La commedia degli errori
Dobbiamo ridere o piangere? Un cronista che si sia assunto l’ingrato compito di raccontare la Conferenza ONU di Copenhagen e i suoi risvolti rischia ormai di dover cedere il passo a un commediografo, se non a un comico.
Dopo che i leader dei paesi industrializzati hanno inconsapevolmente ceduto, con la loro inazione, la palma dell’uomo “di buon senso” niente meno che a Ugo Chavez, il presidente venezuelano che ieri ha raccolto, al Bella Center, i primi applausi di cuore da parte di migliaia di delegati, il Presidente degli Stati Uniti, si ta prodigando al telefono a mendicare consensi da parte dei paesi in via di sviluppo, per evitare una magra figura al vertice (il che, di per sé, è già un’immagine inconsueta per gli USA).
L’ufficio stampa della Casa Bianca decide dunque di sottolineare l’impegno del presidente e rilascia un bel comunicato stampa nel quale si rende noto il lungo colloquio di Obama con l’omologo brasiliano Lulu… No, non è un refuso, avete letto bene: “Lulu” con la “U”.
Ci sono voluti 25 minuti (che per un addetto stampa a quei livelli sono un’eternità) prima di accorgersi dell’errore e avanzare al Brasile le scuse ufficiali attraverso un’errata corrige.
Ma in Italia siamo riusciti a fare di meglio. Come denunica Legambiente “proprio quando stanotte a Copenaghen è previsto l’intervento ufficiale del nostro Paese, affidato al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a Roma la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso ministero, è convocata in seduta plenaria per dare il via libera a una mega centrale elettrica a carbone da 1320 megawatt a Saline Joniche in Calabria”. Se anche volessimo riservarci di approfondire a parte il merito dell’ottocentesca scelta, il tempismo e il messaggio simbolico restano eccezionali.
Per fortuna a riportarci dalla fiction alla realtà ci ha pensato il presidente iraniano Ahmadinejad, che nell’intervento di oggi al vertice, fresco della brutale repressione delle rivolte nel suo Paese, ha invitato, con la consueta saggezza, ad affidarsi all’unica soluzione possibile di ”tornare ai valori dell’uomo e di Dio, il nostro Dio che non ha mai voluto vedere il mondo vivere nell’ingiustizia e nella discriminazione”. Svegliateci dall’incubo per favore.
Andrea Gandiglio
Per una lucida e impietosa analisi delle trattative in corso si veda anche Mario Deaglio, “Aria Calda e Aria Fritta“, La Stampa, 17 dicembre 2009
Per un aggiornamento sulla situazione nel giorno di chiusura del summit, “Clima, pronta una bozza d’accordo“, Corriere della Sera.it, 18 dicembre 2009