Home » Internazionali »Politiche »Progetti » Investimenti UE nella Green Economy: il fascino del Dragone:

Investimenti UE nella Green Economy: il fascino del Dragone

dicembre 9, 2010 Internazionali, Politiche, Progetti

Courtesy of Gret@lorenz, Flickr.comGeneralmente, i cambiamenti e le trasformazioni industriali investono l’economia e la società su scala globale oltre che locale. Insieme ai cambiamenti economici e sociali, come in una reazione a catena, si verificano trasformazioni riguardanti l’apertura dei mercati a livello globale, e, da un decennio, tali trasformazioni stanno coinvolgendo anche il settore ambientale, ponendo dei vincoli per uno sviluppo sostenibile. E’ questa la base della Green Economy: semplicemente si è preso coscienza della necessità di un nuovo modello di sviluppo industriale e sociale basato sullo sfruttamento di nuove tecnologie a basso impatto ambientale e a minor consumo energetico. L’obiettivo è quello di sviluppare una Green Technology che permetta di sostituire risorse a rischio o in via di esaurimento, quali il petrolio, con risorse alternative di natura rinnovabile. Unione Europea, Stati Uniti, Cina, India e Brasile, i colossi industriali a livello mondiale, inoltre hanno consacrato la Green Economy quale motore di rilancio dell’economia globale in seguito alla crisi finanziaria ed industriale.

In questo contesto si inserisce lo European Policy Summit sulle relazioni economiche tra la Cina e l’Unione Europea. Pilastro portante del Summit, che si è tenuto a Bruxelles lo scorso 2 dicembre, è stata appunto la Green Economy e la messa a punto dei settori di cooperazione tra UE e Cina per la condivisione di obiettivi da inserire nelle rispettive agende politiche in relazione alla sicurezza energetica. Le premesse, gli obiettivi e i dati emersi dall’incontro si sono rivelati soddisfacenti, soprattutto per la possibilità di nuovi investimenti per le piccole e medie imprese (PMI) europee nel fiorente mercato cinese della Green Economy.

Se nel recente passato la Cina ha ottenuto un visibile successo investendo nelle cosiddette infrastrutture “hard”e attraendo un gran numero in investitori esteri, oggi l’obiettivo del Dragone sono gli investimenti nel settore delle infrastrutture “soft”, al fine di creare delle migliori condizioni di vita. Da questo punto di vista il dato importante è che la Cina con lo stanziamento di 221 miliardi di dollari sarà il primo investitore al mondo in progetti e riconversioni industriali.

E’ facile intuire quanto sia importante per i Paesi dell’Unione Europea, cercare di aumentare la cooperazione con il colosso cinese nel settore dello sviluppo delle tecnologie a basso consumo energetico anche e soprattutto tramite gli investimenti in quello che si prepara a diventare il Paese leader mondiale nel campo dell’eolico e del fotovoltaico.

A tal proposito è stata fornita una vera e propria mappa geografica delle zone maggiormente attrattive di investimenti stranieri e dunque anche Europei in Cina: la provincia di Tianjin nei settori dell’energia eolica e della protezione ambientale, le due province centrali di Henan e Hubei nel settore delle tecnologie energetiche e infine la provincia di Sichuan situata a sud-ovest del Paese e ricca di giacimenti di gas e petrolio. E’ stato inoltre evidenziato che le possibilità di investimenti esteri in Cina vanno oltre le suddette province in cui progetti di Green Economy e Green Technology sono stati già messi in moto. Una particolare enfasi nei confronti del settore “verde” dello sviluppo economico va posta anche e soprattutto in quelle province caratterizzate da consistenti problemi ambientali, come lo è la provincia di Anhui, con un settore industriale a forte vocazione metalmeccanica e quindi fortemente inquinante.

Dunque, la Cina è aperta agli investitori europei. L’obiettivo è quello di attrarre investimenti da parte di piccole e medie imprese che abbiano un forte expertise nelle settore delle tecnologie per attuare una produzione a basso consumo energetico ed avere così uno scambio di know-how tecnologico utile per il miglioramento delle condizioni ambientali e non solo. Infatti, se il Paese del Sol Levante continua a crescere con il tasso di crescita attuale, significa che nel giro di 20 anni la Cina dovrà far fronte a 1,1 miliardi di automobili e che il suo consumo di commodities eccederà gli attuali consumi dell’intero pianeta. Questa prospettiva spinge entrambe, Cina e UE, a riconoscere la necessità di un nuovo e sostenibile modello di crescita.

Ovviamente gli investitori europei dovono trovare anche le condizioni adatte affinché vadano ad investire in Cina, dove il maggior problema potrebbe essere quello politico. Ferma sul suo obiettivo, la Cina sta cercando di creare condizioni favorevoli anche da questo punto di vista. Sempre più spesso si parla di “economia socialista di mercato”, fortemente interdipendente con il resto del mondo, in cui il governo centrale sembra essere attento nell’introdurre nuove leggi sul lavoro, sul sistema di tassazione e sulle compagnie. Ad ogni modo la prima ragione per gli investitori europei per andare ad investire in Cina nel settore della Green Economy risiede nella velocità di crescita e nella grandezza di tale mercato.

Da parte sua, la Commissione Europea incentiva ed aiuta in Paesi membri a muoversi verso la Green Economy cinese, con una serie di azioni concrete, quali lo sviluppo di strumenti o pacchetti di politiche volti a facilitare l’operato delle PMI europee in Cina. Esempi sono il supporto della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina (EUCCC), le Camere di Commercio dell’UE ed Eurochambers.

Tra i Paesi europei al momento migliori candidati per gli investimenti nel mercato verde cinese, spicca la Germania quale pioniere dello sviluppo delle fonti alternative, con il primato europeo nelle esportazioni di tecnologie e prodotti a basso impatto ambientale. Durante il Summit il nome dell’Italia non è apparso, ma possiamo affermare che, trattandosi di politiche europee, ed essendo il mercato italiano caratterizzato soprattutto da PMI che stanno rivalutando il made in Italy in chiave tecnologica ed ambientale, la Green Economy cinese è certamente un ottima occasione di investimenti e crescita anche per il nostro Paese.

Donatella Scatamacchia

 

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende