Area C compie un anno: a Milano PM10 ridotta del 18%
Oggi Area C compie un anno, e mentre a Torino resta l’amarezza per il ritiro dei provvedimenti antismog, i milanesi tracciano un bilancio positivo. Indubbiamente, il provvedimento è riuscito nell’intento di ridurre il traffico, portando, fanno sapere dal Comune, “a un calo di 41.000 ingressi al giorno nella Cerchia dei Bastioni”. Le risorse ricavate, pari a oltre 13 milioni di euro, al netto dei costi di gestione del servizio (7 milioni 100mila euro), sono state reinvestite in opere di mobilità sostenibile, a partire dall’aumento delle corse dei mezzi pubblici e delle stazioni del BikeMi. “Grazie ai 10 milioni per i mezzi pubblici è stato possibile potenziare 14 linee di superficie in tutta la città, tra tram e autobus, con quasi 300 corse in più al giorno, e aumentare il numero di corse di tutte le metropolitane (36 in più al giorno), sulle quali è stato anche esteso l’orario di punta (fino alle 10 del mattino, anziché fino alle 9)”. Tre milioni di euro sono serviti invece per “portate fuori dal centro le stazioni del BikeMi: da marzo 2012 a oggi sono passate da 120 a 166 (+ 38%), per oltre 2.800 bici in circolazione, e supereranno quota 200 nei prossimi mesi, con un aumento del 75%”.
I dati analizzati da Amat evidenziano che, grazie ad Area C, in un anno il calo medio del traffico rispetto al 2011 è stato di oltre il 31%, con circa 41.000 ingressi in meno ogni giorno. Nella maggior parte dei casi, le auto entrano in maniera occasionale, o comunque poco frequente: per l’81% dei veicoli si registrano meno di dieci ingressi in un anno, mentre oltre il 70% della macchine intestate ai residenti non ha superato i 40 ingressi gratuiti annuali. Dall’ultima campagna di monitoraggio del black carbon, effettuata dall’1 al 28 ottobre 2012 in due siti, uno interno e uno esterno alla Ztl Cerchia dei Bastioni, emerge che “le concentrazioni dell’inquinante sono più basse in Area C in media del 33% nella prima settimana (con riscaldamenti spenti) e del 12% nell’ultima settimana (con riscaldamenti accesi). In particolari giornate, le medie di riduzione hanno raggiunto quota -52% (prima settimana) e -24% (ultima settimana)”. In questo primo anno, Area C ha consentito di ridurre le emissioni di PM10 allo scarico (-10% rispetto al 2011, e del 58% rispetto al 2008), PM10 totale (-18% rispetto al 2011, -39% rispetto al 2008), ammoniaca (-42% rispetto al 2011, -71% rispetto al 2008), ossidi totali di azoto (-18% rispetto al 2011, -43% rispetto al 2008), biossidi di azoto (-25% rispetto al 2011, -45% rispetto al 2008), anidride carbonica (tra -35% e -38% rispetto agli anni precedenti).
“In questo primo anno Area C ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata in termini di riduzione del traffico e di miglioramento della qualità della vita di chi vive, lavora o visita la nostra città. Come era stato promesso un anno fa, inoltre, tutte le risorse che nel 2012 sono arrivate dalla congestion charge sono state subito investite nella mobilità sostenibile”, spiega l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità Pierfrancesco Maran.
Ma se il quadro è nel complesso positivo, “la volontà popolare espressa con il voto dei cittadini ai cinque referendum del giugno 2011 – fanno notare i responsabili del comitato Milanosimuove, promotore delle consultazioni – non è ancora pienamente realizzata”. Tra le altre cose mancano all’appello, spiegano Edoardo Croci, Marco Cappato e Enrico Fedrighini, rispettivamente presidente, segretario e portavoce del comitato, “l’approvazione di un piano della mobilità sostenibile (previsto come facoltativo dalla disciplina europea) che metta a sistema tutte le misure indicate nel primo referendum sul traffico” e la “previsione di tariffe più elevate per i veicoli commerciali maggiormente inquinanti”. C’è poi il nodo dell’estensione di Area C alla zona “della 90/91 entro il 2015, in tempo per l’Expo per allargare progressivamente l’area beneficata. Con i ricavi che ammonterebbero a oltre 100 milioni di euro all’anno si potrebbe finanziare anche l’estensione della rete metropolitana oltre le linee 4 e 5”. Le restrizioni al traffico milanesi dovrebbero anche integrarsi con una politica regionale: “L’attuale situazione di emergenza smog dimostra l’inadeguatezza dei provvedimenti emergenziali adottati in modo frammentato nell’area provinciale. Auspichiamo che il prossimo governo regionale definisca in modo chiaro e rigoroso provvedimenti emergenziali efficaci nella difesa dell’ambiente e della salute, che ad oggi non sono presenti neppure nel nuovo piano per il risanamento dell’aria”, commentano i responsabili di Milanosimuove.
Redazione Greenews.info