CoopFond, il fondo mutualistico che sostiene le piccole imprese. Ecco come funziona
Prestiti e finanziamenti a tassi agevolati, o ancora meglio aiuti a fondo perduto, ma anche sostegni di vario genere, possono rappresentare l’ultima possibilità, per molte piccole imprese, di salvarsi dal fallimento e rinascere. Oggi più che mai, visto il contesto economico reso ancor più difficile dalla crisi Covid.
Lo dimostrano le storie di alcune imprese, come la Cartiera Pirinoli, piccola azienda del cuneese finita sull’orlo del fallimento già nella precedente crisi, quella del 2008. A quell’epoca, un gruppo di tenaci dipendenti presidiò lo stabilimento giorno e notte per tre anni, impedendo che i macchinari andassero in malora, e successivamente dieci di loro si presentarono come cooperativa all’asta fallimentare, acquistando impianti e attrezzature. Oggi la cartiera ha un business florido, vendendo cartoncino riciclabile a mezzo mondo, in un perfetto modello di economia circolare e sostenibile. La sua rinascita è stata possibile anche grazie al sostegno finanziario di Legacoop, con il suo fondo mutualistico CoopFond.
Si tratta di un fondo che interviene come sostegno concreto, attraverso finanziamenti (anche a fondo perduto), in tutte le fasi di vita di un’impresa, dalla nascita, agli investimenti per lo sviluppo, fino agli interventi per uscire da situazioni di crisi. Con un solo vincolo: il fondo opera esclusivamente a favore di cooperative, di consorzi creati da cooperative o di imprese anche di capitali ma comunque controllate da cooperative. È stato costituito, infatti, per la promozione e lo sviluppo della cooperazione in Italia, settore dal quale provengono le sue risorse (riceve il 3% degli utili delle cooperative aderenti all’associazione che sono circa 10.000).
Ma come funziona esattamente? Innanzitutto, per avanzare una richiesta di sostegno occorre entrare in contatto con CoopFond. Il più delle volte questo primo contatto avviene con l’intermediazione delle articolazioni territoriali o settoriali di Legacoop, che possono poi seguire la cooperativa nella quotidianità. “In queste settimane stiamo lavorando per far sì che questo primo contatto possa svilupparsi anche online, dando, attraverso l’interazione digitale, un primo orientamento all’impresa e aprendo l’istruttoria”, assicura il direttore generale Simone Gamberini. Ma non solo. Periodicamente vengono organizzati dei bandi. “Abbiamo appena chiuso due bandi: Futura, per sostenere la liquidità delle piccole cooperative, attraverso l’erogazione di finanziamenti fino a 25mila euro a tasso zero, e Coop 2030 che si propone di incentivare la transizione verso la sostenibilità in questa fase di ripartenza mettendo a disposizione 600.000 euro”, racconta Gamberini.
La cooperativa energetica WeForGreen Sharing, che produce energia 100% rinnovabile, per esempio, è stata tra le dieci che si sono aggiudicate il bando Coop 2030, grazie ad un progetto che prevede la realizzazione di una comunità di autoconsumo collettivo di energia elettrica prodotta da un impianto di produzione condiviso. Nel frattempo è sempre attivo il progetto Coopstartup, che da sette anni lavora per sostenere una via cooperativa alla creazione di imprese giovani che nascono per valorizzare un’idea innovativa. Il progetto opera attraverso bandi realizzati in collaborazione con territori e settori di Legacoop ma anche con il sostegno di imprese e soggetti esterni. Attualmente sono aperti il primo bando Coopstartup in Sardegna e i secondi in Friuli Venezia Giulia e nei territori dell’Emilia Ovest, che comprende le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Nel processo di selezione CoopFond cerca di sviluppare un’attenzione particolare a tutto ciò che permette la crescita di un’economia sostenibile ed inclusiva e, soprattutto nei bandi, quando per le graduatorie si ha la necessità di inserire criteri e priorità, privilegia le cooperative che presentano una forte presenza under 40 e femminile o che agiscono in territori particolarmente svantaggiati o su beni confiscati alla criminalità organizzata. Passata la selezione, il passo successivo riguarda il sostegno, individuando la formula più adatta a seconda della situazione e della storia di impresa. “La partecipazione del fondo nell’impresa viene decisa congiuntamente ed è sempre temporanea, solitamente si parla di una durata di sette anni – precisa Gamberini – Non ha una funzione di controllo, ma di accompagnamento al percorso di startup o di sviluppo o di riposizionamento che è stato intrapreso. A parte i contributi a fondo perduto, ogni finanziamento viene erogato con precise indicazioni sulle modalità e i termini di restituzione. Il rapporto che si instaura è di sostegno e collaborazione, come testimonia l’altissima percentuale dei rientri che registriamo”.
Nei suoi primi 25 anni di attività, CoopFond ha sostenuto 1.200 realtà, di cui 900 cooperative e finanziarie e 300 enti ed associazioni, erogando complessivamente 1 miliardo di euro. Nel corso dell’ultimo esercizio ha approvato ben 107 interventi per un valore di oltre 16 milioni. Tra gli interventi recenti anche quello nei confronti di BluEnergy Revolution, una startup innovativa, spin-off dell’Università di Genova, che sta esplorando la possibilità di utilizzare l’idrogeno come propulsore per le imbarcazioni da diporto. Un progetto che sta entrando in una fase interessante: entro metà del 2021 verrà realizzato il primo prototipo, entro la fine dello stesso anno dovrebbe avvenire la prima installazione a bordo di un’imbarcazione a vela. Una storia di impresa che è solo all’inizio ma che potrebbe innescare una rivoluzione per la nautica.
Redazione Greenews.info