Masdar: una sorgente di sostenibilità di nome e di fatto
Cosa succederebbe se una delle più prestigiose istituzioni accademiche a livello mondiale si facesse partner di un’università che aspira a diventare leader nel campo della ricerca sull’energia? E se, come ciò non bastasse, il campus di questa università fosse costruito all’interno di quella che diverrà la prima città al mondo a emissioni zero?
Questa fortunata congiunzione si è già verificata e, giorno dopo giorno, sta diventando realtà: il Masdar Institute of Science and Technology di Abu Dhabi, infatti, è un istituto dedicato alla ricerca e all’insegnamento della scienza e della tecnologia - con un focus sull’energia e sulla sostenibilità – che si propone di diventare una punta di diamante della ricerca negli Emirati Arabi Uniti e in tutta la regione.
L’istituto è stato creato grazie alla collaborazione con una delle eccellenze mondiali nella ricerca e nelll’insegnamento a livello universitario: il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, negli Stati Uniti, che a partire dalla sua fondazione nel 1865 ha annoverato tra il corpo docenti oltre settanta premi Nobel. Il Masdar Institute è diventato membro della Massachusetts Institute of Technology Energy Initiative (MITEI) nel gennaio 2009, e nel mese di settembre ha aperto i suoi primi corsi in ingegneria elettrica, Information Technology, scienza e ingegneria dei materiali, ingegneria meccanica, microsistemi e ingegneria ambientale.
Sulla base del modello lanciato dallo stesso MITEI, l’istituto si propone di fare da tramite tra il mondo della ricerca cosiddetta “di base”, svolta in ambito accademico, e problemi chiave del mondo industriale, quali ad esempio la consegna su vasta scala di prodotti e servizi energetici, tecnologie energetiche in grado di affrontare sfide di livello globale e, di conseguenza, adatte a realtà politiche, normative e ambientali anche molto diverse tra loro.
Il Masdar Institute, inoltre, è uno dei punti nodali della cosiddetta Masdar Initiative: una piattaforma di cooperazione volta alla ricerca di soluzioni nei campi dell’energia, dei cambiamenti climatici e dello sviluppo delle competenze nell’area della sostenibilità.
Il programma Masdar, il cui nome in arabo significa “sorgente“, lanciato nel 2006 dal governo di Abu Dhabi, oltre al Masdar Institute vede la realizzazione di Masdar City: la prima città al mondo a emissioni zero. Il progetto architettonico, affidato al prestigioso studio Foster + Partners, si articola su un’area di 6 milioni di metri quadrati collocata strategicamente rispetto alle infrastrutture centrali di Abu Dhabi e al suo aeroporto internazionale. In città, infatti, sarà vietato il traffico delle auto: la rete di trasporti comuni sarà tale per cui non sarà necessario percorrere più di 200 metri per trovare un mezzo di trasporto pubblico, camminando lungo strade concepite appositamente per il transito pedonale – quindi fresche e ombreggiate, visto il clima locale.
Masdar City, in particolare, ha l’ambizione di essere totalmente auto-sostenuta per mezzo di fonti rinnovabili: le aree circostanti le zone abitate, pertanto, saranno occupate da generatori eolici e fotovoltaici, centri di ricerca e terreni agricoli – per il cibo ma anche per le biomasse. Si stima che la città, a regime, avrà un fabbisogno energetico compreso tra 200 e 240 Mw, che verranno ottenuti per l’80% proprio dal sole, data la posizione geografica e il clima particolarmente favorevole allo sfruttamento di energia solare.
Il lotto del Masdar Institute è il primo di sette fasi costruttive, che si completeranno nei prossimi anni – tutte all’insegna della sostenibilità. Masdar City è stata pensata per ospitare 50.000 residenti, 15.000 imprese commerciali e aziende per la fabbricazione e la vendita di prodotti ecocompatibili; in aggiunta, ci si aspetta che oltre 40.000 persone ogni giorno arriveranno downtown per motivi di lavoro. Un lavoro che, date le premesse, non potrà che essere completamente green.
Masdar si fa promotrice e sponsorizza prestigiose iniziative internazionali nei campi delle energie alternative e dell’eco-sostenibilità. Nel mese di gennaio 2010, infatti, ha ospitato per la terza volta consecutiva il World Future Energy Summit, una piattaforma collaborativa per capi di Stato, scienziati e uomini d’affari che arrivano da tutto il mondo per discutere le problematiche energetiche e ambientali e, soprattutto, attivare collaborazioni economicamente fruttuose e allo stesso tempo sostenibili. Nelle edizioni precedenti hanno partecipato al Summit, tra gli altri, Tony Blair, il principe Carlo d’Inghilterra, il Presidente delle Maldive Mohamed Nasheed e il premio Nobel per la Pace Rajendra Pachauri, Presidente dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).
Nelle prossime settimane Masdar sarà Global Future Energy Partner di GLOBE 2010, la fiera che si terrà a Vancouver dal 21 al 24 marzo 2010. Un’iniziativa biennale che, sin dal 1994, coinvolge circa 10.000 professionisti da settanta diversi paesi per discutere di green economy e di business sostenibile, generando ogni anno un volume di affari di oltre 400 milioni di dollari. Membri del Governo, amministratori delegati e tecnologi ambientali si metteranno in gioco in un ricco programma di conferenze per discutere di cambiamenti climatici, emissioni nocive, questioni energetiche e architettura sostenibile. Tra i partecipanti più significativi delle edizioni precedenti il principe Filippo del Belgio, l’ambientalista canadese Maurice Strong, Klaus Töepfer, teorico del “Capitalismo Naturale” Amory Lovins e l’industriale Ray Anderson, dichiarato nel 2007 “eroe dell’ambiente” dalla prestigiosa rivista Time.
Eva Filoramo