RECOIL: come l’olio della friggitrice può creare energia, calore e green jobs
Ciò che è noto, è che l’olio esausto inquina e causa problemi all’ecosistema. Ciò che, invece, ancora non si sa, è che tramite l’olio esausto è possibile creare energia elettrica e termica. E’ questo l’obiettivo del progetto RECOIL, RECovered waste cooking OIL for combined heat and power production, ovvero: olio vegetale esausto recuperato per la produzione combinata di energia elettrica e termica.
Il progetto, presentato lo scorso 11 novembre alla fiera Ecomondo di Rimini, vede come partner AzzeroCO2, CONOE (il Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti), Legambiente, Kyoto Club e CID Software, sarà finanziato per circa il 50% dell’intero ammontare dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma LIFE+ e durerà fino a giugno 2015.
Quello degli oli esausti scaricati nell’ambiente, è un problema ancora irrisolto che causa danni per il buon funzionamento degli impianti di trattamento dell’acqua e quindi all’ecosistema in generale. I settori colpiti dallo smaltimento sono diversi. Primo fra tutti, quello dell’efficienza energetica e delle risorse, in particolare l’acqua. il processo di discarica di tali oli prevede infatti un trattamento particolare per separare gli oli e le materie grasse da quelle liquide, che preve un utilizzo massiccio di acqua e di energia. Quando invece gli impianti non sono adeguati, l’olio rischia di finire nei fiumi, provocando la morte della fauna e della flora subacquea. In questi casi, poiché l’olio è più leggero dell’acqua, forma una patina di grasso che si deposita sulle superfici di acqua, non permettendo il normale scambio di ossigeno tra aria e acqua, e contribuendo alla distruzione dell’ecosistema.
Gli stessi effetti devastanti, si verificano se gli oli vengono dispersi nel sottosuolo. In questo caso, rischiano di inquinare le falde acquifere, rendendo l’acqua inutilizzabile, sia per gli usi agricoli che per quelli domestici.
Il progetto RECOIL intende perciò realizzare un sistema ottimizzato per la raccolta porta a porta dell’olio vegetale esausto, per ottenere due risultati: limitare i danni derivanti dalla sua dispersione nell’ambiente e la produzione energetica.
Per l’implementazione del progetto, sono stati scelti due comuni pilota, Castell’Azzara (Gr) e Forlimpopoli (Fc). In entrambi i comuni sarà pianificato un sistema di raccolta porta a porta dell’olio usato e un sistema informativo innovativo di monitoraggio e tracciabilità dell’intera filiera di raccolta. L’olio esausto raccolto, dopo un trattamento esclusivamente meccanico in cui verranno eliminate le impurità, sarà utilizzato come combustibile per produrre energia elettrica e termica. Seguendo questo meccanismo, oltre a produrre energia pulita, sarà eliminato anche il processo chimico di conversione degli oli esausti, il quale provocava danni all’ambiente.
Secondo i dati del consorzio CONOE, nel 2010 sono state 43 mila le tonnellate di oli vegetali esausti raccolti e riciclati, un dato destinato ad aumentare nei prossimi anni. La raccolta domestica per ora è limitata solo ad alcuni Comuni e potrà essere diffusa in maniera sistematica soltanto con la modifica della legge attuale. Questa prevede oggi che gli oli usati in cucina (frittura e assimilati) debbano essere recuperati in contenitori metallici o in plastica e conferiti in apposi centri di raccolta (organizzati dal Comune di residenza). Successivamente, imprese affiliate al CONOE provvedono al ritiro per poi avviare il processo di riciclo e smaltimento. Il Consorzio, in assenza di direttive comunali, deve essere contattato direttamente per concordare il ritiro personalizzato. Con un simile funzionamento, è evidente quanto possa essere dunque importante l’attività di sensibilizzazione che sarà sperimentata nel progetto RECOIL. Come ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico e project manager per Legambiente, “l’attività di informazione e sensibilizzazione è basilare per coinvolgere direttamente i cittadini nella gestione sostenibile dei rifiuti e, nello specifico, nella raccolta domiciliare porta a porta degli oli vegetali usati”. Saranno anche implementati corsi specifici di formazione per i tecnici comunali che saranno impegnati nella gestione del sistema di raccolta.
Ancora una volta il duplice obiettivo della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica è accompagnato anche da ricadute economiche positive: la creazione di nuovi green jobs.
Donatella Scatamacchia