WalkTO, una mappa per camminare in città
Il mondo rivela di più a chi viaggia a piedi. L’ha capito l’amministrazione torinese che, dal 2012 in occasione della giornata nazionale del camminare, ha dato corso al progetto “Torino città camminabile”. Il frutto che mette a sistema il lavoro svolto fin qui si chiama WALKTO, ed è la mappa per scoprire a piedi la “Bellezza di Torino”.
WALKTO è stata presentata lunedì in conferenza stampa a Palazzo Civico, con maestri di cerimonia Enrico Bayma (Direzione del Territorio e dell’Ambiente), Enzo Lavolta (Assessore all’Ambiente e all’Innovazione), Danilo Bessone (Comitato direttivo Turismo Torino e Provincia) e il Sindaco Piero Fassino, a rimarcare l’importanza “strategica” attribuita all’’iniziativa.
Sì, strategica. Per una città che vanta 21 milioni di metri quadrati di parchi e giardini, la più ampia superficie di vie porticate d’Europa e dati di affluenza turistica in costante crescita – laddove il turismo sembra essere in ordine decrescente, la quarta causa di produzione d’emissioni di CO2 – è fondamentale conferire a WALK TO non solo il ruolo di strumento critico per i cittadini che ogni giorno si spostano in Torino in maniera leggera, ma sopratutto quello di volano per un turismo sostenibile, rivolto a tutti quei visitatori che vogliono visitare una città storica a piedi, ammirarne la bellezza, scoprire scorci nascosti, godere delle sue opportunità. Insomma, pedestrian is more!
E così ecco la mappa WALKTO, stampata grazie al contributo scientifico di Turismo Torino e Provincia e a quello economico-produttivo di Seat Pagine Gialle (ricordate quando ancora si teneva in auto una copia di Tutto Città?) e di GTT (Gruppo Trasporti Torinesi). Dove c’è una offerta ragionata di pedonalità ci sarà anche l’esigenza di collegamento efficace e possibilmente eco-sostenibile tra itinerari pedonali e zone aperte al traffico.
Realizzata in quadricromia, verrà distribuita gratuitamente nei punti informativi e negli uffici del turismo. Ma è possibile che con tutta l’attenzione profusa sul tema dei comportamenti ecologici non sia venuto in mente a nessuno di stampare le ben 50.000 copie (tranquilli, è solo la prima tiratura) su carta riciclata?
Le cose che fanno di WALKTO davvero la mappa di una geografia urbana camminabile sono i rilievi di tutte le vie pedonali, ciclo-pedonali e porticate della città, di tutte le modalità di collegamento da una zona all’altra attraverso mezzi di trasporto ispirati alle buone pratiche ambientali (TO-bike, car-sharing elettrico, Metro, autobus ecologici), e ancora la segnalazione di tutte le vie d’accesso a piedi alla città, come la via Francigena e la recente Superga-Vezzolano-Crea. Ci sono poi tavole specifiche dedicate alle aree verdi, come quella del Valentino, delle Maddalene, del Parco Dora, etc.
Infine la proposta di 12 itinerari individuati attraverso la suddivisione della mappa in cerchi concentrici, secondo le zone dalla più centrale alle più periferiche. Tutti gli itinerari vengono descritti in maniera parametrica e suddivisi in numero di chilometri, minuti di percorrenza (a seconda dell’andatura lenta o veloce), calorie consumate, risparmio di grammi di CO2. In questo la mappa riesce ad armonizzare la precisione del dato tecnico all’attenzione al tratto locale, con la tipica ironia sabauda. Due esempi: in quella che dovrebbe essere la parte d’interfaccia smart di WalkTo è presente la App di SMAT (municipalizzata dell’acqua) con la mappa dei turet, inconfondibili fontane cittadine con l’apice a foggia di torello, simbolo della città. E ancora, tra i parametri di valutazione degli itinerari pedonali c’è anche il consumo consentito di gianduiotti in relazione alle calorie consumate!
Il ritorno a una mobilità lenta è oggi così sentito perché nessuno vede in esso alcuna contraddizione con un indirizzo smart delle città. In questo senso, c’è la parte App che consente di incrociare ancora più contenuti e piani di lettura, dagli itinerari turistici nel centro di Torino di ToTo4all, alla geografia dell’acqua potabile di SMAT, alle indicazioni più generali di Torino App, tutte applicazioni scaricabili gratuitamente.
Una considerazione finale. Se prima di essere comunicata e veicolata una rete infrastrutturale non esiste per un pubblico, ora che l’infrastruttura è nota bisognerebbe farla vivere del suo potenziale narrativo. La rete e i dispositivi mobili possono generare interazioni e narrazioni: innumerevoli punti di vista in grado di dirci qualcosa sul territorio, i suoi itinerari e i suoi visitatori. Quando c’è di mezzo l’uomo un territorio può morire o vivere. Molto dipende dalla sua narrazione…
Orlando Manfredi