Cocò & Design: la cameretta Made in Tuscany che si monta con i fumetti
“Un figlio ti cambia la vita”, non è sempre una frase fatta. Vedi la storia dell’architetto milanese Roberta Galantino, creatrice di Cocò&Design, marchio italiano specializzato in arredi “bio” per l’infanzia. La libera professionista si è trasformata in imprenditrice quando, in attesa dell’arrivo della bimba adottata, ha iniziato a disegnare camerette e altri oggetti pensati per la pargola. Da quegli schizzi sprizza tanto amore che il marito Giovanni s’illumina e suggerisce di creare una linea d’arredamento.
Roberta, prima di buttarsi negli affari, si lancia però in una ricerca di mercato per trovare arredi belli e sani, ma “non ho trovato aziende che producessero arredamenti green come li volevo io. Quindi ci siamo detti perché non li creiamo noi? Ho iniziato con la ricerca sulla materia prima e siamo partiti con pannelli di canapa che non usava nessuno, a parte per l’isolamento. Conoscevo una persona in un’azienda che li produceva e ho iniziato a fare prototipi, poi presentati al Salone del Mobile di Milano. Ma non ero convinta per la poca resistenza meccanica, quindi via con un’altra ricerca di mercato e ho scoperto questo multistrato di pioppo, ma senza colle con formaldeide, bensì a base di soia. Sono pannelli prodotti in Italia e certificati in USA e in Australia. “.
La svolta professionale è arrivata un po’ di anni dopo la laurea in architettura, conquistata al Politecnico di Milano nel 1998, dove nasce l’interesse verso il green, “ma allora – ricorda Roberta – non si usava neanche il termine, era poco conosciuto… Ho studiato in particolare l’inquinamento indoor perché trascorriamo gran parte del nostro tempo all’interno“. Un fil vert che si snoda sotto traccia e ritorna in superficie con l’arrivo della bimba e la necessità di un arredo salutare per i propri figli, ovvero una cameretta a base di “pannello felice, così amo chiamare l’elemento base degli arredi. Utilizziamo vernici derivanti in parte da compostaggio alimentare, che hanno la certificazione dei giocattoli per i bambini. Quindi molto sicure”. E gli arredi non si incollano, si passa all’incastro: “Non esistono viti e bulloni e gli arredi si possono montare tutti insieme in famiglia, per questo le istruzioni sono state fumettate: per coinvolgere i bimbi“.
Ma Roberta e collaboratori non si sono fermati a culle, letti, armadi e sgabelli e alla voce complementi si scopre un altro mondo: “La linea Dolce Cocò ovvero cuscini, coperte ecc. tutti fatti a mano, non è una produzione a carattere industriale”. La differenza arriva innanzitutto dalla materia prima utilizzata: “cuscini con lattice naturale, noccioli di ciliegio e pula di farro certificata da azienda agricola biologica; poi lino,cotone, lana e niente di sintetico“.
Una scelta orientata verso il petrol free che, ci dice Roberta, sta riscuotendo interesse, soprattutto fuori dai confini italiani: “Siamo nati nel 2014, ma siamo veramente operativi da maggio 2017, ad Arezzo, con l’ingresso di un investitore. Sul mercato, dunque, ci siamo da poco. Abbiamo partecipato ad una fiera a Parigi e ho riscontrato interesse da Corea, Hong Kong, Canada e poi tutto il Nord Europa. L’estero da soddisfazione. Siamo partiti con il commercio on-line, ma stiamo strutturando la rete commerciale anche perché i nostri sono prodotti che vanno toccati, visti dal vivo“. Un Ikea artigianale dunque? Giammai, Roberta ha un sussulto: “Dicono un bellissimo design low cost, ma la qualità in realtà ha un costo. Il nostro prodotto è di qualità e quindi costa..”. E va pertanto spiegato, toccato, annusato e raccontato, a partire anche dalla sua provenienza geografica: “un Made in Tuscany – precisa la fondatrice – perché lo ritengo espressione di migliore qualità”.
Gian Basilio Nieddu