Wiser, il social network della sostenibilità ambientale
Nel mondo ci sono milioni di persone impegnate per la sostenibilità ambientale, ma lavorano spesso sconnesse tra di loro, tenendo contatti solo con le persone vicine e già conosciute. Perché – si sono detti qualche anno fa i volontari dell’associazione statunitense WiserEarth - non creare uno strumento per far incontrare e dialogare tutti coloro che sono interessati alle questioni cruciali del nostro tempo, dai cambiamenti climatici alla giustizia sociale, dallo spreco dell’acqua al rispetto dei diritti umani? “Connettere le persone, condividere le conoscenze e costruire alleanze è la missione di WiserEarth”, sintetizzano i responsabili dell’organizzazione.
È nato così Wiser.org, un social network che oggi conta quasi 72.000 iscritti nel mondo. Sicuramente pochi rispetto ai milioni di utenti “generici” di Facebook e Twitter, ma una nicchia piuttosto motivata e in costante crescita. Tutto inizia nel 2004, quando un ristretto gruppo di tecnici e informatici inizia a lavorare a quello che all’inizio è solo una lista di migliaia di organizzazioni non governative, una specie di elenco telefonico della sostenibilità. L’idea viene al direttore esecutivo dell’ong Natural Capital Institute (l’antenata di WiserEarth) Paul Hawken, che stava lavorando al suo libro “Blessed Unrest: How the Largest Movement in the World Came into Being, and Why No One Saw It Coming“, (nella versione italiana “Moltitudine inarrestabile. Come è nato il più grande movimento al mondo e perché nessuno se ne è accorto”). “Capii che se potessimo conoscere le connessioni esistenti e visualizzare l’ampiezza degli sforzi globali per la giustizia sociale e ambientale, riconosceremmo il più grande movimento che il mondo abbia mai visto. Wiser è il luogo in cui questo movimento può iniziare a guardare sé stesso”. Nella visione di Hawken, giornalista, scrittore e imprenditore nei settori della sostenibilità, la società civile è oggi “una forza con cui dover fare i conti” e al centro delle dinamiche sociali c’è sempre più la comunità. Locale ma anche, proprio grazie a strumenti come Wiser, globale. “Esistono più di un milione di organizzazioni e siamo complessivamente svariati milioni di persone nel mondo che si danno da fare per la sostenibilità ecologica, la giustizia economica, la protezione dei diritti umani, la responsabilità politica e la pace, problemi che sono sistematicamente interconnessi tra loro. Quello che fino ad oggi è mancato è una mappa della nostra rete che includesse le risorse per la comunicazione e la cooperazione; essenzialmente, un’infrastruttura attraverso la quale coordinare i nostri sforzi. WiserEarth fornisce questa infrastruttura. Fornisce uno strumento per meglio collegarci e rendere più efficiente il nostro lavorare insieme”, riflette il team direttivo dell’associazione.
Dopo anni di lavoro, da semplice lista di contatti Wiser diventa un vero e proprio social network, lanciato nell’aprile del 2007, in occasione dell’Earth Day. I primi finanziatori hanno supportato la fase critica di costruzione della piattaforma, popolato il sito con una base di contenuti, ed ascoltato le necessità dei partners e dei membri della comunità. Dalla primavera del 2008, è anche open source ed il suo codice sorgente è disponibile per chiunque voglia usarlo per altri progetti. “Dal giorno del suo lancio, le funzionalità e gli strumenti di WiserEarth si sono evoluti al passo dei bisogni dei suoi utenti. Nato come un elenco di organizzazioni non governative, ora offre agli individui la possibilità, e gli strumenti del social network, di creare connessioni e gruppi per lavorare in collaborazione con altri intorno a specifiche aree tematiche”, spiegano i responsabili dell’associazione.
Tra le diverse sezioni del sito, c’è anche un’area con annunci di lavoro e un’altra che raccoglie soluzioni testate ed efficaci per i problemi ambientali. Dal punto di vista tecnico, per una precisa scelta dei suoi ideatori, questo social network consente a tutti i tipi di connessioni, anche a quelle molto lente tipiche delle aree marginali, di accedere alle informazioni e agli strumenti messi a disposizione sul portale.
E per essere coerente con lo spirito di sostenibilità che anima il progetto, Wiser sta anche cercando di limitare l’impronta di carbonio della propria sede di Sausalito, in California: oltre a puntare sugli acquisti verdi, negli ultimi anni ha ridotto i server necessari e ha favorito il telelavoro e gli spostamenti dei dipendenti in bici o con i mezzi pubblici.
Veronica Ulivieri