Zeroemission Rome: l’efficienza per combattere la crisi
Si è aperta ieri nella Capitale, Zeroemission Rome, la fiera dedicata a energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, clima ed emission trading organizzata da Artenergy Publishing presso la Fiera di Roma. Degli oltre 650 espositori del 2011, quest’anno si sono registrati solo 400. C’è chi pensa che la motivazione della diminuzione degli espositori sia semplicemente da ascrivere al fatto che la fiera è stata anticipata alla prima settimana di settembre, a ridosso delle vacanze estive. Ma tra la maggioranza degli operatori aleggia invece pessimismo e aria di crisi.
Le aziende del settore fotovoltaico in particolare non hanno accolto con favore le novità introdotte dal Quinto Conto Energia, entrato in vigore il 27 agosto: Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato Industrie Fotovoltaiche Italiane, è intervenuto nel convegno di apertura di Zeroemission per sottolineare la situazione di estrema difficoltà dell’industria italiana del solare. I due punti più critici del nuovo regime incentivante sono l’obbligo di iscrizione nei registri per gli impianti di potenza superiore a 12 kW e il tetto di spesa: si stima infatti che l’ulteriore budget di 700 milioni di Euro attualmente disponibile per i nuovi impianti sarà esaurito in meno di un anno, molto prima quindi del periodo di cinque semestri che dovrebbero essere coperti dal Conto.
“Dal momento che il settore non si trova in una condizione di grid parity e non riuscirà a raggiungere la piena autonomia economico-produttiva nel periodo di un anno, c’è il rischio reale che tutto il settore si fermi una volta raggiunto il limite di budget” Cremonesi sottolinea che il settore fotovoltaico, nonostante la crisi, ha generato nel 2011 un volume di affari di alcune decine di miliardi di Euro: “stiamo parlando di un settore che in Italia occupa tra diretti e indotto almeno 120.000 posti di lavoro.”
L’altra sfida introdotta dal Quinto Conto Energia, ovvero la diminuzione delle tariffe incentivanti, richiede una rapida diminuzione dei costi, per cui la parola d’ordine per tutti è efficienza: aumento dei rendimenti, diminuzione dei costi dei pannelli, dei componenti e di installazione. Ingeteam, azienda di origine spagnola produttrice di inverter ha presentato a Zeroemission la sua ricetta per affrontare le novità legislative: una nuova famiglia di inverter che rispondono ai requisiti richiesti dalla nuova normativa CEI 0-21, garanzia estesa a dieci anni e internazionalizzazione: “lo sviluppo del fotovoltaico è oggi entrato a pieno titolo nell’agenda di numerosi Paesi fino ad ora estranei alle nuove fonti di energia e il mercato italiano non può più essere il nostro unico obiettivo”, conferma Stefano Domenicali, general manager di Ingeteam Italia.
Panasonic Solar, produttore di moduli fotovoltaici, punta invece a introdurre soluzioni energetiche di più ampio respiro, passando dall’installazione di un impianto fotovoltaico alla definizione di un sistema energetico, nell’attesa di nuovi moduli più efficienti in arrivo il prossimo anno. Christian Comes, direttore delle vendite per la zona Europa, guarda alla formazione come parte della soluzione: “la formazione degli installatori è fondamentale: sono loro che determinano il successo dell’installazione. Perciò svolgiamo regolarmente delle attività di formazione.” Per Comes il mercato italiano è un po’ difficile, perché instabile, ma comunque molto importante perchè la combinazione di prezzi dell’energia cari e alta irradiazione farà sì – secondo il manager Panasonic – che, nonostante tutto, proprio l’Italia sarà uno dei primi Paesi a raggiungere la grid parity.
Veronica Caciagli