Eco-efficacia, la terza via del packaging
Innovazione aperta, Life Cycle Assessment (LCA), piattaforme web based, collaborazione tra pubblico e privato: ecco le quattro mosse per vincere nella prevenzione dell’impatto ambientale nella filiera dell’imballaggio.
L’analisi dello stato dell’arte delle politiche di prevenzione dei rifiuti a livello internazionale è al centro dello studio “Prevenzione e Innovazione per una economia della sostenibilità”, realizzato da Cresv-Bocconi prendendo in esame le esperienze di 11 paesi e 20 aziende.
La ricerca, presentata il 28 febbraio alla Fiera Rho di Milano per l’Ipak Ima, la fiera internazionale dell’imballaggio, in corso fino al 3 marzo, ha offerto l’occasione per la presentazione dell’Eco tool LCA, messo a punto dal consorzio Conai per effettuare un’analisi semplificata dell’impatto ambientale (riduzione delle emissioni di Co2, dei consumi energetici e di acqua) attraverso la compilazione di un questionario on line che valuta gli effetti delle azioni di prevenzione sugli imballaggi delle aziende consorziate, mettendo a confronto la soluzione prima e dopo l’azione. L’Eco Tool accompagnerà la IV edizione del Dossier Prevenzione, un volume che si pone l’obiettivo di valorizzare le azioni volontarie che le aziende mettono in atto nella progettazione e nella realizzazione di imballaggi ecosostenibili.
L’obiettivo è quello sintetizzato nella formula: “dalla culla alla culla” – e non più “dalla culla alla tomba”, rappresentata in passato dalla discarica. Come raccontano, nell’omonimo libro l’architetto statunitense, William McDonough e il chimico tedesco Michael Braungart, si tratta cioè di una terza via. La terza via rispetto al dualismo crescita/salvaguardia degli equilibri ambientali, una via che si concretizza nella parola d’ordine della eco-efficacia (ben diversa dalla eco-efficienza o sostenibilità ambientale). Una nuova frontiera dell’ambientalismo che ipotizza la progettazione di filiere che prevedano il reinserimento a monte dei materiali in successivi cicli produttivi.
“La domanda di sostenibilità è in crescita sia da parte del mercato sia da parte dei cittadini”, osserva Antonio Tencati del CreSv Bocconi, che ha illustrato la ricerca. “Caratteristiche come l’open innovation, intesa come coinvolgimento di tutti gli attori della supply chain (dai fornitori di raw materials fino ai consumatori), LCA per l’individuazione delle soluzioni più appropriate, piattaforme web based per lo scambio di informazioni in tempo reale e collaborative governance, come elemento imprenscindibile di strategie che includano tutti i soggetti coinvolti, si stanno facendo strada nelle politiche emergenti di prevenzione”. In estrema sintesi, quindi: collaborazione, che secondo il presidente di Conai Roberto De Santis è la parola d’ordine del Consorzio. “I risultati d’eccellenza a livello europeo – spiega De Santis – sul riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio sono il frutto del lavoro comune tra impresa e pubblico, ovvero i Comuni”.
Francesca Fradelloni