-Spr+Eco. Formule per non alimentare lo spreco
Si legge tutto d’un fiato questo botta e risposta tra il professore di Politica Agraria, ordinario all’Università di Bologna, Andrea Segre, e lo psicologo e giornalista radiofonico Massimo Cirri. Ma ciò che vuole trasmettere resta ben impresso, fa riflettere, diventa un monito: non sprecate, ci dicono a gran voce, non diventate schiavi della società dei consumi, restate lucidi mentre spingete il carrello tra gli ordinati scaffali del supermercato, controllate il vostro frigorifero e la vostra dispensa prima di stilare una chilometrica lista della spesa!
Questo libro in forma di dialogo, edito da Promomusic (€ 12,50, pp.160), nasce dalla volontà di mettere nero su bianco il messaggio di uno spettacolo teatrale realizzato da Volpe&Sain per il festival Lagunamovies, dal titolo –Spr+Eco. Formule per non alimentare lo spreco ed è diviso in due parti. Nella prima, i due autori si interrogano sui meccanismi della grande distribuzione, sulle distorsioni dell’economia globale che portano inevitabilmente agli sprechi (eccedenze alimentari che potrebbero diventare risorsa) e alla paradossale lotta tra affamati e ipernutriti e prospettano nuovi stili di vita, mutamenti nei meccanismi ormai consolidati che pongano fine a questa giostra impazzita. Nella seconda parte vengono quindi presentati alcuni esempi di soluzioni concrete che sono state sperimentate, con successo, in questi anni, dal Last Minute Market (progetto dello stesso Segre), alla strategia dei Rifiuti Zero, passando per gli Orti Urbani e i Farmer’s Market.
Nell’ “impero dell’emporio“, come viene ribattezzato il nostro modello di società basato essenzialmente sulla creazione di bisogni e sulla soddisfazione degli stessi attraverso l’acquisto, sono possibili anche altre forme di vita felice e appagante: che non significa eliminare acquisti e consumi, ma semplicemente “decrescere”, come direbbe Maurizio Pallante, evitando lo spreco e migliorando l’impatto ambientale.
Cosa dobbiamo, dunque, fare?
Segre risponde chiaramente: “Dobbiamo pensare alla sufficienza, sprecare di meno. Questo è un imperativo etico. Lo spreco è dappertutto, siamo circondati. Eliminarlo è impossibile, ridurlo si può. Soprattutto non dobbiamo alimentarlo. Arrivare a una nuova razionalità ecologica cercando l’abbastanza quando ancora il troppo è possibile. Dobbiamo protestare contro la cultura dell’eccesso, dell’esagerazione”. Dobbiamo applicare cioè, nella quotidianità, una formula semplice da elaborare, ma difficile da rispettare: -spreco + ecologia = sufficienza.
Elena Marcon