vetro. Le sale espositive saranno divise in aree tematiche all’interno della struttura. “Biodiversità”, “Cultura ed energia verde”, “Frutta e verdura”, “Cultura e tradizione”, “Arte culinaria”.
Il padiglione della Francia dal titolo “Produrre e nutrire diversamente” trae, invece, ispirazione da quelli realizzati nella seconda metà dell’Ottocento su volere di Napoleone III per il grande mercato coperto parigino. Realizzato interamente in legno, si svilupperà su tre piani e ai soffitti saranno appesi i prodotti agroalimentari tipici per ricreare l’ambientazione “rovesciata” di un territorio modellato dall’agricoltura. Infatti, la configurazione del padiglione deriva da un’immagine tridimensionale di un terreno con rilievi e depressioni, sezionata e rovesciata per mostrarne l’interno ricco di concavità e convessità. Il tour del padiglione inizierà dal labirintico e lussureggiante giardino, in cui saranno in mostra la diversità e la molteplicità dei paesaggi delle regioni francesi. All’interno, il viaggio si sviluppa tra i pilastri della grande volta centrale, in cui il visitatore potrà vivere esperienze sensoriali, tattili e olfattive. Sulla struttura una grande e panoramica terrazza che ospiterà una vasta varietà di piante aromatiche. A conclusione dell’Expo la struttura del padiglione francese verrà smontata e riutilizzata in patria, secondo un’idea di recupero senza spreco.
“El lenguaje del sabor” (Il linguaggio del gusto) sarà il tema del padiglione della Spagna caratterizzato da un cortile con alberi d’arancio, pianta simbolo dell’identità iberica. Il “guscio” del padiglione verrà realizzato in legno a vista e gli interni saranno di materiali riferiti alla tradizione come il sughero. Le finiture in acciaio inox lucido ricorderanno, invece, la fluidità dell’olio e del vino; alimenti simbolo della Spagna nel mondo.
Interessante, poi, l’idea del Regno Unito che ha lanciato per la progettazione del suo padiglione, una competizione vinta da Wolfgang Buttress, pittore e scultore di Nottingham. Si tratta di un’enorme sfera d’acciaio dorato che richiama i declivi delle colline inglesi. L’importanza del ruolo delle api nell’ecosistema sono il concept del design del padiglione, che riproporrà le caratteristiche geometriche del favo e che avrà come tema “Coltivato in Gran Bretagna, condiviso globalmente“.
Merita, infine, una menzione preliminare anche il padiglione della Polonia. Nonostante la sua tardiva decisione di partecipare, il Paese ha sviluppato un design concepito sul fattore di produzione e d’esportazione di mele, alimento del quale la Polonia è leader in Europa. L’interno sarà completamente seminato a frutteto con filari di alberi di mele, il cui ciclo vegetativo sarà coincidente con la durata dell’Expo. I visitatori potranno così raccogliere personalmente i frutti dagli alberi e scoprire i processi di maturazione delle piante coltivate. Le pareti interne saranno rivestite da specchi per creare l’illusione amplificata di un frutteto che si estende all’orizzonte e per richiamare il titolo del padiglione: “La Polonia – dall’altro lato dello specchio”.
Beatrice Credi