Acque reflue: GE mette a punto un nuovo sistema di depurazione
Diciotto milioni di euro il costo dell’intervento, 300mila euro l’anno la gestione, 70mila euro di risparmio l’anno, 30% in meno il consumo energetico, 15% di poduttività in più , 20% in meno degli ingombri con vantaggi nei costi di realizzazione e nei consumi di agenti chimici per lavaggi, sono solo alcuni dei numeri del nuovo (unico in Europa con questa tecnologia) depuratore con il sistema LEAPmbr.
Depurare le acque reflue a bassi costi di ciclo di vita, assicurando vantaggi ambientali è la scommessa vinta da General Energy che in provincia di Messina ha fornito il sistema di ultrafiltrazione che permetterà all’impianto di ASI Messina di abbattere drasticamente il carico inquinante tutelando l’ambiente attraverso il riutilizzo dell’acqua e la preservazione dei litorali. Verrà utilizzato, infatti, questo sistema ad alte prestazioni per il trattamento dei reflui con bioreattore a membrana (Mbr) GE ZeeWeed incrementando la produttività degli impianti municipali per ben 5 Comuni più l’area industriale. “I vantaggi sono stati il piccolo spazio e la qualità in uscita. Questa tecnologia consente ai gestori degli impianti di risolvere le problematiche legate alla qualità dello scarico finale riducendo al contempo i costi gestionali e incrementando la produttività complessiva del sistema di filtrazione. La Regione Sicilia sta facendo fronte a diverse problematiche legate a un’inadeguata gestione delle acque di scarico a causa di infrastrutture obsolete e non conformi alle più recenti normative in materia”, precisa Alessandro Monti, Municipal Sales Leader per l’Italia di Ge Water & Process Technologies dal 2010.
Ad aggiudicarsi l’appalto la società Costruzione Dondi S.P.A. “L’impianto depurerà le acque reflue provenienti dai comuni dell’area e dalle zone industriali locali collegati all’impianto. Grazie alla tecnologia si potranno raggiungere elevati livelli qualitativi degli effluenti come imposto dalle normative locali; si avrà inoltre la possibilità di riutilizzare le acque trattate a fini irrigui e industriali”, spiega Alessandro Rondina, Direttore Tecnico di Costruzioni Dondi. Si tratta, in sostanza, di un ammodernamento dell’impianto preesistente situato a Giammoro, a circa 35 chilometri da Messina. Situata sul litorale marino, la struttura scaricherà nel Mar Tirreno con la possibilità di riutilizzare l’acqua depurata ai fini irrigui o per supportare le attività industriali servite da ASI Messina. Una volta completato, il nuovo impianto sarà in grado di trattare una portata media di 21.000 metri cubi al giorno, con picchi giornalieri fino a 40.000 l’equivalente del consumo quotidiano di acqua di circa 125.000 persone. L’avviamento dell’impianto è previsto attorno alla metà del 2013. Considerato che municipalizzate ed enti locali, soprattutto quelli che gestiscono aree colpite dal problema della siccità (come nel caso delle regioni del Sud Italia), sono sempre più attenti a implementare sistemi che permettano il riutilizzo delle acque reflue ai fini non potabili, questo sistema sembra poter garantire uno strumento ad hoc per le esigenze di queste zone.
Francesca Fradelloni