Prestigiacomo: a metà aprile il decreto sugli incentivi
C’era l’ospite d’onore, il commissario europeo per l’Ambiente Janez Potocnick, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo a decretare i successi della rimozione dei rifiuti speciali e pericolosi dalle discariche dell’area di Pioltello e Rodano.
Sono stati ancora gli incentivi, però, a tenere banco alla conferenza stampa ospitata ieri al Pirellone a Milano. “Entro la prima decade di aprile concluderemo i lavori di consultazione ed emaneremo il decreto ministeriale, che dovrà rispettare quanto votato all’unanimità sia dalla Camera che dal Senato; e cioè che gli investimenti in corso devono essere salvaguardati, intendendo per impianti messi in esercizio quelli posati e non allacciati. Questo consentirà di superare una serie di problemi che non dipendono da chi ha fatto gli investimenti”, ha detto il ministro dell’Ambiente interpellata sulla questione dell’energia rinnovabile.
Secondo il responsabile del dicastero nei successivi sei mesi bisognerà prevedere una riduzione molto lieve degli incentivi in modo da non penalizzare gli investimenti in corso, quindi anche quelli programmati col vecchio regime e non conclusi alla fine di maggio. Dal 2012 si procederà poi con uno “scalone” negli incentivi senza fissare un tetto in termini di megawatt annuali, ma un tetto complessivo in milioni di euro fino alla fine degli incentivi”. Si tratta “del modello tedesco di flessibilità annuale, che è quello che tutti gli operatori ci hanno chiesto. Vogliamo evitare speculazioni e valorizzare la filiera senza che fondi stranieri approfittino di un incentivo nazionale alto” ha assicurato la Prestigiacomo.
Il ministro italiano, il commissario europeo e il presidente lombardo hanno poi effettuato un sopralluogo nello stabilimento ex Sisas, evidenziando come, in meno di un anno, la gestione commissariale del sito abbia operato la piena bonifica delle aree delle discariche, per le quali l’Italia aveva subito una condanna dalla Corte Europea di Giustizia e rischiava di pagare pesantissime sanzioni. Dal maggio 2010 al febbraio 2011 è stata portata a termine un’operazione che si attendeva e a cui si lavorava da 10 anni. Solo poche cifre per dare un’idea del lavoro svolto in questi mesi. Sono state rimosse dal sito circa 280.000 tonnellate di rifiuti. Per intenderci sui volumi, si tratta della stessa mole di rifiuti che una città di oltre un milione di abitanti produce in 8 mesi. A Pioltello questa montagna di rifiuti era costituita da circa 170.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, 90.000 tonnellate circa di pericolosi e 16.000 tonnellate circa di rifiuti inerti, da smaltire secondo regole precise in impianti specificamente autorizzati al trattamento delle sostanze come il cosiddetto nerofumo, che in decine di migliaia di tonnellate conteneva anche mercurio. Il trasporto è stato effettuato con circa 10.000 automezzi in uscita dal cantiere di oltre 20 società di autotrasporto, 340 container ferroviari trasportati da 10 treni dedicati e 9 trasporti marittimi di rifiuti, utilizzando, inclusi i siti di deposito temporaneo, 28 impianti nazionali e 3 europei.
Francesca Fradelloni