Conquisterò il Vietnam con l’ecodesign. Intervista a Miss Earth Italia.
Bella, spigliata, ma soprattutto “impegnata”. Ilenia Arnolfo, 26 anni, nata a Savigliano (CN), 1 metro e 76, lunghi capelli castani e grandi occhi color nocciola delle Langhe. E’ lei la vincitrice della seconda edizione italiana del titolo “Miss Earth”, il concorso che unisce la bellezza all’impegno per l’ambiente. Ha conquistato la fascia presentando alla giuria il business plan per un progetto di eco-design. A dicembre partirà poi per il Vietnam per la finale mondiale, dove rappresenterà l’Italia. Con un piccolo sogno “verde” nel cassetto. Chissà se una buona dose di entusiasmo giovanile e gli studi universitari in comunicazione internazionale e gestione aziendale la aiuteranno a realizzarlo.
D) Ilenia, perché hai deciso di prendere parte alle selezioni?
R) A dir la verità è stato un caso. Qualche tempo fa mi sono presentata ad un colloquio alla sede Onu di Torino. Sceglievano i partecipanti per un concorso in collaborazione con l’Unep, il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Ho visto l’annuncio di Miss Earth e ho pensato “Perché no?”. Coniugava bellezza e contenuti più seri.
D) Hai già lavorato nel mondo della moda?
R) Sì, parecchie volte. Sono stata il volto di alcune pubblicità di Gucci, del gruppo Miroglio, della Ferrero, di Sky. Ho avuto una parte anche nel prossimo film della Littizzetto, “Fuoriclasse”: facevo ciò che non disprezzerei di fare nella vita, la presentatrice tv.
D) Come hai guadagnato la fascia di Miss Terra?
R) Alla commissione è piaciuto il mio studio aziendale di eco-design: ho progettato, con tanto di business plan, un salone dell’oggettistica a tema ambientale. Ho pensato a tutto: luogo, Torino; target dei frequentatori, giovani dai 18 ai 24 anni; canale di promozione a costo zero, i social network come Facebook; espositori, i piccoli artigiani d’Italia che producono pezzi di arredamento appetibili, ma a prezzi modici. Il ricavato della manifestazione, che secondo me potrebbe aggirarsi sui 5.000 euro, dovrebbe essere devoluto alla Regione Piemonte per la piantumazione degli alberi in città, o per lo sviluppo di nuove aree verdi. Ho realizzato anche un oggetto a basso costo che dovrebbe fare da mascotte: un fiore in alluminio, plastica e carta, tutto con materiali riciclati.
D) Tra tacchi alti e passerelle, per vincere, è servito più il progetto eco-sostenibile o la tua bellezza da “madre natura”? Dicci la verità…
R) Beh, senz’altro le sfilate non sono mancate. Come in ogni concorso di bellezza, hanno voluto farci indossare il costume da bagno e poi l’abito da sera. Abbiamo anche esibito i nostri talenti artistici: io ho portato una danza orientale, leggera, immediata, dal significato interculturale. Altre hanno cantato la lirica e ballato. Comunque ho incontrato gli amministratori delegati del gruppo sponsor, il Bonprix, e mi sono sembrati intenzionati a sostenere il mio impegno per l’ambiente. Magari diventerò testimonial.
D) A parte la modella, cos’altro fai nella vita?
R) Mi sono laureata in comunicazione internazionale con una tesi in economia gestionale, sviluppata per lo più in Spagna durante l’Erasmus. Ho studiato il caso del gruppo Zara, che ha messo a punto un piano pionieristico secondo un’economia sostenibile: tecnologie avanzate, ma basso consumo energetico. Sono molto interessata a questi argomenti, a capire come funzionano le aziende.
D) Vita da miss o carriera da manager? Cosa pensi sia meglio?
R) Ho lavorato molto nella moda per pagarmi gli studi. Il mio interesse è rivolto alle aziende. Sto facendo uno stage in L’Oreal, realtà che apprezzo anche per i progetti di solidarietà che porta avanti. Ad esempio, fanno uno studio sulla condizione della donna in paesi meno fortunati del nostro, un altro di bellezza rivolto alle donne malate di cancro. Apprezzo l’impegno.
D) Facciamo il test a Miss Earth. Da uno a dieci, quanto è ambientalista?
R) Non sono una convinta ambientalista. Ma amo gli animali. E non potrei stare senza la campagna. Bisognerebbe indire più giornate in bicicletta e costruire piste ciclabili ovunque. E poi, dovremmo imparare dai miei amici delle Canarie a risparmiare l’acqua. Loro, che ne hanno così poca, mi hanno insegnato che è un bene raro e prezioso, alle loro latitudini. Ma di questo noi ci rendiamo troppo poco conto.
Letizia Tortello