“Il Giardino dei Frutti Perduti”: un omaggio al decennio della biodiversità
Nel corso del 2010 è stata avviata a livello internazionale ed europeo la revisione degli strumenti che, durante il decennio 2011-2020 (dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Decennio delle Nazioni Unite per la Biodiversità), consentiranno di arrestare la perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici che da essa derivano. Con la Comunicazione del maggio 2011 “La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una Strategia europea per la biodiversità verso il 2020” la Commissione Europea ha lanciato la nuova strategia per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità in Europa nel prossimo decennio. Con la visione per la biodiversità per il 2050 e l’obiettivo chiave per il 2020, la strategia prevede il raggiungimento di sei obiettivi prioritari incentrati sui principali fattori responsabili della perdita di biodiversità in modo da ridurre la pressione che questi fattori esercitano sulla natura e sui servizi ecosistemici nell’Unione Europea e a livello globale.
La biodiversità è pertanto diventato un tema prioritario, che è necessario fare emergere anche fuori dai confini degli addetti ai lavori, per sensibilizzare e creare cultura. È questo uno degli intenti de Il Giardino dei frutti perduti, un volume illustrato edito da L’Artistica Editrice, curato da Elena Accati e Agnese Fornaris, con disegni e descrizioni dei fratelli Roda. Come si legge nella premessa dell’editore, il volume “raccoglie la preziosa Pomologia dei fratelli Giuseppe e Marcellino Roda, opera inedita che risale alla metà del XIX secolo. I fratelli Roda furono tra i più importanti maestri giardinieri dell’Ottocento, progettisti di parchi e residenze reali, che si formarono alla corte di Carlo Alberto. La Pomologia contiene 170 tavole di inestimabile valore botanico, storico e culturale, nelle quali numerose varietà di frutti, molti dei quali scomparsi, prendono vita attraverso la vivezza delle forme, l’eleganza del tratto, la cura nella raffigurazione dei particolari e nella scelta dei colori”.
Il volume nasce grazie all’impegno di Elena Accati, Professore ordinario di Floricoltura presso la Facoltà Agraria dell’Università degli Studi di Torino, e di Agnese Fornaris, Dottore agronomo e Dottore di ricerca in Storia e valorizzazione del patrimonio architettonico, urbanistico e ambientale presso il Politecnico di Torino, che hanno lavorato per riproporre l’opera dei due fratelli. L’Artistica Editrice di Savigliano ha volutamente scelto un formato ad albo e una carta con un punto di bianco elevato per dare maggiore risalto alle illustrazioni, scansionate dalle originali e postprodotte con Photoshop.
La lettura è arricchita da numerose informazioni relative ai frutti illustrati: dal cartiglio originale allegato alle illustrazioni, ai commenti delle autrici sull’importanza delle varietà descritte, fino ad alcune ricette per gustare i frutti al meglio, un particolare sfizioso che cala questo volume nella realtà quotidiana dei giorni nostri. La raccolta, infatti, non vuole porsi come mero strumento accademico, quanto piuttosto come “un’iniziativa editoriale che propone un tema molto attuale e di grande rilevanza, ossia la tutela della biodiversità, sollecitando l’importanza del recupero delle antiche varietà, che costituiscono un patrimonio molto importante per il futuro della frutticoltura”. Per questo il volume è al centro di una fitta campagna di comunicazione, che lo sta vedendo protagonista di numerose presentazioni in giro per l’Italia, fra cui quella alla sesta edizione di Viridalia, il prossimo settembre.
Daniela Falchero