A Pisa si progetta un nuovo modello di città
Pionieri di un nuovo modello di città. È questa la visione che ha ispirato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, promotore insieme alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana, della prima edizione di Green City Energy, un incontro di riflessione sulle politiche energetiche, declinate a misura cittadina – visto che più della metà della popolazione terrestre vive in aree urbane e i 2/3 dell’energia mondiale sono divorati dalle città.
Organizzata da ClickUtility e ospitata presso la Stazione Leopolda di Pisa, la “fase 1″ di Green City Energy – ovvero la costituzione del think tank - si è svolta il 18 e il 19 dicembre, in un susseguirsi fitto e intenso di incontri e confronti, fra amministratori locali, studiosi, rappresentanti di enti di ricerca e di aziende, accomunati dalla volontà di sviluppare soluzioni energetiche innovative. Gli spunti operativi emersi in queste due giornate costituiranno, poi, la base su cui si svilupperà la “seconda fase” di Green City Energy: un forum e un expo internazionale in programma dall’1 al 3 luglio 2010.
“La parola chiave che mi pare emerga da queste sessioni – ha sottolineato Filippeschi - è dare sistematicità ad interventi di modernizzazione delle città che abbiano un’inclinazione energetica innovativa”.
A Pisa sono stati presentati infatti modelli energetici in fase di studio e prossimi alla realizzazione, per ribadire la concreta possibilità di passare dalla teoria alla pratica. Toscana Energia, ad esempio, è un’azienda di public utilities che ha scelto di convertirsi al verde, rinunciando alla vendita di gas e investendo sul solare. Entro il prossimo anno, realizzerà a Pisa, nella zona dei Navicelli, una centrale fotovoltaica da 3.1 MW. Navicelli è un’area produttiva, coordinata dalla società pubblica Navicelli SpA, che conta 15 aziende, con un giro di affari di 160 milioni di euro. E’ il presidente, Giandomenico Caridi, a specificare che, tra i progetti previsti, rientreranno la messa a punto di un sistema di smart grid e la creazione di un circuito di piste ciclabili - senza dimenticare lo studio per una corretta gestione dei rifiuti generati dalla produzione e dalla rottamazione di yacht, reso necessario dall’intensa attività cantieristica.
E se Eni, presente al confronto con Fabio Fabiani, della direzione Strategie e Sviluppo, ha presentato il programma di sviluppo di sistemi ad energia rinnovabile “Along with Petroleum”, senza fornire indicazioni precise sui tempi di attuazione dello stesso ed affermando che, comunque, la produzione di energia da combustibili fossili sarà ancora prioritaria nei prossimi decenni, Enel, con la sua divisione Green Power, ha rivendicato invece un ruolo leader nella progettazione e sperimentazione di impianti ad energia rinnovabile. “Abbiamo le tecnologie, ma spesso non sappiamo in che modo funzionano e se sono effettivamente competitive da un punto di vista economico – ha affermato Sauro Pasini, responsabile ricerca Enel – A questo servono, ad esempio, il laboratorio fotovoltaico di Catania o gli esperimenti di generazione di energia con turbine minieoliche”.
Scenari paralleli sono emersi nelle best practices presentate da alcune amministrazioni virtuose. Pisa innanzitutto, ma anche Lecce, Salerno e Bolzano, rappresentata a Green City Energy dal sindaco Luigi Spagnolli: “viviamo in un paese che parla tanto di decentramento amministrativo ma fa fatica a realizzarlo. La mentalità giusta è quella di chi pensa che tutti debbano fare la propria parte”. Bolzano la sua l’ha fatta approvando un regolamento edilizio che prevede, per esempio, che in tutti gli edifici di nuova costruzione sia assicurata, da rinnovabili, la copertura del 25% del fabbisogno totale di energia e del 50% del fabbisogno di acqua calda.
Altrettanto virtuosi gli esempi spagnoli, come la smart grid di Malaga, presentata da Felipe Alvarez –Cuevas Figuerola, responsabile progetti telematici di Endesa Network Factory; o i corridoi ecologici e i trasporti rapidi e sostenibili illustrati da Ferran Segarra, direttore della Scuola di Architettura di Barcellona.
Da tutti i presenti l’impegno a fare rete, per valorizzare queste pratiche e convogliare risorse, “invogliando poi investitori e imprese in una costruzione di reti di innovazione, che non siano fatti effimeri, ma sappiamo condurre ad una ricostruzione delle città secondo un modello di sostenibilità energetica del tutto diverso da quello che conosciamo” ha concluso Filippeschi.
Mariella Li Bergoli